Aceto, peperoncino e caffè: i rimedi naturali per combattere le formiche in casa

Se non volete utilizzare i prodotti chimici in commercio, dannosi per la salute e per l’ambiente, esistono una serie di rimedi naturali per cacciarle. Scopriamo quali sono.
Aceto, spezie e sale – L’aceto sarà perfetto per cacciare definitivamente le formiche. Questi animaletti infatti odiano il suo odore e non si avvicineranno più al vostro cibo. Basterà creare una soluzione di aceto ed olio essenziale di eucalipto e spargerla negli angoli della casa. Un altro ottimo rimedio sono il sale e le spezie come paprika e chiodi di garofano. Il loro odore dà molto fastidio alle formiche e scapperanno via.
Peperoncino, menta, caffè ed alloro – Peperoncino, menta, chicchi di caffè e foglie di alloro hanno tutti degli odori caratteristici e le formiche non riescono a sopportarli. Basterà circondare i loro punti di accesso con questi prodotti per dirgli definitivamente addio.
Pepe ed eucaliptolo – Infine anche il pepe e l’eucalipto hanno degli odori così forti, da essere capaci di tenere lontane le formiche e gli altri piccoli insetti. Basterà spargerne un po’ nei vari angoli della casa ed il gioco sarà fatto. Nel caso in cui si ha una casa con giardino, bisogna ricordare che le formiche sono utilissime per eliminare le piccole carcasse di animali e molto altro.

Filamenti d’angelo in Italia: è mistero|VIDEO

In rete sta girando un misterioso video. Misteriosi filamenti sono stati trovati in numerose campagne da Nord a Sud dello stivale. Tra le numerose ipotesi degli appassionati di paranormale si parla di capelli d’angelo o filamenti polimerici alieni. I fedeli sperano di vedere un segno divino in questa particolare manifestazione, un messaggio della presenza degli angeli.
Analizzate dagli esperti, le lunghe code di seta sono il risultato di ragni lavoratori che, esattamente come per i bachi, vengono prodotti dai ragnetti.
Ecco il video che sta girando il mondo.,
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=zPSep14Sn4M]

Emma Morano, la seconda persona più longeva al mondo: il suo segreto

È una delle donna, la seconda per la precisione, più longeve del mondo. Si chiama Emma Morano e compie la veneranda età di 116 anni. La nonnina detiene il titolo di decana d’Italia e d’Europa dal 2 aprile 2013. È seconda solo all’americana Susannah Mushatt Jones che ha 116 anni e 145 giorni. Tra i personaggi che hanno omaggiato Emma nel giorno del suo compleanno si distinguono:
Papa Francesco, che l’ha benedetta e le ha inviato il “testimonium del pellegrinò”, una placchetta raffigurante i santi Pietro e Paolo svelata per la prima volta dagli archivi della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che le ha mandato un telegramma: “Desidero felicitarmi con lei per l’eccezionale traguardo, mai raggiunto prima da un italiano, dei 116 anni di vita. In questa lieta circostanza formulo, anche a nome di tutti gli italiani, i più affettuosi auguri e le invio i miei più cordiali saluti”.
I saluti arrivano anche dal Giappone: una delegazione del Sol Levante le ha portato dei biscotti e i saluti di Nabi Tajima, giovanotto di appena 115 anni.
Ecco le parole dell’anziana signora: “Sto bene, sto bene e finché va così me ne resto qui con voi. Sapete che ho una bella voce? Se volete vi canto Parlami d’amore Mariu, la mia canzone preferita”. Emma ha cavalcato tre secoli: nata a Civiasco, nel vercellese, il 29 novembre 1899, quando il papa era Leone XIII, in Italia c’era il re e il campionato di calcio non era ancora stato inventato. Ultima testimone di un mondo senza radio, senza telefonini e senza Internet che oggi si fa persino fatica a concepire.
Il segreto della longevità? Non si fa mancare nulla e, ogni giorno, mangia tre uova crude.

Una donna, ogni volta che il marito va a lavorare, riceve il suo amante ma, qualcosa non va….

