5 medici uno dopo l’altro: “Il bimbo sta bene, signora”. E intanto il male avanzava…

Il piccolo Alec ha vissuto una disavventura cominciata alla sua dodicesima settimana di vita. La madre si è accorta di una protuberanza di piccole dimensioni che poi si è rivelata un neuroblastoma, una…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Una scoperta casuale”]

…scoperta del tutto casuale, mentre praticava una tecnica imparata durante un corso di massaggi per neonati. Si è pensato subito a un tumore, ma nessuno degli specialisti interpellati ha dato…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Diagnosi azzardate”]

…importanza al nodulo. Ne sono spuntati altri, ma le risposte sono state sempre rassicuranti. Un medico del pronto soccorso ha azzardato l’ipotesi di un neurofibroma ma si sbagliava anche lui. Finalmente un…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Chemioterapia e operazione”]

…oncologo ha riferito ai genitori di Alec che si trattava di un neuroblastoma al quarto stadio. Il piccolo è stato sottoposto a chemioterapia e a un delicato intervento chirurgico, ora sembra essersi…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Genitori furiosi”]

…ripreso, ma i genitori non possono fare a meno di essere furiosi contro tutti i medici che non si sono minimamente preoccupati dei sintomi e che hanno evitato di approfondire la situazione.

Vincenza ai medici: “Per pietà, ditemi, di cosa sto morendo?” La risposta lascia sconvolti…

Vincenza Sicari, ex maratoneta, è costretta in un letto di ospedale dal 2014, ma la malattia non le è stata ancora diagnosticata. La donna ha 37 anni ed è ricoverata a Roma. I legali hanno lamentato…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Mancata ricerca della diagnosi”]

…la mancata ricerca della diagnosi, nonostante una serie di ricoveri in tutta Italia. Vincenza è paraplegica e la fisioterapia non ha dato alcun risultato. Dopo la scoperta dei primi sintomi è emersa…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Voglia di chiarezza”]

…l’assenza di trattamenti diagnostici o terapeutici. Gli avvocati non vogliono accusare nessuno per quello che sta accadendo, ma pretendono chiarezza. Si punta al trasferimento al Policlinico Tor…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”La richiesta alla Regione”]

…Vergata per esami specialistici: la richiesta verrà fatta alla Regione Lazio, in modo da avere un quadro certo e complessivo della situazione. La sanità italiana deve dimostrare una volta per tutte la propria eccellenza.

Questo ragazzo ripete che sta per morire. Ma nessuno gli crede. Poi accade QUESTO…

Il protagonista di questa storia si chiama Francesco Santonastasio, 30 anni, che sta attraversando un momento delicatissimo. Francesco ha sempre avuto una vita serena, fatta di sport: palestra e calcio. A pallone ci giocava ad ottimi livelli quando, nel 2011, subisce un brutto infortunio al ginocchio. É sottoposto a una prima operazione cui ne seguiranno altre due. Crociato e menisco, un classico per chi gioca a calcio. clicca sul punto 2 dell’indice per leggere cosa è accaduto a Francesco [nextpage title=”Ecco cosa hanno detto i medici”]
Ma Francesco è inconsapevole che da quel momento inizierà per lui un lungo e doloroso calvario. Infatti, a distanza di qualche mese dal terzo intervento, inizia a stare spesso male. Stordimento, mal di testa, problemi respiratori e toracici. Ben presto, non riuscirà neanche ad alzarsi dal letto. Nessuno medico riesce a fornire una diagnosi. “All’inizio pensavano fossi pazzo”, racconta Francesco, “mi hanno fatto vedere numerosi psicologi e psichiatri. Ma io non sono pazzo. Non riesco ad alzarmi dal letto e nessuno sa dirmi cosa ho”. francesco è sempre allettato, i suoi organi, funzionano male e il cervello non ossigena bene. Il suo vecchio allenatore non lo molla: per lui ha aperto un gruppo di sostegno su Facebook “Aiutiamo ciccio” per raccogliere informazioni sulla sua malattia. Ma una presenza ancor più importante è quella di Tina. Si tratta di un’infermiera dell’Ospedale Antonio Cardarelli di Napoli. Proprio in questa struttura i due si sono conosciuti e innamorati. Francesco è ancora in attesa di una diagnosi. La sua potrebbe essere una malattia unica al mondo e per questo chiede alle istituzioni italiane di non lasciarlo solo e di di trasferirlo all’estero. CONTINUA A LEGGERE

Tumore al Pancreas scoperto troppo tardi, arriva il test per la diagnosi precoce

Una speranza per combattere il Tumore al Pancreas, viene dalla Gran Bretagna che ha dimostrato che l’analisi delle urine può svelare la presenza del male agli stadi iniziali, innalzando notevolmente le possibilità di cura

