+ ULTIMA ORA + “Yara, mia figlia… Neppure un animale…”. Bossetti: il racconto sconvolgente ha gelato tutti

Giornata cruciale per il processo sull’omicidio di Yara Gambirasio. È attesa infatti per oggi la sentenza della Corte d’Assise di Brescia, che in secondo grado si pronuncerà sull’imputato Massimo Bossetti. Il muratore di Mapello è stato condannato in primo grado all’ergastolo. Intanto emergono le parole molto forti che lo stesso Bossetti ha rilasciato spontaneamente ai giudici lombardi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”“Neppure un animale…””]

“Il mio primo pensiero va a Yara, unica vera vittima di questa tragedia. Una bambina che amava la vita e che potrebbe essere mia figlia, la figlia di tutti noi. Neppure un animale avrebbe usato tanta crudeltà”, ha dichiarato Bossetti, prima di aggiungere… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”“Sono contento di…””]

“Stanotte non ho chiuso occhio”, ha ammesso il muratore, prima di assicurare: “Sono contento di essere qui davanti a voi, così ho la possibilità di farvi capire che persona sono”, la sua professione di assoluta innocenza.

Processo Yara, le ricerche pedopornografiche di Bosetti? “Non possiamo escludere che sia stata la moglie…”

Il processo d’appello per l’omicidio di Yara Gambirasio – che vede imputato e condannato in primo grado all’ergastolo Massimo Bossetti – si arricchisce di colpi di scena. L’ultimo riguarda la moglie del muratore, Marita Comi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le ricerche pedopornografiche”]

Gli inquirenti hanno da sempre ricollegato a Bossetti le ricerche pedopornografiche dal computer di casa: una prova delle “devianze” dell’uomo accusato dell’uccisione della 13enne. Ecco che entra in gioco proprio la moglie… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Come sottolineato dall’avvocato Paolo Camporini, la Comi si prese carico di alcune di quelle ricerche, tanto che in aula è stata pronunciata questa frase: “La donna guarda filmati pornografici”. Dalle indagini infatti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]

risultava una ricerca in particolare – alle 9:55 del 29 maggio 2014 – addebitata a Bossetti: “In realtà Marita era in quel negozio (dal parrucchiere, ndr) alle 11.19, che non si trova molto lontano da casa – ha cercato di spiegare l’avvocato Camporini – dunque non si può escludere che sia stata lei a digitare quella parola. Del resto, l’ha ammesso lei stessa che queste cose le faceva”.

L’ultima, terribile, foto di Yara: l’immagine sconvolge il processo / FOTO

Il processo d’appello per l’omicidio di Yara Gambirasio si arricchisce di nuovi colpi di scena. L’imputato rimane Massimo Bossetti, condannato in primo grado all’ergastolo. I legali del muratore si stanno concentrando su un particolare fotografico che sta facendo discutere moltissimo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La disputa tra i legali”]

“A fine gennaio il cadavere di Yara non era nel campo”, sostiene uno degli avvocati della difesa, sulla base della fotografia satellitare scattata il 24 gennaio 2011 sul campo di Chignolo d’Isola. Uno scatto che, secondo i legali della famiglia Gambirasio, non avrebbe invece alcun valore: “Quella foto è tarocchissima, stiamo ben oltre il limite e mi riservo un esposto”. Lo stesso settimanale “Giallo” sostiene la possibilità che la foto non abbia valore. Ecco cosa spiega la giornalista Albina Perri… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”“Questa foto non serve a nulla””]

“Guardando dentro il cerchio che viene indicato come il punto di ritrovamento del cadavere di Yara, si notano alcuni punti scuri. La posizione è esattamente quella che aveva il corpo della ragazzina quando venne ritrovato: testa verso la provinciale 160, piedi verso la sterrata, continuazione di via Badeschi. Inoltre, se si fa il confronto proprio con la strada sterrata sulla sinistra, larga circa tre metri, si vedrà come questi punti più scuri sono lunghi più o meno la metà. E Yara era alta proprio 1 metro e 50. È dunque altamente probabile che Yara sia proprio quei pochi pixel neri. La definizione della foto non consente di dire altro. Ma non consente nemmeno di dire che Yara non ci sia. Quindi, se proprio vogliamo essere “pessimisti” possiamo dedurre che questa fotografia non serve a un bel nulla”.

