Muore la giornalista, il ricordo straziante del marito

La chiamavano tutti Wondy, diminutivo di Wonder Woman, per la tenacia con la quale la giornalista 42enne Francesca Del Rosso stava combattendo contro un cancro al seno. Purtroppo, a pochi giorni dal Natale, Francesca non ce l’ha più fatta e si è spenta, lasciando due figli piccoli e il marito Alessandro Milan. Proprio lui, su Facebook, ha commosso tutti con questo messaggio:

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Non vi racconterò stupide favolette. Wondy ha perso la battaglia. Perché lei voleva vivere. Francesca amava follemente vivere. Di più: non ho mai conosciuto una persona più attaccata di lei alla vita. Sempre gioiosa, sempre sorridente, sempre ottimista, sempre propositiva, sempre sul pezzo, sempre avanti. In studio, a casa, c’è il faldone in cui ha raccolto sei anni di referti della malattia. Catalogata così: “Tumore franci”. Poco prima di andarsene, tra i sospiri, ha detto a un medico: “Siamo vicini a Natale, se non erro. Se lo goda tanto, lei che può. Io purtroppo sono qui”. Però, dopo mezz’ora, mi ha chiesto se il tal primario che tanto le vuole bene avesse dei figli. “Ma perché lo vuoi sapere?” E non scorderò mai quel gesto lento delle mani che roteano e la bocca che si corruccia. “Così… gossip”. Questa era lei. Altruista fino all’estremo. Curiosa con purezza. Era il mio Harry Potter. La chiamavo così, sul cellulare è ancora registrata con questo nome. Era il 2002, un giorno imprecisato. Entrai in casa e la vidi di spalle, ricurva sui libri, mentre studiava per prendere la seconda laurea. “Sembri Harry Potter!” esclamai. Una somiglianza fisica. Da allora, per me, è Harry. Wondy, Harry Potter. Franci. Moglie mia, hai perso la battaglia dunque. Ma hai lasciato tanto. A me due splendidi bambini, al mondo una forza incrollabile, una positività che emanava luce. Sfido chiunque ti abbia conosciuta a raccontarmi una volta in cui ti ha vista o sentita piegata dalla vita. “Ho avuto una vita piena – mi dicevi in ultimo -. Ho fatto il lavoro che volevo, ho scritto libri, ho avuto una bella famiglia, ho viaggiato in mezzo mondo”. Però aggiungevi anche che “certo, è dura accettare tutto questo. Mi spiace un po’ non vedere crescere i bambini. Pazienza…”. Ma io so che avresti voluto urlare di rabbia, perché tu volevi vivere ancora a lungo.

Hai sorriso. Fino all’ultimo secondo, fino a quando la morfina non ti ha stritolata, hai sorriso quando ti dicevo di chiudere gli occhi e tenermi per mano sulle spiagge di Samara, in Costarica; nelle praterie del Kruger a cercare leoni, tra i coralli delle Perenthian a scovare squali, nelle viuzze della Rocinha a scrutare umanità, nelle cascate giamaicane, nei templi induisti di Bali, nei mercatini di Chiang Mai, tra le casette variopinte del Pelourinho di Salvador, tra le pietre millenarie della via Dolorosa a Gerusalemme, insomma in uno qualsiasi degli infiniti luoghi in cui mi hai portato, sempre in cerca di vita e emozioni.