Una donna, quando il marito va a lavorare, riceve il suo amante in casa, senza sapere che il figlio di 9 anni si nasconde nell’armadio. Un giorno il marito rientra a casa senza avvisare la moglie, e la donna nasconde l’amante nell’armadio, proprio dove si trovava il bimbo.
Il piccolo dice: “Com’è buio qui!”
L’uomo, preso alla sprovvista, risponde: “Eh, si!”
Il bimbo: “Io ho una bella mazza da baseball!”
L’uomo risponde: “Bene, che bello!”
Il bambino, così, risponde: “Vuoi comprarla?”
“No, grazie!”, risponde l’uomo.
Bimbo: “Là fuori c’è mio padre!”
“Ok, quanto vuoi per la tua mazza da baseball?”, risponde infastidito l’amante della madre.
Bimbo: “750 euro”
Qualche giorno dopo, il bimbo si ritrova di nuovo nell’armadio con l’amante della madre. Di nuovo, come la prima volta, dice: “Com’è buio qua dentro!”
E l’uomo risponde: “Già!”
Il bimbo così dice: “Io ho un guanto da baseball!”
L’uomo, memore della volta prima, chiede: “Quanto vuoi per il guanto?”
Bimbetto: “250 euro”
L’uomo: “Va bene!”
Giorni dopo il padre dice al bimbo: “Prendi il tuo guanto e la tua mazza che andiamo al parco a fare qualche lancio!”
E il bimbo: “Non li ho più. Ho venduto tutto!”
Il padre: “Come li hai venduti? Quanti soldi ti sei fatto?”
Il bimbo, tutto fiero: “Mille euro!”
Il padre: “Ah, ciò che hai fatto non è bello! Non si vendono le proprie cose ad un prezzo così alto agli amici. Ehi molto di più di quello che ho pagato io! Ora andremo insieme in chiesa e ti confesserai”
Poco dopo si recano in chiesa e il padre accompagna il bambino al confessionale, lo fa entrare e chiude la porta.
Subito dopo essere entrato il piccolo dice: “Com’è buio qua dentro!”
E il prete: “Non ricominciamo, eh!…”

Il nonno mangia da solo perché sporca troppo. La reazione del nipote fa cambiare idea alla famiglia

Un vecchietto fragile ed anziano andò a vivere con suo figlio, la nuora, e il nipotino di quattro anni.
Le mani del vecchietto tremavano, la vista non era buona, e le gambe non lo tenevano più con stabilità.
La famiglia mangiava insieme al tavolo. Ma le mani dell’anziano nonnino tremavano così forte e ci vedeva così male che gli restava difficile riuscire a mangiare. I piselli gli cadevano dal cucchiaio sul pavimento.
Quando afferrava un bicchiere, il latte si rovesciava sulla tovaglia.
Il figlio e la nuora si irritavano per tutta la confusione che creava.
“dobbiamo fare qualcosa riguardo a papà,” disse il figlio.
“non ce la faccio più a sopportare il suo modo di mangiare rumoroso, il latte rovesciato
Eàò il cibo sparso sul pavimento.”
Così il marito e la moglie apparecchiarono un piccolo tavolino in un angolo.
Là, il nonno mangiò da solo mentre il resto della famiglia si godeva la cena.
Poiché il nonno aveva già rotto uno o due piatti, il cibo gli venne servito un una ciotola di legno.
Quando la famiglia lanciava uno sguardo nella direzione del nonno, a volte vedevano che
Aveva una lacrima all’angolo degli occhi, mentre mangiava da solo.
Nonostante ciò, le sole parole che la coppia aveva per lui erano taglienti ammonizioni
Quando faceva cadere una forchetta o rovesciava del cibo.
Il nipotino di quattro anni osservava tutto in silenzio.
Una sera prima di cena, il padre notò che suo figlio stava giocando con la pialla sul pavimento.
Chiese al figlio dolcemente: “cosa stai facendo?”
Altrettanto dolcemente, il bambino rispose: “oh, sto costruendo una piccola ciotola per te e mamma
In modo che possiate mangiare il vostro cibo quando sarò cresciuto.”
Il bimbo di quattro anni sorrise e ritornò al suo lavoro.
Le parole del figlio colpirono I genitori così tanto da lasciarli senza parole.
Allora lacrime iniziarono a scorrere sulle loro guance.
Sebbene non fosse stata pronunciata nemmeno una parola, entrambi sapevano cosa doveva essere fatto.
Quella sera il marito prese la mano del nonno e gentilmente lo accompagnò nuovamente al tavolo della famiglia.
Per il resto dei suoi giorni egli mangiò ogni pasto con il resto della famiglia.
E per ragioni inspiegabili, né il marito né la moglie sembravano prestare più alcuna attenzione
Quando una forchetta cadeva, o del latte veniva versato, o la tovaglia sporcata.

