“Riina in carcere viene curato meglio degli italiani in ospedale…”

Non si spegne il dibattito sulla vicenda Toto Riina e sulla possibilità o meno che lasci il carcere per motivi di salute. Un intervento importantissimo da questo punto di vista è quello di Rosy Bindi, presidente dell’Antimafia: la sua posizione è contrarissima alla scarcerazione. Leggete cosa ha detto… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

[nextpage title=””]”Il detenuto si trova in una condizione di cura e assistenza continue che, a dir poco, sono identiche – spiega la Bindi – a quelle che potrebbe godere in status libertatis o in regime di arresti domiciliari, e in cui gli è ampiamente assicurato il diritto, innanzitutto, ad una vita dignitosa e, dunque, a morire, quando ciò avverrà, altrettanto dignitosamente a meno che non si voglia postulare l’esistenza di un diritto a morire fuori dal carcere non riconosciuto dalle leggi”. La Bindi continua a spiegare la sua ferma posizione… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE

[nextpage title=””]”La camera dove si trova è di confortevoli dimensioni, assolutamente corrispondente a una qualsiasi stanza di degenza ospedaliera, dotata di bagno privato attrezzato per i disabili, e in ottime condizioni igieniche”.

Riina, parla il padre del bimbo sciolto nell’acido: parole fortissime

Negli ultimi giorni è stato uno dei temi più caldi e dibattuti in Italia. Stiamo parlando del pronunciamento della Corte di Cassazione sul caso Totò Riina: la Suprema Corte ha rimandato al tribunale di sorveglianza la decisione sul ricorso presentato dai legali del boss, che chiedevano un trattamento diverso dal carcere per l’86enne ormai malato e costretto a letto. Sono scoppiate polemiche a non finire: tra le più importanti c’è quella di Santino Di Matteo. Ora capirete perché… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Chi è Santino Di Matteo”]

Santino è il padre di Giuseppe, il bambino sciolto nell’acido su ordine dello stesso Riina. Di Matteo è un ex mafioso attualmente collaboratore di giustizia e, intercettato dai microfoni di Fanpage, spende queste parole durissime: “Riina deve uscire dal carcere soltanto quando avrà smesso di vivere, quella è la sua sentenza”. Di Matteo è stato tra gli esecutori materiali della strage di Capaci – in cui venne ucciso Giovanni Falcone insieme alla moglie e agli agenti della scorta. Il suo pentimento però porto alla vendetta di Riina. Santino prosegue nel suo sfogo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

“È una cosa vergognosa – esclama Di Matteo -, io ho perso un figlio, ha fatto uccidere duemila persone”, ribadisce l’uomo a cui venne ucciso e sciolto nell’acido il figlio nel 1996.