Cos’è la tilapia, il pesce made in China che dominerà nel mondo

“Il futuro del pesce è “Made in China” e si chiama tilapia. “È il pronostico allarmato di Businessweek, che dedica un lungo reportage al prodotto di punta della itticoltura cinese, che è nella lista nera degli ambientalisti, ma invade i supermercati di mezzo mondo. «Cresce in fretta e costa poco». La tilapia ha le caratteristiche di un prodotto di massa e l’acquacoltura cinese è rapidamente arrivata a dominarne la produzione. Gli americani ne comprano in quantità sempre maggiori, nonostante gli avvertimenti lanciati da gruppi di tutela della salute dei consumatori come il Seafood Watch del Monterey Bay Aquarium, che ha inserito la tilapia allevata in Cina tra gli alimenti da evitare. Negli Stati Uniti il consumo di tilapia continua a crescere: nel 2009 ne hanno importati 404 milioni di libbre (più di 183 milioni di kg), rispetto ai 298 milioni del 2005 (135 milioni di kg).
La catena Wal.Mart importa 200 container al mese, anche se non dice quanti provengono dalla Cina.«Il crescente appetito americano ha portato a un boom dell’acquacoltura cinese», spiega Businessweek. Con centinaia di allevamenti ittici e impianti di trasformazione «la Cina è la superpotenza della tilapia». Non è che le sue carni siano particolarmente gustose, anzi proprio perché sono abbastanza insapori soddisfano il palato di «un’ampia fetta di popolazione che non ama il pesce che sa troppo di pesce», per dirla con lo chef Rick Moonen, che ha adottato la tilapia (ma non cinese) in molte delle sue ricette. La tilapia non contiene neppure grassi omega 3, che è una delle principali virtù del pesce di mare. Ma per il suo basso costo, la Cina si è lanciata nel settoreSarà anche il pesce del futuro, ma – osserva Businessweek – viste le esperienze con i prodotti “Made in China” (latte alla melamina, giocattoli col piombo, dentifrici con sostanze chimiche tossiche) molti americani non vedono di buon occhio questa prospettiva. Un recente rapporto del servizio di ricerca del dipartimento statunitense all’Agricoltura ha messo in discussione gli standard cinesi di sicurezza per il pesce e i frutti di mare d’allevamento. «I pesci sono spesso allevati in acque dove si nutrono sugli scarti di pollame e bestiame». Gli ecologisti si preoccupano dell’impatto ambientale degli allevamenti ittici cinesi e della natura invasiva della specie negli Stati Uniti.Tra le varie testimonianze raccolte da Businessweek, Mike Picchietti, il presidente di Regal Springs Tilapia (che tratta pesce proveniente da Indonesia, Honduras, Messico), racconta che per tagliare i costi, i produttori cinesi usano mangime solo quando la tilapia è cresciuta. Quando il pesce è piccolo, buttano in acqua scarti animali e lasciano che la tilapia si nutra con le alghe che si sviluppano poi.”.

Potresti avere migliaia di euro e non saperlo: ora è possibile consultare i conti dormienti

Una buona notizia per le tasche degli italiani: adesso è possibile consultare i conti correnti dormienti on line: secondo quanto riferito dal Ministero dell’Economia, ora si ha l’opportunità di avere notizia di tutti i conti che superano i 100 euro e sui quali da almeno dieci anni non è stata registrata alcuna operazione, in Posta o in banca. Il Ministero ha predisposto, quindi, un motore di ricerca che ha raccolto la totalità delle informazioni relative ai depositi: in totale, si tratta di più di 100mila rapporti, la cui dormienza è stata riscontrata tra il mese di agosto del 2007 e il mese di dicembre del 2009, per una cifra che nel complesso sfiora i 90 milioni di euro. Sulla base della normativa europea, questi depositi in denaro (così come i libretti di risparmio, gli oggetti preziosi, i titoli obbligazionari o azionari che appartenevano a persone scomparse o decedute e gli assegni circolari che non sono mai stati rimborsati) possono essere richiesti indietro, almeno fino a quando la somma non viene trasferita al Fondo depositi dormienti.

Il fondo depositi dormienti è un fondo istituito dal Governo per funzioni di utilità sociale, per le vittime dei crack e per stabilizzare i precari della Pubblica Amministrazione. In ogni caso, gli interessati hanno sempre la possibilità di richiedere che le somme relative siano restituite, rivolgendosi direttamente al Ministero o contattando il numero di telefono 96 857 964 44, che fa capo alla Consap, cioè la società alla quale è stata data in carico la gestione delle richieste di rimborso. Insomma, i conti correnti dormienti in Italia fanno parte di un vero e proprio tesoretto, ma all’estero la situazione non è molto diversa: basti pensare al caso della Svizzera, dove le autorità locali hanno scoperto migliaia di depositi in denaro di questo tipo, per un apporto complessivo che tocca i 400 milioni di franchi.

Proprio per questo motivo, in terra elvetica è stato dato il la a una campagna mediatica a dir poco imponente che ha lo scopo di ritrovare i legittimi proprietari dei soldi o almeno i loro eredi. In questo caso, infatti, sono considerati conti correnti dormienti quelli in cui non sono state effettuate operazioni di nessun tipo per almeno 50 anni. I proprietari di tali conti sono sempre stati coperti dall’anonimato, e i loro nomi non sono mai stati rivelati, nel rispetto della legge sulla riservatezza in vigore in Svizzera: dopo 50 anni, però, i loro nominativi sono stati resi pubblici. Puoi consultare on-line l’elenco dei conti correnti dormienti superiori a 100 euro sul sito del ministero dell’Economia.