L’ampliamento del Canale di Suez per il Mediterraneo secondo gli scienziati rappresenta una vera e propria ‘bomba ecologica innescata. Complici le temperature ‘bollentì del mare, il nuovo passaggio dal Mar Rosso apre ancora di più la strada a centinaia di specie marine tropicali, fra cui alcune nocive come una medusa urticante che può misurare anche mezzo metro e pesare 50 kg.
La medusa forma banchi enormi e in Israele negli ultimi anni ha provocato enormi danni al turismo, ma anche a impianti di desalinizzazione e centrali elettriche.
«Questa medusa è già a Malta e a Tunisi, quindi ci sono buone probabilità che arrivi anche da noi» avverte Fermando Boero, del Cnr-Ismar e docente dell’Università del Salento. Per molto tempo le specie tropicali non si sono mosse perchè le condizioni del Mediterraneo erano molto diverse da quelle del Mar Rosso, ma negli ultimi 30 anni stanno diventando sempre più simili»
Questo è quanto spiega Boero, uno dei quasi 500 scienziati da 40 Paesi firmatari della lettera-appello che da diversi mesi ha dato l’allarme chiedendo alle autorità egiziane .
Boero propone di creare «stazioni di rilevamento vicino Suez con uno staff internazionale di esperti della biodiversità marina, di concerto con gli egiziani». Un’idea condivisa da Bella Galil, dell’Istituto oceanografico israeliano.

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