“Sul giubbotto di Yara, una traccia di sangue molto nitida. È dell’insegnante di ginnastica…”

È in corso il processo d’appello per l’omicidio di Yara Gambirasio: l’imputato è Massimo Bossetti, che in primo grado è stato condannato all’ergastolo. L’indiscrezione clamorosa arriva però dall’ultima puntata di Quarto Grado… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La clamorosa indiscrezione”]

L’inviato della trasmissione di Mediaset al processo ha raccontato un particolare emerso dal dibattimento: sulla manica del giubbotto di Yara, furono rinvenute alcune tracce di Dna, attribuite alla sua insegnante di ginnastica. All’epoca la donna venne indagata, ma il suo coinvolgimento fu escluso. Ora… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Tracce di sangue”]

sarebbero state collegate le tracce di Dna al sangue, non quindi a saliva o sudore, ipotizzate all’inizio e più facili da immaginare che possano venire in contatto con un giubbotto. Rimane da capire quindi la spiegazione di questo rinvenimento.

Yara, l’inaspettata decisione dei giudici su Bossetti a pochi giorni dall’inizio del nuovo processo

È previsto per il 30 giugno l’inizio del processo d’appello per Massimo Bossetti, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il procuratore generale di Brescia ha preso una decisione importante… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La decisione del procuratore generale”]

Ha vietato l’ingresso in aula a telecamere e macchine fotografiche. Secondo i giudici infatti “nella specie non risulta sussistere un interesse sociale particolarmente rilevante alla conoscenza del dibattimento”, inoltre “le riprese richieste potrebbero pregiudicare il sereno e regolare svolgimento del processo”. BresciaOggi fa sapere poi che… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Le misure prese”]

Bossetti farà il suo ingresso in aula da un’entrata sotterranea, mentre le emittenti tv si posizioneranno al di fuori del palazzo di giustizia con i loro furgoni-regia. Il processo è invece aperto al resto del pubblico.

Yara, c’è un supertestimone: “Un urlo, poi ho visto chi la rapiva”

Il caso legato all’omicidio di Yara Gambirasio continua a far parlare di sé. Stavolta è la testimonianza di un’ex guardia giurata a offrire una nuova luce al rapimento della piccola ragazzina di Brembate, per il cui assassinio la Corte d’Assise ha condannato all’ergastolo Massimo Bossetti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

“Avrò il rimorso per il resto della mia vita”, rivela questo nuovo testimone al settimanale Oggi. Il suo nome è Mario Torraco: “C’è stato un urlo che mi ha fatto voltare. Era una voce femminile. Mi sembra abbia urlato “aiuto””. E subito dopo ho udito una voce maschile: “Stai zitta””… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Il dubbio mi divora”]

L’uomo racconta di aver pensato a un banale litigio tra fidanzati: “Il dubbio mi divora. Sarà un rimorso che mi tormenterà per il resto della mia vita. Quell’uomo, alto e atletico, che ho visto sollevare, stringendola a sé, una ragazza vestita con un giubbetto scuro, poteva essere l’aggressore di Yara”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”La sua testimonianza”]

Dopo la notizia della scomparsa di Yara, l’ex guardia aveva raccontato subito tutto alle forze dell’ordine: la sua testimonianza però non fu ritenuta attendibile e probabilmente riferita a un’altra sera.

Yara Gambirasio: clamorose dichiarazioni della moglie di Bossetti

Nuove importanti rivelazioni sul caso Yara Gambirasio, dove Massimo Bossetti è stato accusato di aver ucciso la ragazzina di soli tredici anni. A parlare è la moglie Marita Comi, in un’intervista rilasciata al settimanale Oggi. Ecco le sue parole:

“Massi era sorvegliato già due mesi prima che fosse arrestato. Di notte e di giorno. Attorno a casa, nei campi sul retro della palazzina o all’imbocco della strada che dalla Provinciale porta nel nostro cortile c’erano spesso due persone che chiacchieravano o fumavano… Eravamo preoccupati, ne abbiamo parlato, ci siamo chiesti chi potessero essere, cosa facessero, cosa volessero. Abbiamo pensato a dei ladri. Mai avremmo immaginato quello che è successo due mesi dopo. Chissà perché dal 16 giugno 2014, il giorno dell’arresto di mio marito, quei due sono spariti… Più visti”.

Questa importante rivelazione andrebbe contro ciò che, fino a questo momento, hanno spiegato gli inquirenti. La mamma di Ignoto 1 sarebbe Esther Arzuffi, trovata il 14 giugno, due giorni prima dell’arresto di Massimo Bossetti sul presunto omicidio di Yara Gambirasio. La moglie commenta anche le lettere anonime: “Se Massi avesse solo assistito a quello che si racconta in questi fogli prima o poi me l’avrebbe confidato. Non è capace di tenere un segreto così pesante. Non avrebbe dormito di notte. Massi non è un duro. È un sentimentale tenero”.