Mai una piega storta sul tuo volto. Eppure di motivi ne avresti avuti, eccome. Harry, hai vissuto un tale calvario negli ultimi sei anni… Un calvario vero, nascosto a tutti, celato dietro a uno sguardo luminoso e sbarazzino e a una cazzuta voglia di reagire. Non ricordo neppure quante operazioni hai subito, quante menomazioni fisiche, quante violazioni del corpo. Non so quante medicine tu abbia preso, quante infusioni di chemio, quante pastiglie, quanti buchi nelle vene, quante visite. Non ne hai mai fatto pesare mezza. A me, prima di tutto. Per questo, ti ringrazio. Non ti è stato risparmiato neppure un briciolo di strazio finale. E quando hai alzato entrambi gli indici delle mani al cielo dicendo “ma perché è così faticoso arrivare lassù?”, beh sappi che ti ci avrei portata in braccio. Sì, è vero, Wondy ha perso la battaglia. Ma ha anche trionfato. Perché il mio Harry ha combattuto il tumore proprio da Wonder Woman. Ora vi svelo una cosa che quasi nessuno sa: tre giorni prima di presentarsi alle ‘Invasioni Barbariche’ da Daria Bignardi ricevette l’ennesima brutta notizia. Una recidiva, l’ennesima operazione, la radioterapia in vista. Ricordo i consulti nel lettone: che si fa, vado? Non vado? Io le dissi che avrebbe potuto annullare tutto, avrebbero capito. Al solito, fece di testa sua. Andò in tv con un unico obiettivo: ‘NON devo piangere, a nome di tutte le donne’. E alla inevitabile domanda “Ma ora come stai?” sfoggiò il solito disarmante sorriso: “Bene, grazie!”. Lei sorrideva. Io, solo, a casa davanti alla tv, piangevo. Due giorni dopo, era in sala operatoria. Il consueto rituale con i medici, le solite battute sulla Mont Blanc dell’anestesista, la degenza, il ritorno a casa, le terapie, il nuovo viaggio da programmare… Da tutta questa sofferenza ha tenuto lontani tutti, il più possibile. A cominciare dai nostri magnifici Angelica e Mattia. La Iena e l’Unno.

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Lo so che le persone sono stupite. “Ma stava così bene!”. No, non stava bene. Ogni tre settimane in ospedale si sottoponeva a esami del sangue (un buco in vena ogni 20 giorni, con la prospettiva che fosse per tutta la vita) con annessa visita e responso sulla possibile avanzata del tumore (e ogni volta il sospiro di sollievo: “Bene, dai, è fermo, chissà tra 20 giorni”); ogni tre mesi faceva una risonanza (“Sai che c’è gente che quando arriva il mezzo di contrasto nelle vene si fa la pipì addosso? A me non è mai successo, bene dai”); ogni giorno prendeva 4 pastiglie di farmaco sperimentale per tenere sotto controllo le metastasi (fanno 1460 pastiglie l’anno, con la prospettiva che fosse per sempre). Non stava bene. Solo che non lo diceva. Solo che consolava gli altri. Lei. Più il tumore avanzava, più lei scovava motivi e occasioni per fare feste, organizzare eventi, viaggi, iniziative. “Chissà quanto vivrò ancora, avanti: festeggiamo”.

Era, anche, una grandissima rompicoglioni. E questo i suoi migliori amici possono confermarlo al 130%. Ogni tanto crollava, sì, anche lei. Soprattutto quando l’ultima battaglia la stava per abbattere. “Che destino, ogni volta che faccio una cosa bella, arriva una botta”. L’ultima cosa bella era il romanzo “Breve storia di due amiche per sempre”. La vedo all’opposto, Harry. Come ti ho detto, la verità è che nessuno al mondo, nella tua sofferenza, avrebbe avuto la straordinaria forza che hai avuto tu di scrivere due libri, fare viaggi, progettare, sognare. Io non avrei combinato un centesimo di quel che hai fatto tu. Ricordo il giorno in cui dovevi presentare il tuo ultimo libro, e un’ora prima della presentazione ti ho trovata mentre confabulavi al telefono con qualcuno, entusiasta. Quando hai messo giù, ho scrutato quel lampo malandrino tipico dei tuoi occhi, non ti ho fatto domande ma tu mi hai preceduto: “Stavo raccontando all’editor la trama del mio prossimo romanzo: sarà una figata!” Ho scosso la testa e ti ho lasciato lì: al tuo nuovo sogno.