Lo studio condotto presso la Queen Mary University di Londra, infatti, ha dimostrato che i ricercatori britannici sono convinti che si possa diagnosticare, in maniera precoce, attraverso un test delle urine.
I dati della ricerca, pubblicati sulla rivista scientifica Clinical cancer research, sono incoraggianti perché mostrano che attraverso un semplice esame delle urine si possano individuare alcuni valori specifici tipici di questa forma tumorale.
La ricerca ha mostrato che chi ha il cancro al pancreas ha valori nettamente più alti di alcune proteine, esattamente tre: REG1A, LYVE1 ed TFF1. I risultati si sono dimostrati affidabili nella quasi totalità dei casi, esattamente nel 90%.
Un test delle urine quindi potrebbe far scoprire subito le neoplasie al pancreas facendo salire le speranze di vita perché la patologia verrebbe diagnosticata quando è ancora facilmente operabile.
Il tumore al pancreas riguarda, soprattutto, persone con problemi di obesità e i fumatori accaniti; un’altra categoria a rischio è rappresentata da pazienti con più di 45 anni ammalati di diabete.
Fare un test delle urine non costa tanto e può salvarvi la vita.

I medici sbagliano diagnosi: Rachel, 2 anni, ha cancro ai polmoni. “Le restano pochi giorni”

A 2 anni il suo destino è già tragicamente segnato. Rachel Salce secondo i medici ha solo poche settimane di vita. La piccola viene da Buckley, nel Galles del Nord, e già dopo poche settimane di vita la mamma aveva notato in lei qualcosa che non andava.
Perdeva peso, aveva problemi nel sonno, ma le numerose visite mediche non avevano evidenziato nulla: i dottori parlavano di una vena malformata, fino a quando, pochi mesi fa è arrivata la diagnosi del cancro. Rachel è stata sottoposta a 15 cicli di chemioterapia e a cure molto forti per la sua tenera età, però purtroppo non c’è più nulla da fare. I familiari non riescono a rassegnarsi al fatto che se avessero avuto una diagnosi immediata oggi Rachel potrebbe stare bene. Per il momento la piccola è a casa, dopo mesi trascorsi in ospedale, potrà passare gli ultimi giorni della sua breve vita con i genitori e i parenti che la amano che probabilmente sperano in un miracolo: «Stiamo cercando di trascorrere tutto il tempo possibile in sua compagnia. E’ così difficile, ogni volta che la guardo sto male ma, nonostante tutto, continuo ha pregare per lei».

Nei rossi sulla pelle: cause, diagnosi e trattamento

Potrebbe esservi capitato di trovare dei piccoli nei rossi sulla vostra pelle; nella maggior parte dei casi, compaiono su collo, petto e schiena e, in alcuni casi, si presentano in rilievo. Quali sono le cause più comuni della loro presenza? Dobbiamo prestare attenzione? I nei rossi sono delle piccole macchie che non provocano dolore, ma sono antiestetiche. Bisogna cercare di capire se sono dovuti all’alimentazione o a qualche malattia, ma ciò che possiamo assicurarvi è che non si tratta di nulla di grave.

Il nome scientifico dei nei rossi è angioma rubino e si manifesta nelle persone della carnagione chiara o di mezza età. Non sono pericolosi, ma se presenti in grandi quantità è necessario rivolgersi al proprio medico. Gli esperti sostengono che i nei rossi compaiano in caso di problemi al fegato, seppur di piccola entità. Inoltre, anche una dieta sbilanciata con presenza di tossine nell’intestino potrebbe causarne la comparsa. Si possono formare per una crescita anomale dei vasi sanguigni e solitamente non superano le dimensioni di 1-4 millimetri.

Se presenti sul viso, potrebbero essere dovuti a un’eccessiva esposizione al sole. Tuttavia, cercate di prestare attenzione alle dimensioni, poiché se diventano rugosi e dalla forma irregolare di oltre 6 millimetri, è bene consultare un buon dermatologo. I bambini devono essere tenuti sotto controllo, ma considerate che i nei rossi possono essere ereditari. Inoltre, la loro comparsa può essere causata anche da piccoli disturbi di natura ormonale.

La diagnosi è semplice e sicura: basta recarsi dal proprio medico nel caso in cui compaiano in maniera abbondante sul petto. Cercate di controllare la loro forma e se risulta irregolare fatevi visitare da uno specialista. Stesso consiglio anche per la tonalità: se restano rossi nessun problema, ma se tendono a scurirsi con il tempo potrebbe esserci qualcosa che non va. Per quanto riguarda il trattamento è fondamentale pulire intestino e fegato: ciò significa che dovrete prestare attenzione alla vostra alimentazione.

Via libera alla verdura fresca, come le carote, il sedano e i carciofi; ottima anche l’alga spirulina per assorbire tutte le tossine. Avocado, olio d’oliva e infusi di dente di leone devono essere aggiunti nella vostra dieta, così come due litri d’acqua al giorno, succo di limone, succhi di frutta all’ananas, mirtillo o melograno e latte vegetale al posto dei latticini. Infine, proteggetevi sempre dal sole, consumate molta vitamina C e applicate una garza di succo di cipolla sul neo per farlo sparire.