Ha le tette dure e le invia su Whatsapp al suo medico specialista, la diagnosi è originale

In genere, se si manifesta un simile problema ad un dottore, ci si aspetta di essere trattati bene, con la dovuta professionalità, ed invece, come in questo caso, non sempre succede così. La donna ha chiesto un parere medico per un problema al seno. Ecco l’originale risposta del medico.

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Messaggio dall’aldilà, il bimbo morto si risveglia: “Ecco cosa mi hanno detto di dirvi”

La storia che vi racconterà vi lascerà a bocca aperta. È il 2003. Il 4 luglio – festa nazionale negli Stati Uniti – una normale famiglia americana che vive nel Nebraska, a Imperial, paesino agricolo che ha appena «duemila anime e neanche un semaforo», sta stipando di bagagli una Ford Expedition blu. I Burpo partono verso Nord per andare a trovare lo zio Steve, che vive con la famiglia a Sioux Falls, nel South Dakota (hanno appena avuto un bambino e vogliono farlo vedere ai parenti). L’auto blu imbocca la Highway 61. Alla guida c’è il capofamigliaTodd Burpo, accanto a lui la moglie Sonja e sul sedile posteriore il figlio Colton, di quattro anni, con la sorellina Cassie. Fanno rifornimento a una stazione di servizio nel paese dove nacque il celebre Buffalo Bill prima di affrontare immense distese di campi di granoturco. È la prima volta in quattro mesi che i Burpo si concedono qualche giorno di ferie dopo la scioccante vicenda che hanno vissuto il 3 marzo di quell’anno.
Il piccolo Colton quel giorno aveva cominciato ad avere un forte mal di pancia. Poi il vomito. Stava sempre peggio, finché i medici fecero la loro diagnosi: appendice perforata. Fu operato d’urgenza a Greeley, in Colorado. Durante l’operazione la situazione sembrò precipitare: «Lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo!». Il bambino era messo molto male e passò qualche minuto assai critico. Poi però si era ripreso. Per il babbo e la mamma era stata un’esperienza terribile. Lacrime e preghiere in gran quantità, come sanno tutti coloro che son passati da questi drammi.
Dunque, quattro mesi dopo, il 4 luglio, la macchina giunge a un incrocio. Il padre Todd si ricorda che girando a sinistra, a quel semaforo, si arriva al Great Plains Regional Medical Center, il luogo dove avevano vissuto la scioccante esperienza. Come per esorcizzare un brutto ricordo passato il padre dice scherzosamente al figlio: «Ehi, Colton, se svoltiamo qui possiamo tornare all’ospedale. Che ne dici, ci facciamo un salto?». Il bambino fa capire che ne fa volentieri a meno. La madre sorridendo gli dice: «Te lo ricordi l’ospedale?». Risposta pronta di Colton: «Certo, mamma, che me lo ricordo. È dove ho sentito cantare gli angeli».
Gli angeli? I genitori si guardano interdetti. Dopo un po’ indagano. Il bimbo racconta con naturalezza i particolari: «Papà, Gesù ha detto agli angeli di cantare per me perché avevo tanta paura. Mi hanno fatto stare meglio». «Quindi», domanda il padre all’uscita del fast food, «c’era anche Gesù?». Il bimbo fa di sì con la testa «come se stesse confermando la cosa più banale del mondo, tipo una coccinella in cortile. “Sì, c’era Gesù”».
«E dov’era di preciso?» domanda ancora il signor Burpo. Il figlio lo guarda dritto negli occhi e risponde: «Mi teneva in braccio». I due genitori allibiti pensano che abbia fatto un sogno nel periodo d’incoscienza. Ma poi vacillano quando Colton aggiunge: «Sì. Quando ero con Gesù tu stavi pregando e la mamma era al telefono». Alla richiesta di capire come fa lui, che in quei minuti era in sala operatoria in stato d’incoscienza, a sapere cosa stavano facendo i genitori, il bambino risponde tranquillamente: «Perché vi vedevo. Sono salito su in alto, fuori dal mio corpo, poi ho guardato giù e ho visto il dottore che mi stava aggiustando. E ho visto te e la mamma. Tu stavi in una stanzetta da solo e pregavi; la mamma era da un’altra parte, stava pregando e parlava al telefono». Era tutto vero. Così come era vero che la mamma di Colton aveva perduto una figlia durante una gravidanza precedente. Colton, che era nato dopo, non l’aveva mai saputo, ma quella sorellina lui l’aveva incontrata in cielo e lei gli aveva spiegato tutto. Sconvolgendo i genitori: «Non preoccuparti, mamma. La sorellina sta bene. L’ha adottata Dio. Staremo tutti bene di la, se vivremo nel suo amore». Di lei il ragazzo dice: «Non la finiva più di abbracciarmi».