Ora vai. Mi hai guardato negli occhi, quando eravamo vicini all’ultimo chilometro, e mi hai detto: “Spero solo, almeno, di lasciare in te e nei bambini un bel ricordo”. Lasci qualcosa di più: mi hai semplicemente insegnato come si vive. Non imparerò mai, puoi scommetterci, ma ti prometto che ce la metterò tutta. Lascio da parte le migliaia di immagini nostre, intime. Tranne una. Domenica 11 dicembre, alle 5, ti ho sognata. Eri serena come non ti vedevo da mesi. Mi parlavi, ci abbracciavamo, io piangevo tanto, tu mi hai ringraziato perché hai potuto parlare con Chiara e Sara. Eri tranquilla, anche se avevi “questo ciuffo matto” nella testa. Poi sei partita per un viaggio tutto tuo, verso chissà dove. […] Ora vai, Harry. Che la Vita finalmente ti sorrida un po’. Veglia sui tuoi bimbi, sorreggili, guidali. Vai lassù, faccia da ranocchia. Porta anche Leo, il neo. Ciao, nasino freddo. Tic-ti-tic. Tic-ti-tic. Le senti, le fedi che si sbaciucchiano? Prometto di rispettare le tue ultime volontà. Tranne una. Perdonami. Prometto di prendermi cura dei nostri bambini. Prometto di portarti sempre con me. Ti chiedo un ultimo sforzo: da lassù getta sul capo di ognuno di noi una goccia del tuo inesauribile ottimismo. Basterà e avanzerà per capire come si vive sorridendo. Se poi, tu e Rudy, vorrete buttarci giù anche una goccia di mojito, ci terremo pure quella. Alla tua. Alla vostra. Mi vivi dentro. Tuo, Ale”.

14enne muore nel lago. La sorellina crea il panico in famiglia: “Dirò al giudice cosa è successo…”

Aveva mangiato da poco e a stomaco pieno si era tuffata nel lago del Salto per farsi un bagno. Un’abitudine sbagliata che commettiamo in molti e che per questa ragazzina di 14 anni si è rivelata letale. La ragazzina…

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infatti è deceduta dopo essersi immersa nell’acqua (molto fredda tra l’altro) dopo aver mangiato pollo con peperoni insieme al resto della sua famiglia. I due genitori a distanza di anni sono ancora sotto processo, accusati di di omicidio colposo per…

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via della testimonianza dell’altra loro figlia, quella più piccola che ingenuamente disse che mamma e papà si erano addormentati dopo pranzo senza tenere sotto controllo le loro figlie. Sotto accusa anche il bagnino dello stabilimento.

Lunetta sulle unghie, non tutte le hanno, ecco cosa significano per la salute!

Avete mai notato la lunetta? Lunela in gergo scientifico, è più visibile sul pollice, si tratta del quinto strato dell’epidermide che non fa trasparire i vasi sanguigni sottostanti, è una zona dell’unghia molto sensibile. È ben visibile soprattutto sul pollice. Le unghie possono dire veramente molto sul nostro stato di …

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Colore”]

salute, così anche la lunetta può fare altrettanto. La mancanza della zona di colore più pallido nelle nostre unghie potrebbe significare problemi di diabete o di anemia, oppure indicare indigestione, un accumulo di …

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Tossine”]

tossine e metabolismo rallentato. Se invece presenta un colore rosso potrebbe indicare problemi cardiovascolari. Se di colore bluastro può indicare una cattiva circolazione sanguigna, malattie cardiache, sindrome di …

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Visibile”]

Raynaud, spasmi nelle arterie di mani e piedi dovuti al freddo, o reumatismi e malattie autoimmuni. Se invece è presente soltanto sul pollice può indicare una insufficienza renale. Secondo gli esperti gli individui sani hanno almeno 7 – 8 lunule visibili sulle loro unghie.

Questa ragazza si reca dal dottore con un dolore alle natiche. Quando lui le pratica un buco sul corpo, non può credere a ciò che viene fuori!

