Un’infermiera parla di Luca Russo: “Mentre moriva guardava il cielo, ero con lui. Non è morto solo”

Sono tre le vittime italiane del recente attentato terroristico di Barcellona. Una di queste è Luca Russo e una infermiera ha raccontato quali sono stati gli ultimi momenti del ragazzo (aveva soltanto 25 anni) prima…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Parole molto toccanti”]

…di morire. Ecco le sue toccanti parole:
“Ho visto un ragazzo steso a terra, che si muoveva appena. Mi sono avvicinata e ho capito che non c’era niente da fare. Ho accarezzato il suo viso e gli ho sussurrato ‘E’ tutto ok’. Volevo pronunciare parole di serenità. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Un sonno apparente”]

Lui mi ha guardata, poi ha fissato il cielo, con serenità, come se dormisse”.
Il post è stato reso pubblico e ha ricevuto molti attestati di stima, da tutte le parti del mondo. Si tratta di Paula O’Rourke, una infermiera americana che vive a Barcellona e che si…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”L’arrivo sul luogo dell’attentato”]

…trovava nei pressi del luogo dell’attentato.

L’infermiera accoglie un gattino e viene licenziata: “Volevo solo fare un’opera buona”

Una operatrice socio-sanitaria di 44 anni è stata licenziata dalla cooperativa in cui era impiegata dopo aver aiutato un gattino abbandonato. Il fatto è avvenuto a Giovinazzo, in provincia di Bari, per la precisione…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Madre anziana e disabile”]

…presso una casa di cura. La donna vive a Bitonto e ha una mamma di 87 anni a carico con problemi motori, la disoccupazione per lei è stata una mazzata troppo forte. Il gattino è stato notato in una scatola di…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Le parole dell’infermiera”]

…cartone, poi è successo il fattaccio, come spiegato dalla signora:
“Quel gattino mi guardava e miagolava per la fame, come potevo non aiutarlo? Specialmente quando è uscito dalla scatola di cartone e stava per attraversare la strada, rischiando di essere investito. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Possibili malattie”]

La dottoressa che viaggiava con me sul pulmino si è subito opposta, perché non sapevamo la provenienza del gattino e se avesse malattie. Non sono una veterinaria, ma mi sembrava non avesse la rogna”.

Poco prima di morire, l’anziana scrive chi è realmente, quando l’infermiera lo legge ne è annientata

Molto spesso il giudizio sulle persone anziane che maturiamo viene influenzato dalla realtà attuale. La vecchiaia deve essere invece rispettata, come dimostrato da questo racconto, una grande lezione per tutti.

Che cosa vedi infermiera? Che cosa vedi?

A cosa stai pensando quando mi guardi?

Una donna vecchia e irritabile, non molto saggia,

di abitudini incerte e con la distanza negli occhi?

Che sbava sul cibo e non risponde.

Una che, quando dici ad alta voce: “Voglio che ci provi!”
PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Le cose che si fanno”]

sembra non accorgersene, anche delle cose che fai.

Una che sempre perde… un calzino o una scarpa?

Una che, resistendo o non lasciandoti fare ciò che vuoi,

con il bagno o durante la cena, riempie le tue lunghe giornate?

È questo che stai pensando? È questo che vedi?

Allora apri gli occhi, infermiera. Tu non mi guardi.

Ti dirò chi sono, finché sono ancora qui,

così come faccio ciò che mi chiedi e mangio ciò che tu vuoi.

PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Bambina di 10 anni”]

Sono una bambina a 10 anni, con un padre e una madre,

fratelli e sorelle, l’amore l’uno dell’altro.

Una giovane ragazza a 16 anni, con le ali ai piedi

sognando, presto o tardi, di incontrare l’amore.

Una sposa precoce a vent’anni, il mio cuore sobbalza,

ricordando i voti che ho promesso di mantenere.

A 25 anni, ho già il mio proprio figlio,

che ha bisogno di essere indirizzato nella vita e condotto al sicuro a casa.

PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Figlio che cresce”]

A trent’anni, mio figlio è già cresciuto in fretta,

siamo legati l’uno all’altra, indissolubilmente.

