Fotografa giovani mamme che allattano i figli: bandita da Instagram

Forse qualcuno già la conoscerà. Lei è fotografa australiana molto nota per immortalare il “miracolo delle nascite” si è vista sospendere il suo account Instagram che conta 18.000 followers. Nelle sue foto sono ritratte madri incinte, ma anche foto di ragazze che allattano teneramente i loro neonati.
Si chiama Melissa Jean Wilbraham, e vive sulla costa del Queensland. La donna ha voluto che quello che le era successo venisse alla luce: L’artista, che si firma Melissa Jean, lavora per il Sunshine Coast Hospital e di volta in volta stipula accordi con le madri che vogliono farsi fotografare e rendere pubblica la loro esperienza.
Nelle foto, Instagram, ha visto invece un’offesa alla morale visti i temi “sessualmente espliciti” e sabato scorso il seguente messaggio è apparso sulla bacheca di Melissa: “Your account has been deleted for not following our terms. We’re unable to resore accounts that are deleted for these types of violations”. Incredibile che la decisione sia stata presa nella settimana mondiale dell’allattamento al seno.
Ovviamente, il clamore suscitato dalla notizia sconcertante, ha fatto sì che la pagina di Melissa ritornasse a funzionare. Ecco le sue parole: “Non c’è alcuna offesa nelle mie fotografie, sono stata molto colpita da questa vicenda. Ma sono anche felice per il sostegno dei miei fan”.

Madre mostro: uccide i suoi 8 figli neonati, ecco perchè

A Douai si è verificato un caso di cronaca davvero inquietante. Pare, infatti, che una donna abbia ucciso i suoi 8 figlioletti e le motivazioni che ha dato durante il suo processo, fanno venire i brividi.
Dominique Cottrez è la mamma killer di 51 anni, condannata a soli 9 anni di carcere per aver massacrato e ucciso i suoi bimbi il 29 luglio 2010, nel piccolo villaggio francese di Villers-au-Tertre.
La donna ha dichiarato in tribunale che aveva considerato l’infanticidio come un semplice ‘mezzo di contraccezione’. La donna ha inoltre aggiunto che:
“Ero troppo spaventata per andare da un medico per ottenere qualche medicinale contraccettivo. Ogni volta che rimanevo incinta speravo di non portare a termine la gravidanza, speravo in un miracolo del buon Dio.”
E al mondo purtroppo esistono ancora persone come lei.

Papà 40enne resta senza lavoro e si uccide

Purtroppo non è pensabile, al giorno d’oggi, portare avanti senza un lavoro una famiglia. Carlo Sibilli, questo, lo sapeva bene: da tempo era senza occupazione e per questo era caduto in una profonda depressione. Proprio per questo il 40enne di Gragnano ha deciso di togliersi la vita.
Lo ha fatto proprio tra le mura della sua abitazione, dove l’uomo viveva con sua moglie e i suoi due figli minorenni. Purtroppo l’intervento del 118 proveniente dall’ospedale  è stato inutile. I medici purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare la morte del 40enne.
Nessuno si sarebbe aspettato una decisione così estrema da parte dell’uomo che avrebbe solo potuto continuare il suo lavoro da barman e non rischiare di lasciare i figli in mezzo ad una strada rischiando lo sfratto.