Un decesso su cinque è provocato da infarto o ictus in Europa: gli attacchi cardiaci sono una delle cause più comuni, ma esistono dei segnali d’allarme che non vanno sottovalutati in adeguato anticipo. Ecco a cosa bisogna stare attenti. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Spossatezza”]
La spossatezza è il primo segnale. La stanchezza occasionale non desta preoccupazioni, ma la stanchezza eccessiva deve mettere in allarme, come ad esempio il fiato corto quando si salgono le scale o la spossatezza dopo situazioni di particolare stress. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Pressione nel petto”]
Non meno importante è la pressione nel petto, accompagnata anche da aritmie del cuore, dolori a spalla e mascella, ma anche al collo e all’addome. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Fiato corto”]
Il fiato corto è un altro segnale di un possibile infarto in arrivo. Significa infatti che non si pompa ossigeno ai polmoni e un’arteria potrebbe essere pericolosamente bloccata. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Letargia”]
C’è poi la letargia. Di solito si ha quando si avverte un senso di debolezza e poca energia: i muscoli potrebbero non ricevere adeguato ossigeno, il tipico primo sintomo dell’infarto. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 6 DELL’INDICE [nextpage title=”Capogiro e sudore freddo”]
Non vanno sottovalutati neanche il capogiro e il sudore freddo. Bisogna consultare il medico perché potrebbe non esserci sufficiente ossigeno nel cervello. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 7 DELL’INDICE [nextpage title=”Tosse e raffreddore”]
La tosse, il naso raffreddato e la febbre che indeboliscono sono i segnali di una semplice influenza, ma spesso questi sintomi si manifestano un mese prima dell’attacco cardiaco.