Andressa Urach è una modella brasiliana di 27 anni che ha rischiato la propria vita per aver fatto un dei tanti interventi chirurgici di bellezza. Andressa aveva sempre sognato di diventare modella ma in questo mondo competitivo la perfezione è un obbligo, così la ragazza, nonostante un fisico perfetto e una figura slanciata, decide di rendere il suo posteriore ancora più voluttuoso, al fine di rendersi più competitiva nel…

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Moda”]

mondo della moda. Si sottopone ad un intervento considerato molto pericoloso,  tanto da essere illegale nel suo paese di origine, il Brasile. Riesce a trovare sul mercato nero un’alternativa che le permette di sottoporsi a un’iniezione di polimetilmetacrilato e idrogel sui fianchi e sulle cosce, ottenendo così un fondoschiena più grande e sodo. Una scelta che in un primo momento non si rivelerà…

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Concorso”]

sbagliata, permettendole di vincere il famoso concorso di bellezza “Miss BumBum”. Ma poco dopo la ragazza inizia a lamentare forti dolori alle gambe, viene ricoverata d’urgenza all’ospedale di Porto Alegre. Dove scopre che il gel che le era stato iniettato, non era stato assorbito correttamente dal suo corpo e aveva fatto marcire i muscoli. I medici sono costretti a perforarle la pelle per consentire la fuoriuscita del…

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE [nextpage title=”Rischio”]

gel e inseriscono nelle stesse una schiuma speciale. Ma le ferite sono in uno stato avanzato, così i medici considerano anche di doverle amputare le gambe. Dopo varie operazioni, il trattamento per fermare l’infezione si rivela efficace e permette di salvarle le gambe. Vista la dura esperienza Andressa decide di scrivere un libro, che possa servire da monito per le persone contro questo tipo di chirurgia estetica.

PIAZZATE QUESTA PIANTA DENTRO CASA E RAGNI, ALTRI INSETTI E TOPI SCAPPERANNO VIA ALL’ISTANTE!

Animali come topi, ragni o altri insetti sono fondamentali per il funzionamento dei vari ecosistemi, ma in casa la loro presenza è estremamente fastidiosa. Posso aiutare i prodotti chimici, che però…
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risultano dannosi per la nostra salute. Pochi sanno che anche la natura fornisce degli ottimi repellenti naturali contro insetti o animali indesiderati. Il migliore tra questi è…
CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Menta”]
sicuramente la menta, una pianta dalle spiccate doti repellenti contro tali animali. Si può utilizzare in due modi per tenere lontani gli indesiderati ospiti. O se ne mette una…
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vicino ogni finestra della casa, in alternativa si può preparare un infuso di menta da inserire in un flacone spray da spruzzare sempre vicino a finestre e porte.

“Non riesco a muovermi. Presto…”: Le inquietanti parole di Napolitano, paura in queste ore per lui

Non è potuto andare all’inaugurazione della nuova sede della Fondazione Feltrinelli di viale Pasubio a Milano, il presidente emerito Giorgio Napolitano. Il motivo…

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è purtroppo l’”acuirsi spero temporaneo di limiti e impedimenti alla mia mobilità”. Napolitano ha comunque voluto mandare all’evento il suo messaggio di preoccupazione per…

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Preoccupazione”]

il “diffondersi dell’antipolitica e della ostilità verso l’integrazione e l’unità europea”. Già era capitato a fine novembre che l’ex presidente della Repubblica…

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fosse stato protagonista di un episodio di scarsa mobilità, non riuscendo a salire sulla sua auto blu, paralizzando il traffico nella ztl di Roma.