Lo strano caso delle malattie del lunedì che colpiscono i dipendenti pubblici

Tutti sanno che il giorno più odiato dai lavoratori è il lunedì ma nessuno ancora sapeva che il giorno in cui i lavoratori si ammalano di più è proprio il lunedì. Sarà un caso, ovviamente, che il lunedì cada proprio dopo la domenica.
Ma le statistiche parlano chiaro: l’Inps racconta di un’alta incidenza di certificati medici per il primo giorno della settimana. Dopo il mal d’Africa, arriva il mal di lunedì. E non solo. Ad ammalarsi di più sembrano essere i dipendenti pubblici visto che nel 2014, rispetto al 2013, i giorni di malattia nella pubblica amministrazione sono aumentati dello 0,8% mentre nel settore privato sono diminuiti del 3,2%.
Tra i dipendenti pubblici sono maggiormente cagionevoli di salute le donne, con il 69% di assenze, ma il trend cambia nel settore privato dove il 56,1% delle malattie spetta al sesso forte.

Per tre giorni si farà buio su tutta la terra

Forse non tutti sanno che Anna Maria Taigi, fu una donna dotata da Dio di straordinari carismi, tra i quali spicca quello della profezia. Questa santa donna, dopo un’infanzia difficile, si sposò nel 1789 ed ebbe 7 figli, di cui solo 4 sopravvissero. La conversione arrivò poco più tardi del suo matrimonio, e Dio le fece dono di un sole con all’interno una corona di spine, che la accompagnò per 47 anni.
La fama che questo dono le procurò attirò a lei una folla di fedeli che le chiedevano di conoscere il proprio futuro, e consigli su come modificarlo. La sua risposta, dopo le profezie, era una sola: preghiera e pentimento. Ma la più famosa delle sue profezie non s’è ancora avverata:
“Dio manderà due castighi: uno sarà sotto forma di guerre, rivoluzioni e altri mali; avrà origine sulla terra. L’altro sarà mandato dal Cielo. Verrà sopra la terra l’oscurità immensa che durerà tre giorni e tre notti. Nulla sarà visibile e l’aria sarà nociva e pestilenziale e recherà danno, sebbene non esclusivamente ai nemici della Religione.
Durante questi tre giorni la luce artificiale sarà impossibile; arderanno soltanto le candele benedette. Durante tali giorni di sgomento, i fedeli dovranno rimanere nelle loro case a recitare il Rosario e a chiedere Misericordia a Dio. Tutti i nemici della chiesa (visibili e sconosciuti) periranno sulla Terra durante questa oscurità universale, eccettuati soltanto quei pochi che si convertiranno.
L’aria sarà infestata da demoni che appariranno sotto ogni specie di orribili forme. Dopo i tre giorni di buio, San Pietro e San Paolo […] designeranno un nuovo papa. Allora il Cristianesimo si diffonderà in tutto il mondo.”
La precisione con cui la Beata ha sempre descritto eventi non ancora accaduti, e puntualmente realizzati, non lascia dubbi sul fatto che quanto Anna Maria Taigi afferma riguardo i tre giorni di buio sulla Terra effettivamente accadrà. Della stessa visione, con minor dovizia di particolari, riferiscono altri Beati e Santi della Chiesa Cattolica, come San Gaspare del Bufalo, la beata Maria di Gesù Crocifisso, la beata Elisabetta Canori Mora.
Visioni confermate da numerosi passi della Bibbia.