Bollette truffa, stanno arrivando a tutti: “Se arriva anche a voi, NON DOVETE assolutamente pagare nulla

Ancora una volta la polizia si trova costretta a mettere in guardia i cittadini contro la possibilità di cadere nelle mani di truffatori esperti pronti a spillarci soldi con le tecniche più originali. Ecco a cosa fare attenzione.CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

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L’allarme è lanciato per TIM, FISCO e ENEL: in pratica, potrebbero arrivare presso il vostro indirizzo di posta elettronica, delle bollette da parte di questi emittenti che vi invitano a pagare bollette dall’importo esorbitante. Ovviamente si tratta di palesi truffe che dovrete assolutamente evitare di pagare. Cosa fare se si riceve la mail. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

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In genere, chi richiede l’invio della fattura elettronica, la riceva in formato pdf. Nel caso vi arrivi una mail in formato zip compresso, è chiaro si tratti di qualcosa di sospetto. Se proverete a scaricarlo, infatti, si installerà su vostro computer un programma molto pericoloso. Anche se, al posto dello zip, trovate un file exe il discorso non cambia. Se la ricevete, non dovrete praticamente fare niente, ignoratela. CONTINUA A LEGGERE

BOLLETTE Truffa: “Se ti succede, non devi assolutamente pagare”

Questa volta la truffa gira attorno a servizi molto comuni per la quale dovrete prestare la massima attenzione. A preoccuparvi, infatti, devono essere le mail sospette legate a Enel, Tim. A quanto pare, anche l’agenzia dell’Entrata può mandarvi cartelle esattoriali da pagare che vi indicano cifre davvero altissime, dovrete fare molta attenzione perché potrebbe trattarsi di una truffa bella e buona.
Anche rimborsi, tasse non pagate, possono risultare essere delle truffe. Per prima cosa, dovreste istallare un antivirus, perché aprendo queste emal e i loro allegati potrebbero scaricarsi automaticamente dei virus che rubano i nostri dati elettronici. Aprite bene gli occhi e assicuratevi prima di aprire e pagare qualsiasi cosa che si tratta di enti ufficiali.CONTINUA A LEGGERE

Bollette elettriche, arriva la stangata Ecco di quanto aumenteranno

Una nuova notizia per gli italiani, per niente buona purtroppo: i contribuenti dovranno fronteggiare un nuovo aumento delle bollette. L’unica consolazione è che non toccherà l’anno in corso. L’aumento dovrebbe verificarsi, infatti, fra due anni e dovrebbero essere destinato a i 25 milioni di utenti.

Secondo le nuova versione del ddl concorrenza, coloro che a quella data non hanno fatto il salto nel libero mercato verranno riforniti, per un periodo di transizione, da un “servizio di salvaguardia”. Così le utenze verranno assegnate ai fornitori di energia attraverso aste, che possono creare offerte e incentivi stimolanti per il cliente.
Purtroppo però questo servizio di salvaguardia potrebbe costare fino anche quattro volte il normale prezzo dell’energia, che oggi sosteniamo. Ovviamente le associazioni dei consumatori hanno sollevato il problema con una lettera di protesta destinata al presidente Renzi ma finora non c’è stato alcun riscontro. Gli italiani rischiano praticamente di pagare delle bollette esorbitanti e il prezzo della corrente dovrà anche essere maggiorato dall’ormai obbligatorio canone Rai. Incredibile!CONTINUA A LEGGERE

Fonte: Retenews

Bollette, sentenza storica: potete chiedere rimborsi

Finalmente una buona notizia per gli italiani: “L’Iva sulla bolletta di gas ed elettricità non va calcolata anche sulle accise come avviene attualmente: quanto pagato in più dai consumatori va restituito”. Lo ha stabilito un giudice di pace di Venezia: l’Enel ti dovrà rimborsare poco più di 100 euro all’utente che aveva fatto ricorso.
Una sentenza storica decisione che crea un precedente importante: se tutti i clienti domestici facessero ricorso – e i giudici di pace condividessero l’interpretazione data nel capoluogo veneto – le entrate per l’erario potrebbero diminuire di circa un paio di miliardi di euro.

La notizia, come riportato dal portale Qualenergia.it, parla chiaro:
“Tra i principi che hanno dato ragione al consumatore che sarà rimborsato, quello stabilito dalla Cassazione, in seduta 3671/97, secondo il quale, salvo deroga esplicita, un’imposta non costituisce mai base imponibile per un’altra. Per l’Iva indebitamente pagata su 8 fatture per la fornitura di gas e 12 per l’elettricità, Enel ora dovrà pagare al ricorrente 103,78 euro, più interessi e spese.
Il decreto ingiuntivo è infatti passato in giudicato, visto che Enel non ha fatto opposizione, ‘presumo per disorganizzazione’, ipotizza parlando con QualEnergia.it l’avvocato Enrico Cornelio, che ha curato la pratica per conto del ricorrente, mentre da Enel, interpellata, non commenta”.
“A contestare l’Iva sull’accisa dovrebbero essere le società energetiche e in quel caso la questione sarebbe competenza delle Commissioni tributarie. Però evidentemente non hanno interesse a farlo, anche perché possono riversarla sui consumatori finali. Nel momento in cui la controversia è tra chi emette la fattura e chi la riceve, si instaura un diritto civilistico al rimborso, per cui è competente il giudice ordinario, in questo caso il giudice di pace, dato l’importo limitato”.
“La decisione su questo ricorso vale come precedente – spiega l’avvocato – sia per il giudice di pace che per gli altri tribunali ordinari, che potranno emettere sentenze basandosi sull’interpretazione data in questo ricorso, se la condivideranno”.
Conclude l’nchiesta del portale: “Gli utenti commerciali, che possono scaricare l’Iva pagata, non hanno interesse a ricorrere. Diversa la questione per i clienti domestici. Se tutti i circa 21 milioni di utenti domestici italiani ricorressero e fosse loro garantito un rimborso paragonabile a quello che Enel deve pagare all’utente veneziano, per l’erario sarebbe un danno da oltre 2 miliardi di euro”.

Governo: non riesci a pagare Imu e Tasi? Arriva il baratto con il lavoro

Purtroppo nonostante la fase più critica sia passata, l’Italia non è di certo tra i paesi che vive meglio. I cittadini, infatti, non se la passano piuttosto bene, alcuni infatti non riescono nemmeno a pagare le tante tasse imposte dal governo.
Da oggi però è possibile potare gli alberi e aiutare i netturbini nella pulizia delle strade per saldare il debito con l’amministrazione comunale e pagare così Imu e Tasi. Ovviamente questa possibilità è ristretta ai cittadini di Invorio, piccolo paese nel Novarese. L’opzione è prevista dallo Sblocca Italia e il sindaco Dario Piola è stato il primo ad introdurla.
Il decreto prevede che chi voglia chiedere volontariamente il “baratto amministrativo” debba essere un residente maggiorenne con indicatore Isee non superiore a 8.500 euro, con tributi comunali non pagati o che ha ottenuto contributi come inquilino moroso negli ultimi 3 anni. Come riporta “La Stampa”, un’ora di lavoro equivarrà a 7,5 euro e c’è già un primo caso di volontario, un 60enne che da quattro anni ha perso il lavoro.
Inizierà lunedì prossimo a pulire le strade e lavorerà 4 ore al giorno per circa due mesi. Un ottimo modo per trovare un senso alla propria esistenza e soprattutta la dignità.