Approvata la riforma della Rai, adesso il CDA sarà costituito da solo 7 membri

Ieri il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla Rai ed ha stabilito che non sarà realizzato nessun decreto, la legge dovrà seguire il normale iter venendo approvata dalla Camera e dal Senato.

I punti più importanti della disegno di legge riguardano il nuovo CDA e la nomina di un amministratore delegato. Saranno soltanto 7 i membri che costituiranno il nuovo consiglio di amministrazione: 2 verranno eletti dalla Camera, 2 dal Senato e 2 dal Tesoro. Infine a scegliere l’ultimo membro saranno i lavoratori stessi.

I 7 membri dovranno poi decidere chi tra di loro andrà a ricoprire la carica di presidente. Inoltre sceglieranno anche il nome dell’amministratore delegato, il quale avrà poteri maggiori rispetto all’attuale direttore generale in quanto potrà liberamente decidere su spese fino ai 10 milioni di euro, rispetto ai 2,5 attuali.

Matteo Renzi, nella conferenza stampa di presentazione del disegno di legge, ha parlato anche della possibilità di abolire il canone Rai. Il premier ha dichiarato che l’abolizione è difficile da attuare, sarà il governo successivamente ad esprimersi in tal senso, infatti il ddl prevede una delega che permetterà di effettuare tale scelta.

Beppe Grillo a processo per diffamazione

Ancora problemi per Beppe Grillo che dovrà difendersi da una pesante accusa, quella lanciata dal pc Lorenzo Destro il quale contesta al comico l’accusa di diffamazione aggravata: il processo per diffamazione riguarda in particolare alcune espressioni che il politico e comico Grillo aveva pronunciato nei riguardi di un docente di ingegneria sul caso Cernobyl.

Si tratta di Franco Battaglia, professore del dipartimento di Ingegneria intitolato a Enzo Ferrari, dell’Università di Modena e Reggio Emilia: l’accusa è grave perché il leader del Movimento Cinque Stelle aveva parlato proprio del professor Battaglia, con toni che evidentemente non sono stati graditi. Aizzando le polemiche, Grillo aveva invitato i suoi ascoltatori a non pagare più il canone Rai perché “non puoi permettere ad un ingegnere dei materiali, nemmeno del nucleare, parlo di Battaglia, un consulente delle multinazionali, di andare in televisione e dire, con nonchalance, che a Chernobyl non è morto nessuno. Io ti prendo a calci nel culo e ti sbatto fuori dalla televisione, ti denuncio e ti mando in galera“, aveva dichiarato il leader del Movimento.

Sondaggi elettorali, cala fiducia per Renzi

Sondaggi elettorali: è una nuova partita quella per il presidente del Consiglio Matteo Renzi che si trova ad affrontare un nuovo problema. Saranno state le tasse, saranno state le problematiche degli ultimi mesi, sarà stata ormai la scarsissima fiducia che i cittadini ripongono nel governo? È difficile dare una risposta certa, ma quel che è certo che dai sondaggi elettorali emergono dati senza dubbio allarmanti per il premier, che deve affrontare il calo di fiducia.

Certo, un calo di un punto può non essere una cosa così tragica e problematica, ma adesso la fiducia in Matteo Renzi tocca quota 40%, con un punto in discesa in una sola settimana. Per quel che riguarda i partiti, si parla invece di percentuali che si aggirano attorno al 39% per il Pd, 12% per Lega e 14% per Forza Italia. C’è quindi la fiducia stabile al governo ed al partito, con un indice di gradimento elevato per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ottenuto il 71%.

Lega Nord: sei parlamenti abbandonano il partito ed entrano nel gruppo misto. Erano vicini a Tosi

Era prevedibile che la cacciata di Flavio Tosi da segretario della Liga Veneta avrebbe generato malumori all’interno della Lega. Da giorni si vociferava dell’uscita dal partito di alcuni parlamentari molto vicini all’attuale sindaco di Verona.

Oggi è arrivata l’ufficialità: sei parlamentari, tre della Camera e tre del Senato, hanno abbandonato la Lega e sono entrati nel gruppo misto, si tratta di Emanuele Prataviera, Roberto Caon, e Matteo Bragantiniper per la Camera e di Emanuela Munerato, Raffaella Bellot e Patrizia Bisinella per il Senato. Quest’ultima è l’attuale compagna di Flavio Tosi.

I sei avrebbero rilasciato una dichiarazione nella quale spiegano i motivi del cambiamento: sarebbero rimasti delusi dalla scelta di Salvini di cacciare Flavio Tosi dal partito, definendo tale scelta incomprensibile e illegittima.

Matteo Salvini, appresa la notizia, avrebbe risposto in maniera sarcastica con la frase “Mi salutino Alfano”.

 

 

Duro attacco di Salvini allo stato. “Italia paese di merda…”

Sono molto pesanti le affermazioni che Matteo Salvini, leader delle Lega, avrebbe rivolto allo stato. Intervistato da Radio Padania, Salvini ha espresso profondo rammarico per i due anziani 70 enni costretti ad abbandonare la loro abitazione a causa di problemi economici.

