Se trovate questo animale in casa fate molta attenzione: scatta L’ALLARME!

È scattato l’allarme in provincia di Belluno : sono ufficiali i primi casi di meningoencefalite da zecche: sono già sette i ricoverati al San Martino, da quanto è iniziata la stagione estiva. L’Usl invita a vaccinarsi contro il virus trasmesso dal morso dell’insetto che a quanto pare può portare danni davvero molto gravi. Ecco le parole del direttore dell’Usl.CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole del direttore dell’Usl”]

Adriano Rasi Caldogno, direttore dell’Asl1, rivela: “Questo è il periodo clou per i morsi di zecca. Avremo una seconda ondata fra settembre e ottobre”. Ecco cosa fare. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco cosa fare”]

È utile vaccinarsi soprattutto se si frequenta boschi, prati e zone poco curate del Bellunese. Il vaccino è gratuito per chi opera a favore della collettività, ma per gli altri, il costo si aggira intorno ai cento euro. Ecco quali sintomi devono farci preoccupare. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”I sintomi”]

Dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si possono avvertire sintomi similinfluenzali come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni. Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze. CONTINUA A LEGGERE

Due morti in poche ore, “non mangiatela”: scatta l’allerta

La morte di due persone non poteva certo lasciare indifferenti. Anche perché ad accompagnare questo già tragico dato ci sono anche altre centinaia di contaminazioni e infezioni provocate dal batterio Escherichia Coli che si è diffuso nel Regno Unito. La colpa è da ricondurre a un prodotto che si trova in ogni supermercato, ossia…

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[nextpage title=”L’alimento infetto”]

un’apparentemente innocua busta di rucola. Il ceppo di batterio in questione è lo 0157 e le autorità sanitarie hanno ordinato ai grossisti che riforniscono ristoranti e catene di supermercati Oltremanica di interrompere immediatemente l’importazione del prodotto dal Mediterraneo, da dove si creda possano provenire le foglie infette. La vendita non è però stata arrestata, perché…

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[nextpage title=”Lo stato d’allerta”]

la Food Standards Agency (Fsa) ha dichiarato di non avere ancora prove sufficienti per procedere ed effettuare un richiamo completo di prodotti al dettaglio. Al momento la Fsa ha messo in guardia i consumatori del Regno Unito, raccomandando di lavare accuratamente tutte le verdure, in particolare quelle destinate a essere consumate crude.

Paura in Italia per il batterio più resistente al mondo

Stanno diventando una vera e propria minaccia i batteri resistenti ai medicinali. Adesso, a quanto pare, c’è una variante genetica del Klebsiella pneumoniae, batterio molto pericoloso. Ecco tutto quello che dovete sapere. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco i pericoli di questo batterio”]

Il batterio in questione, riuscirebbe a resistere anche alla colistina, considerata una sorta di “ultima speranza” in fatto di antibiotici. Pensate che solo pochi anni fa, negli Stati Uniti, era stato identificato il gene mrc-1, collegato ad un’infezione intestinale provocata appunto dall’E. Coli. Nel nostro paese, invece, c’è una nuova variante, denominata mcr-2 proprio in un ceppo di Klebsiella pneumoniae di origine clinica. Le parole allarmanti dei ricercatori. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole dei ricercatori”]

Ecco cosa sostengono i ricercatori: “il fatto è particolarmente allarmante perché il clone di K. pneumoniae ST512 produttore di carbapenemasi KPC (quello riscontrato) è uno dei maggiori responsabili della diffusione epidemica di K. pneumoniae resistente ai carbapenemi (CRKp) in Italia, ma anche altrove”. Ecco quante persone muoiono ogni anno per questi batteri resistenti. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il batterio in Italia”]

Nel nostro paese la situazione è particolarmente preoccupante perché non c’è solo un super batterio ma più super batteri che fanno morire ogni anno circa 5 mila persone.
La situazione è allarmante, speriamo che presto i ricercatori riescano a trovare qualcosa in grado di debellare questi batteri Killer.CONTINUA A LEGGERE

Fonte: Direttanews

Allerta Asl: “Se li vedete allontanatevi subito”. SONO LETALI. (Foto ingrandite Qui)

Attenzione, è allarme processionaria. Proprio in questo periodo infatti il temutissimo e pericolosissimo bruco inizia a proliferare in giro per l’Italia. Chiunque venga a contatto con esso, cani compresi, è a rischio di sviluppare i sintomi relativi a questo pericoloso bruco.