Allerta in Italia per le Feste: “Non mangiatele, sono contaminate”

Chi non ha mai mangiato un bello spaghetto alle vongole veraci, o magari un risotto allo scoglio. Beh, sappiate che potrebbe essere pericoloso, perché come spiegato in una nota del…

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Ministero”]

9 dicembre del Ministero della Salute, alcune vongole veraci potrebbero essere contaminate. Ecco cosa è stato comunicato: “Il problema sembra riguardare gran parte delle vongole veraci fresche vendute sul mercato italiano. Il nome scientifico…

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Il nome”]

è Ruditapes Decussatus sono le più pregiate, e si riconoscono perché hanno una forma allungata e molti cerchi sulla conchiglia. Sono sia di mare che di allevamento. L’Escherichia coli è un batterio pericoloso presente in…

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acque inquinate da feci e può provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito e affaticamento. Nelle forme più gravi rappresenta una vera e propria insidia sanitaria”.

Questi 15 oggetti inusuali possono essere messi in lavastoviglie. Chi lo avrebbe mai pensato?

Elettrodomestico tra i più utilizzati nelle case degli italiani, la lavastoviglie è considerata utile e comodissima da tantissime famiglie. Ma non tutti sanno che, nella lavastoviglie, possiamo lavare e pulire non solo piatti, bicchieri e posate. Ecco infatti 15 oggetti che non immagineremo mai:

1 – Infradito

2 – Spazzole e pettini

3 – Tappetini da casa e automobile

4 – Scope e palette

PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Giocattoli”]

5 – Cappellini

6 – Pennelli per il trucco

7 – Paralumi

8 – Giocattoli

PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Rasoi”]

9 – Attrezzi per il giardinaggio

10 – Coperchi e secchi della spazzatura

11 – Bocchette dell’aspirapolvere

12 – Rasoi usa e getta

PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”Borchie”]

13 – Contenitori per le lenti a contatto

14 – Doccini

15 – Borchie dell’auto

Prima di utilizzare la lavastoviglie, conviene però accertarsi che questi oggetti siano fatti di materiali resistenti quali metallo, gomma o plastica. È consigliabile poi lavarli separatamente rispetto a piatti, bicchieri e posate.

Bufera sul nuovo governo, ecco cosa hanno scoperto sul ministro appena nominato

Il governo Gentiloni ha incassato ieri la fiducia della Camera, prima di passare al Senato. I ministri del nuovo esecutivo hanno già prestato giuramento, tra le novità c’è Valeria Fedeli: è lei la titolare del ministero dell’Istruzione. Ed è proprio attorno a lei che si sono sollevati i primi dubbi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Il diploma”]

Nella biografia presente sul suo sito, viene riportata la dicitura “Diploma di laurea in scienze sociali”. Un diploma conseguito presso l’Unsas, la scuola per assistenti sociali di Milano. Non un’università quindi. Ecco perché il suo staff ha parlato di “infortunio lessicale su cui ora qualcuno sta speculando”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Non piace ai cattolici”]

La Fedeli, in ogni caso, si è occupata a lungo di scuola con la Cgil. Il nuovo ministro dell’Istruzione, inoltre, non riscontra favori tra i cattolici, data il suo sostegno alle unioni civili e alla diffusione di quella che viene definita “teoria del gender” nelle scuole.

Lourdes, bimba grida davanti alla grotta: scopriamo perché…

Dal Santuario di Lourdes arriva un nuovo fatto straordinario, una guarigione di una bambina ritenuta inspiegabile. Durante un pellegrinaggio organizzato dall’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), una bambina sorda si trovava insieme alla famiglia, che vive a Sestri Levante… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

A raccontare l’accaduto, ci ha pensato Giuseppe Secondi, direttore del pellegrinaggio e presidente della sottosezione dell’Unitalsi di Milano Sud-Ovest. All’invito della madre di indossare gli apparecchi acustici, la bambina ha stupito tutti rispondendo: “Ci sento bene, non mi servono più”. Un fatto eccezionale, al vaglio del Bureau des Constatations Medicales di Lourdes… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La prassi”]

“Mediamente – spiega Gemma Malerba, responsabile Unitalsi di Genova e della Liguria – il tempo necessario per il vaglio approfondito di una pratica è di 5 anni al termine dei quali avviene il pronunciamento: i medici sanciscono se, allo stato attuale delle conoscenze mediche, una guarigione si deve definire inspiegabile”.