IL leader del Carroccio avrebbe definito l’Italia un paese di merda in quanto permetterebbe il verificarsi di questi episodi però allo stesso tempo offrirebbe colazione, pranzo e cena ai migliaia di immigrati presenti nei nostri centri di accoglienza.

Matteo Salvini se la sarebbe presa anche con il ministro degli Interni, il quale ha rassicurato tutti spiegando che in Italia non ci sono rischi di attentati terroristici, poi il giorno dopo si scopre che diverse persone sono state arrestate perché sospettate di far parte di cellule jihadiste operanti in Italia.

 

Exit poll Francia: vince Sarkozy, tiene Le Pen mentre scende Hollande

Ieri in Francia si sono svolte le elezioni dipartimentali, le equivalenti delle nostre elezioni comunali. Secondo la stragrande maggioranza degli exit poll a vincere è stato Sarzoky con l’Ump nella coalizione che comprende anche l’Udi. L’ex premier francese avrebbe ottenuto il 30% dei consensi.

Al secondo posto sarebbe arrivato il “Front National” di Marine Le Pen con il 24,7% di preferenze. Subisce un notevole calo il partito socialista di Hollande che si ferma a 19,90%.

Sarzoky ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti ed avrebbe già dichiarato di non voler cercare nessun accordo con il Front National. Le Pen, invece, ha voluto far notare che il partito più votato è stato il suo, visto che l’Ump-Udi in realtà è una coalizione.

 

Milano: Giuliano Pisapia annuncia che non si ricandiderà come sindaco

Giuliano Pisapia ha spiazzato tutti nella conferenza stampa tenutasi in Sala Giunta annunciando che non si ricandiderà come sindaco alle prossime elezioni comunali di Milano previste per il 2016.

L’attuale Sindaco è voluto rimanere coerente con quanto dichiarato durante la campagna elettorale. Aveva promesso un solo mandato e cosi sarà. Ma perché ufficializzarlo con cosi largo anticipo? Pisapia ha dichiarato di averlo fatto per dar modo al centrosinistra di ricompattarsi e scegliere un candidato unico per tutta la coalizione.

Intanto mancano ancora parecchi mesi prima della fine del mandato. Durante questo periodo Pisapia ha promesso che si impegnerà sempre al 100%.

Il sindaco di Milano ha ammesso che si riposerà un po alla fine del mandato.

Barack Obama chiama Benjamin Netanyahu per congratularsi…

Barack Obama ha chiamato Benjamin Netanyahu per congratularsi per la recente affermazione alle elezioni in Israele nelle quali il suo partito ha conquistato 30 dei 120 seggi della Knesset.

Nella stessa telefonata il presidente Americano ha voluto ribadire l’impegno USA ad una soluzione a due stati, quello israeliano e quello palestinese.

E’ stato un comunicato della Casa Bianca a spiegare i dettagli della telefonata. A quanto pare Obama avrebbe ricordato al premier israeliano l’amicizia di lunga data che lega gli Stati Uniti ed Israele.

Intanto il premier Netanyahu sembra aver fatto un passo indietro rispetto a quanto dichiarato in campagna elettorale. Dice di voler negoziare una soluzione a due stati qualora l’Autorità palestinese mollasse Hamas.

ANM, Renzi ha delegittimato le toghe – è scontro

Nuovo round nello scontro tra governo e magistrati: dopo la discussione fra Sabelli e Renzi di ieri, le toghe ribadiscono la loro posizione. Secondo Maurizio Carbone, segretario dell’ANM, anche il governo Renzi continua la delegittimazione dei magistrati, che ormai va da venti anni: le riforme sulla responsabilità civile e sulle ferie infatti, sono state “accompagnate dal slogan delegittimanti“.

E Sabelli, presidente dell’ANM, ha detto che “andare oltre le polemiche, che rischiano di mettere in ombra i veri temi, la corruzione e le buone riforme“, affermando che le riforme sbagliate e la delegittimazione sono un cocktail che non può che produrre frutti avvelenati, dei quali oggi si hanno gli effetti.

E ha anche insistito sul sul punto che sulla corruzione si deve fare di più, in quanto c’è uno stretto rapporto fra corruzione e crimine organizzato: vanno, infatti, “estese alla corruzione le regole di indagine che valgono per la mafia”, includendo le intercettazioni.

Israele: vince Netanyahu per il quarto mandato, mai nessuno ha fatto tanto

Nella notte i sondaggi li davano testa a testa, sia Netanyahu che Herzog si erano già dichiarati vincitori. Soltanto stamattina, dopo lo spoglio ufficiale, si è capito che a vincere è stato soltanto Netanyahu la cui coalizione ha conquistato 30 dei 120 seggi della Knesset. Al suo rivale ed ai Sionisti uniti sono andati 24 seggi.

Per Netanyahu è il quarto mandato, in Israele mai nessuno era riuscito a far tanto. Vista la distribuzione dei seggi, per il leader di Likud sarà alquanto complicato riuscire a formare una coalizione forte.

La sorpresa di queste elezioni è arrivata dalla lista comune dei quattro partiti arabi, i quali hanno conquistato ben 14 seggi diventando di diritto la terza forza del nuovo parlamento.