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[nextpage title=”Dove si trova?”]
Normalmente si trova sui pini, ma può capitare di trovarla pure sui cedri: se vedete dei nidi biancastri in inverno su queste piante, allora è probabile che abbiate a che fare con un’infestazione bella e buona di processionaria.

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[nextpage title=”Quando escono dai nidi?”]

Nel periodo di luglio-agosto compaiono gli adulti, le femmine depongono le uova e le larvette nascono ad agosto-settembre e cominciano subito a nutrirsi dei pini, danneggiandoli in modo evidente.

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[nextpage title=”Cosa provocano?”]

I suoi peli sono fortemente urticanti: si infiggono nella pelle e subito originano un eritema papuloso pruriginoso. Tuttavia i casi più gravi si hanno quanto i peli riescono a giungere a contatto con l’occhio, con le mucose in generale, con la bocca o quando riescono ad entrare nelle vie respiratorie e digestive.

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[nextpage title=”Il contatto con gli animali”]

I sintomi dei cani che vengono colpiti dalla processionaria:

-salivazione abbondante
-dolore
-infiammazione di bocca, esofago e stomaco
-edema della glottide
-necrosi della lingua e della mucosa
-febbre
-anoressia
-vomito emorragico
-diarrea emorragica

In presenza di questi sintomi la prima cosa da fare è cercare di allontanare i peli urticanti dalla bocca facendo dei lavaggi con acqua (occhio a usare dei guanti per non toccarli voi stessi) e contattare immediatamente il veterinario più vicino

Panico sulla famosa spiaggia italiana: la scoperta assurda a un metro e mezzo di profondità

Momenti di panico sul lungomare di Pozzuoli, nella famosa via Napoli: sommersa in mare, ad appena un metro e mezzo di profondità, è stata infatti rinvenuta una… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Il ritrovamento”]

bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale. La Capitaneria di Porto ha subito predisposto la chiusura del tratto di mare interessato al ritrovamento. Una squadra di sommozzatori arriveranno a inizio della prossima settimana per… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Le misure di sicurezza”]

procedere allo sminamento dell’ordigno. Fino a quel momento è fatto divieto alla popolazione e ai turisti di accedere alla spiaggia nell’arco di 150 metri.

La polizia ci avvisa di stare attenti alla nuova truffa. Ecco cosa non dovete fare…

La polizia di Stato ha voluto mettere in allerta tutti i cittadini, avvisandoli della nuova truffa che sta girando nelle nostre città. Il web è un mezzo prezioso attraverso la quale condividere la notizia e diffonderla a lungo raggio ad amici e parenti che potrebbero essere le prossime vittime di malintenzionati. È una truffa che riguarda le nostre bollette della luce, in particolare di Enel. Questa presunta bolletta arriverebbe tramite E-mail ma nessuno deve mai aprirla si tratta quindi di un allarme phishing.
Le vittime aprono la mail e cliccano su un link che rimando ad un sito che ovviamente non è quello di Enel. Nella mail si fa presente un presunto rimborso che la società di luce e gas ci dovrebbe e che è possibile ottenere solo attraverso la compilazione di un modulo che non è altro che un mezzo attraverso il quale si approprieranno indebitamente dei vostri dati. Non fidatevi!CONTINUA A LEGGERE

Allarme creme: ecco la lista nera, controlla se le stai usando (FATE GIRARE)

