Le tecniche di massaggio, agopuntura e digitopressione sono antiche di millenni e ancora oggi possono aiutare in numerosi disagi che possono affliggerci, in alcuni casi si tratta di manipolazioni molto semplici che possiamo imparare anche noi non addetti ai lavori e possiamo applicarle quotidianamente, con notevoli benefici pressoché immediati.
Premete questi due punti per assicurarvi il benessere psicofisico
Uno dei punti utilizzati dalle tecniche di digitopressione è il Tai Chong (LV3). Questo punto si trova sul piede, tra l’alluce e il secondo dito, a circa due cm di distanza dal punto di unione tra le due dita, tra il primo e il secondo osso metatarsico, il punto LV3 si trova proprio nella zona morbida vicino all’osso, in una specie di conca.
Questo punto è correlato ad un meridiano energetico da cui si diparte energia per tutto il corpo, la stagnazione dell’energia qi in questa zona può dal luogo a:
– fastidiosi mal di testa,
– tensione muscolare in particolare al collo o alle spalle,
– stress generico,
– vertigini,
– occhi arrossati e visione offuscata,
– dolori mestruali, sindrome premestruale, tensione mammaria, cicli irregolari, crampi,
– problemi digestivi, nausea, costipazione, sindrome del colon irritabile, infiammazioni intestinali, afte alla bocca,
– problemi emotivi: rabbia, insonnia, irritabilità, ansia.
Trattare questi punti può aiutare in queste situazioni e anche a regolare la pressione sanguigna e l’attività del fegato.
Quando avete individuato il punto Thai Chong, dovete applicare pressioni di circa 2-3 secondi, intervallate da una pausa di 5 secondi, ripetete in sequenza per un tempo di circa 2 minuti. Accompagnate la pressione da un lieve movimento di massaggio in senso antiorario.
Tag: dita
Ecco perché scrocchiare le dita non fa male secondo la scienza
Sentite uno strano “crack” ogni volte che provate e scrocchiare le dita?. Purtroppo questa è un’abitudine diffusa, che se può essere motivo di fastidio per alcuni, pare non comporti, comunque, un danno fisico. A dirlo sono diverse ricerche scientifiche che confutano l’obiezione di chi sostiene, senza evidenti prove empiriche, che quest’abitudine causi l’artrite. Dell’argomento si occupò nel 1998 una rivista specializzata, Arthritis & Rheumatism, che pubblicò l’esito di un esperimento del dottor Donald Unger: per sessant’anni il medico scrocchiò due volte al giorno le dita della mano sinistra, non della destra. Al termine dell’esperimento, ossa di mano destra e sinistra mostravano lo stesso livello di usura e, in sostanza, non vi erano segni di artrite. Undici anni dopo, nel 2009, Unger vinse l’IgNobel, un premio-parodia del Nobel, sebbene quella non fu la prima ricerca volta ad approfondire l’argomento.
Nel 1990 uno studio pubblicato dagli Annals of the Rheumatic Diseases concluse che effettivamente sollecitare in quel modo le ossa dalla mano non causa artrite, sebbene possa incidere sul gonfiore delle mani e su una ridotta capacità di presa. Questa ricerca, tuttavia, associava l’abitudine a lavoro manuale, onicofagia (mangiarsi le unghie), tabagismo e assunzione di alcoolici.
Sapete cosa accade quando fate scrocchiare le dita?
I ricercatori dell’Università dell’Alberta (Canada) ha svelato il segreto delle dita che `scrocchiano´, un mistero che durava da 77 anni. All’origine del `croc´ ci sono delle bolle che si formano all’interno delle nocche. C’è infatti una cavità tra la giuntura della nocca e l’articolazione formata da muscoli e tendini, nella quale ristagna il liquido sinoviale che ricopre e lubrifica l’articolazione e dove si vengono a formare delle bolle di idrogeno e ossigeno.
Quando ci scrocchiamo le dita attiviamo la formazione delle bolle e si produce il caratteristico rumore. Lo studio è pubblicato su `Plos One´. Per arrivare alla loro conclusione, i ricercatori hanno `fotografato´ con una risonanza magnetica l’intero fenomeno grazie a un tiraggio artificiale del dito posto all’interno della macchina. «La capacità di far scrocchiare le nocche potrebbe essere correlata alla salute delle articolazioni», sottolinea Greg Kawchuk, autore principale dello studio e docente della Facoltà di Medicina riabilitativa.
. «Può darsi che potremo utilizzare questa nuova scoperta per analizzare quando iniziano i problemi articolari molto prima della comparsa dei sintomi. Questo darebbe ai pazienti e ai medici la possibilità di affrontare in anticipo problemi molto gravi».
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=n3IYmdy6d4Y]
India, neonato muore dopo il ricovero in ospedale: “Dita e occhio rosicchiato dai topi”
E’ una storia davvero assurda quella di un bimbo indiano vittima di un caso di “malasanità”- Il bambino di soli 10 giorni, è deceduto in un ospedale in India dopo essere stato “abbandonato” ai topi. Il neonato era ricoverato nel nosocomio di Andhra Pradesh per una infezione alle vie urinarie.
È stata la madre a notare per prima come alcune dita del figlio sembravano esser state rosicchiate mentre il suo piccolo si trovava nel reparto di terapia intensiva neonatale, dove è deceduto poco dopo. Oltre alle dita, i topi hanno danneggiato anche l’occhio sinistro del bimbo. Per l’assurdo caso di malasanità tre funzionari sono stati sospesi ed è stata aperta un’inchiesta.