A quarant’anni, i miei giovani figli sono cresciuti e se ne sono andati,

ma mio marito è ancora al mio fianco, per vedere che io non pianga.

A cinquant’anni, ancora una volta, i bambini giocano sulle mie gambe,

ancora siamo circondati da piccoli, il mio amato e io.

Giorni bui per me, mio marito ora è morto.

Guardo al futuro, mi vengono i brividi di terrore.

Penso agli anni, all’amore che ho conosciuto.

Ora sono vecchia, e la natura è crudele,

la vecchiaia ti fa apparire come una pazza.

PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Corpo che si sbriciola”]

Il corpo si sbriciola, la grazia e il vigore vengono meno,

vi è ora una pietra, dove una volta ho avuto un cuore.

Ma all’interno di questa vecchia carcassa ancora abita una giovane,

e, di tanto in tanto, il mio cuore malconcio si gonfia.

Ricordo le gioie, mi ricordo il dolore,

e sto amando e vivendo la vita di nuovo.

Penso agli anni, troppo pochi, corsi via troppo velocemente,

e accetto il fatto nudo e crudo che nulla può durare.

Quindi, apri gli occhi e guarda:

non una donna irritabile e vecchia, guarda più da vicino, guarda ME!

Treviso, l’infermiera “impazzisce”: ecco cosa ha fatto a 500 bambini

Le polemiche sui vaccini non si placano. Tra le teorie anti-vacciniste e gli appelli dei medici in senso contrario, ecco che da Treviso arriva una notizia inquietante. Protagonista un’infermiera dell’Ulss 9, operativa presso l’ambulatorio della Madonnina di Treviso… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Faceva finta di…”]

la donna faceva finta di somministrare il vaccino ai bambini, gettando di nascosto le fiale e registrando invece l’avvenuta vaccinazione sul libretto. Questo tra gennaio e giugno 2016. Il sospetto è venuto ai suoi colleghi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”L’inchiesta”]

vedendo che nessun bambino si lamentava per la puntura. Ora l’infermiera è finita sotto inchiesta, mentre gli operatori sanitari stanno contattando le famiglie degli oltre 500 bambini non vaccinati.

Scatta l’allarme dell’incubatrice, ma l’infermiera sta facendo qualcos’altro…

Una vicenda che arriva dall’Unità neonatale di Perugia. Quando, nel reparto di terapia semi intensiva, si è attivato l’allarme di un incubatrice, l’infermiera di turno non è arrivata in tempo. L’allarme indica infatti che i parametri vitali del neonato sono alterati ed è necessario intervenire immediatamente… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Il bimbo è stato quindi soccorso da altri infermieri e medici accorsi in fretta e furia. L’infermiera, prossima alla pensione, è stata licenziata: secondo alcune testimonianze, stava dormendo quando è scattato l’allarme. La donna ha annunciato il ricorso, smentendo che stesse riposando e giustificando il ritardo con cause contingenti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La difesa e le evidenze contro l’infermiera”]

In ogni caso, l’Ufficio provvedimenti disciplinari ha rivenuto un materasso e un giaciglio preparati per dormire durante la notte, pratica assolutamente vietata. Il caso ora è sotto la lente d’ingrandimento dei Carabinieri del Nas.

“Cara infermiera, grazie di aver cullato il mio bambino prematuro”

Una lettera emozionante, piena di gratitudine per la persona che ha assistito la sua piccola nata prematura. La blogger Natalie Romero ha dedicato questo lungo messaggio, sull’Huffington Post, all’infermiera che l’ha seguita nei momenti successivi al parto:

“Cara infermiera del reparto di terapia intensiva non so se sei cosciente dell’impatto che hai avuto sulla mia famiglia. Non penso di averti ringraziata. Spero che non sia troppo tardi. Grazie per aver chiuso le tende per darmi la privacy necessaria quando non riuscivo a smettere di piangere. Grazie per aver cullato il mio bambino quando non potevo stare con lui di notte. Grazie per aver cucito a maglia cappellini e babbucce. Grazie per avergli letto dei libri. Grazie per avergli cantato delle ninne nanne. Grazie per essere stata con lui in sala operatoria. Grazie per essere stata gentile con lui quando era abbattuto e malconcio dopo ore e ore di operazione chirurgica. Grazie per averlo difeso e aver messo tutto in discussione, persino i medici, quando hai pensato che si trattasse di cure non necessarie. Grazie per aver messo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Grazie per…”]

via una piccola parte di capelli che sono stati tagliati dalla sua testa perché l’unica vena disponibile era sul cranio. “Questo è stato il suo primo taglio di capelli” ci hai detto offrendocela il mattino seguente. Grazie per avermi insegnato a fargli il bagnetto senza far scattare tutti gli allarmi. Grazie per avermi insegnato a leggere tutti i macchinari a cui era attaccato. Grazie per avermi aiutato a tenerlo in braccio senza tirare tutti i tubi. Grazie per essere rimasta silenziosamente accanto a me mentre piangevo lacrime di impotenza. Grazie per avermi aiutata a vedere tutto il buono che stavo facendo incoraggiandomi a pompare ogni tre ore. Grazie per avermi fatta sentire una mamma normale nei momenti in cui mi sentivo tutt’altro che normale. Grazie per aver festeggiato ogni oncia di latte consumato, ogni respiro esalato senza il respiratore, ogni momento in cui il numero sulla bilancia è aumentato. Grazie per aver… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Spero tu sappia…”]

festeggiato quando lui è stato dimesso. Grazie per avermi aiutata ad attraversare una delle esperienze più difficili di tutta la mia vita, tu sei stata una delle ragioni per cui sono sopravvissuta. Io sicuramente non ho visto la metà di ciò che hai visto tu. So che anche se sembra che tu stia sempre sorridendo dietro le porte piangi anche tu. So che nei momenti di caos, quando gli allarmi stavano suonando e venivano chiamati i codici e le mie parole sembravano schiantarsi intorno a me tu sei rimasta calma e concentrata e hai fatto in modo che il mio mondo rimanesse dritto. Spero che tu sappia che ho sentito la tua mano sulla mia spalla. Spero che tu sappia che sono stata grata di vedere il tuo volto tutte le mattine. Spero tu sappia quanto sei stata importante per noi”.

Lo avete riconosciuto? Direste mai che ha 50 anni? Ecco di chi si tratta

Buonasera a tutti, questa foto é stata scattata 5 minuti fa nel giardino di casa mia, con autoscatto e senza…

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alcun ritocco alla veneranda età di 50 anni. All natural! Baci baci baci. www.angelacavagna.com“. Così, l’ex infermiera di Striscia la Notizia, diventata…

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poi attrice, cantante e showgirl, nonché moglie di Paolo Solimano, ha deciso di tornare un po’ alla ribalta, mostrando la foto del suo fondoschiena praticamente perfetto nonostante i 50 anni. Davvero una forma strepitosa, non c’è che dire.

Infermiera avvelena paziente 76 enne con l’acido per le tubature: “Era il papà di una sua collega”

L’accusa è pesantissima: quella di aver avvelenato un paziente. Un’infermiera è indagata con l’accusa di avere avvelenato Celestino Valentino, l’anziano ricoverato all’ospedale Santissimo Rosario di Venafro, in provincia di Isernia, per un ictus e morto per avere ingerito un liquido acido. Il movente lascia di stucco: la donna era gelosa della figlia dell’uomo, una sua collega, la quale era indicata come assistente del genitore in base alla legge 104.[nextpage title=”Ecco l’assurdo movente”]
Quando in seguito al riordino ospedaliero è stata spostata da Venafro e la sua collega no, avrebbe meditato la vendetta. Il paziente, 76 anni, è morto lo scorso 25 giugno, ma soltanto recentemente si è fatta pienamente luce sulla vicenda. “Le indagini sono ormai concentrate su una pista precisa”, come ha dichiarato il procuratore capo di Isernia, Paolo Albano, che coordina l’inchiesta. CONTINUA A LEGGERE