Scatta di nuovo l’allarme sulle creme di bellezza che gli italiani usano quotidianamente ignorando i potenziali effetti dannosi.
In particolare oggi informeremo le mamme delle creme pericolose che usano per i loro bambini. Spesso le mamme si ritrovano ad usare creme per l’arrossamento della zona intima del proprio piccolo, ma a volte le creme che usano possono rivelare davvero pericolose.
Lo scorso novembre l’agenzia francese che si occupa di valutare la sicurezza dei farmaci ha rivelato che in alcune creme è stato ritrovato del phenoxeyethanolo, sostanza molto dannosa.
Ecco tutte le creme che lo contengono e che dovreste evitare di usare:
-Fissan Baby, protezione natura
-Babygella, pasta protettiva
– Avene Pediatril, crema per il cambio.
– Chicco, pasta lenitiva
-Dermogella bebè, baby paste.
– Fissan Baby,pasta alta protezione
– Weleda, baby cream protettiva alla calendula
Puris baby care
Pata Hoffman
Nivea Baby
Mustela
Aveeno baby
Jhonson’s pediatric
Penaten
A-Derma
Cercate di preferire sempre creme naturali che non abbiano agenti chimici potenzialmente dannosi.CONTINUA A LEGGERE
Fonte: attivotv

Nasa: “Allarme la notte di Natale: asteroide”

Un vero e proprio allarme inaspettato quello che la Nasa ha dato in tutto il mondo: il nome scientifico è 2003 SD220 e si tratta di un asteroide che, come annunciato dalla Nasa, potrebbe essere una minaccia reale per la terra proprio nella notte di Natale. Altro che stella cometa, dunque, l’asteroide potrebbe rappresentare un serio pericolo se i calcoli fatti dagli esperti si rivelassero errati.

La Nasa, infatti, ha spiegato che l’asteroide potrebbe sfiorare la terra transitando a 150milioni di km, una distanza che equivale 28 volte a quella presente tra Luna e pianeta Terra in una fascia oraria compresa tra la mezzanotte e le tre del mattino. Se, però, i calcoli si rivelassero imprecisi, potrebbe passare molto più vicino con danni inimmaginabili.
Uno degli asteroidi potrebbe passare molto vicino alla Terra e sarebbe solo il primo di cinque che potrebbero realmente arrecare danni fino al prossimo 2018.
Proprio nel 2018, infatti, 2003 SD220 passerà nuovamente accanto al nostro Pianeta, ma molto più vicino. Aspetteremo che lo stato ci guidi su cosa sarà meglio fare per limitare i danni.

Allarme depilazione, l’inguine andrebbe lasciato al naturale

Ramon Grimalt dell’Accademia spagnola di Dermatologia e Venereologia di Madrid ha svolto una ricerca che rivela che ’inguine andrebbe lasciato folto, per uan serie di motivazione che si rifanno alla salvaguardia della salute.
I peli del corpo che l’essere umano ha conservato svolgerebbero infatti una funzione specifica per la nostra conservazione.
I peli pubici in particolare, sarebbero fondamentali per evitare il contagio di malattie sessualmente trasmissibili.
L’epilazione in una zona così ricca di ghiandole e linfonodi contribuirebbe all’infiammazione di essi e inoltre all’infiammazione dei bulbi piliferi che diventerebbero un terreno adatto alla proliferazione di infezioni batteriche, come nel caso di peli incarniti o bulbi infiammati a tal punto da produrre sacche di pus che a volte richiedono l’intervento medico per essere eliminate.
Nel caso per esempio di condilomi e verruche da papilloma virus, è stato dimostrato che queste ultime compaiono più sensibilmente in soggetti che adottano la depilazione intima totale.
Val la pena di mettere a repentaglio la propria salute per avere il pube di una bambola di plastica?

Vermi tra le lenzuola di un paziente: allarme malasanità in ospedale- VIDEO

A Vicenza è stato lanciato un allarme malasanità in una struttura del centro città destato dall’ipab, il San Camillo, in via Formenton che fa parte dell’istituto Salvi.
Nelle immagini è ben visibile la sagoma di un anziano con piaghe da decubito sui talloni. Le lenzuola sono sporche e sul letto sono addirittura visibili alcuni vermi disgustosi.
Le foto ed i video sono stati scattati e girati in uno dei tre piani del San Camillo, dove sono ospitati circa 1’ anziani molti dei quali allettati.
La struttura è gestita completamente da una operativa di Padova, la Bramasole che vinto l’appalto per la gestione.