Attimi di terrore a Roma dove è crollato un palazzo a Ponte Milvio. La facciata posteriore della costruzione è franata attorno alle 2.50 di sabato. Non si registrano morti e feriti. Il palazzo era presidiato dalla protezione civile sin da venerdì mattina ed era stato fatto evacuare in serata dai vigili del fuoco dopo un sopralluogo in via della Farnesina. Clicca suI punto 2 dell’articolo per leggere le dichiarazioni dei residenti [nextpage title=”Ecco la reazione dei residenti”]
vigili avevano riscontrato pesanti lesioni e avevano ritenuto necessario controllare in maniera costante lo stato dello stabile. Sul posto, dopo il crollo, sono intervenute diverse pattuglie di polizia, carabinieri e una squadra di Vigili del Fuoco oltre a due mezzi di soccorso. Era stato dato l’ordine di evacuazione solo ad una parte dei condomini che abitavano nel palazzo parzialmente crollato in via della Farnesina. A riferirlo gli stessi abitanti del palazzo ribadendo più volte che l’ordine di sgombero aveva riguardato gli inquilini del lato dello stabile che è rimasto in piedi e non di quello che è crollato. «A mezzogiorno c’è stato un primo sopralluogo e i vigili hanno trovato una grossa crepa al piano terra e hanno dato l’ordine di evacuazione a chi abitava nella parte davanti del palazzo, dicendo che quello dietro era sicuro», racconta un residente. CONTINUA A LEGGERE
Categoria: Cronaca
Ha torturato questi bambini fino a che non sono morti di dolore!!
Un mostro. Un sadico e spietato torturatore. Peter Scully, 53enne australiano, è considerato nelle Filippine il peggior pedofilo della storia. Sevizie, torture, stupri e video dell’orrore Crimini che lo hanno portato a sommare oltre 75 capi di imputazione. Le autorità vorrebbero reintrodurre la pena di morte che, ricordiamo, fu abolita nel 1986. Clicca sul punto 2 dell’indice per scoprire come è stato catturato il mostro [nextpage title=”Ecco come è stato catturato il mostro”]
Lo scorso martedì l’australiano è apparso in tribunale tranquillo e sorridente mentre scorrevano in aula le immagini delle indicibili sevizie sui minori. Il mostro fuggì nelle Filippine nel 2011 quando fu accusato in Australia di frode. Una volta giunto nelle Filippine ha iniziato a gestire un sito di materiale pedopornografico. Secondo gli investigatori, prometteva alle famiglie delle piccole vittime di prendersi cura dei bambini, mentre in realtà per tutti il destino era già segnato: venivano stuprati e torturati fino alla morte. Le violenze (grazie all’ausilio di alcuni complici, tra cui due ragazzine, Carmen Alvarez e Liezyl Magallo) venivano riprese con delle telecamere. I filmati venivano poi venduti attraverso il sito di pornografia “No Limits Fun” sul Dark web e acqMartedì. «Ho pianto mentre lo guardavo. Mi viene da piangere anche adesso che ne sto soltanto parlando. È impossibile credere che cose del genere possano essere fatte a dei bambini», ha dichiarato il procuratore Rubino Malanog in merito ad un filmato mostrato in aula. L’uomo è stato catturato dopo che, Queenie e Daisy, le cugine della vittima di 9 e 12 anni, sono riuscite a scappare dalla casa degli orrori: anche loro erano state stuprate e riprese. Dalla loro denuncia è partita la caccia all’uomo, infine ammanettato a Malaybalay. CONTINUA A LEGGERE
Famiglia in auto ferma al casello, arriva un tir con l’autista ubriaco. E’ il disastro…
Un terribile incidente ha avuto luogo sulla A4 Torino-Milano. Un Tir si è letteralmente schiantato su un’auto ferma al casello di Rondissone, in provincia di Torino. L’auto era in fila in attesa di prendere il biglietto del pedaggio e dopo il tamponamento è stata trascinata per 200 metri. Clicca sul punto 2 dell’indice per consocere il tragico bilancio [nextpage title=”Ecco il tragico bilancio”]
Sulla Fiat Idea si trovava un’intera famiglia marocchina residente a Torino. Mostafa El Chouifi, 39 anni e Nora Rharif, 30, sono morti sul colpo, feriti gravemente i tre bimbi, trasportati al Regina Margherita di Torino. Il camionista, dopo il terribile impatto, ha continuato la sua corsa senza prestare alcun soccorso. La polizia stradale di Novara ha raggiunto l’uomo dopo circa 40 chilometri. Si tratta di un cittadino slovacco, in evidente stato confusionale al momento del fermo.Il camionista aveva avuto un altro incidente poco prima in tangenziale e dai test alcolemici è risultato positivo. CONTINUA A LEGGERE
La Madre era Scioccata quando ha visto al sua bambina – Oggi ha scelto di raccontare la sua storia
Oggi vi racconteremo la storia della piccola Brenna che vi insegnerà una lezione di vita molto importante. Anche se è nata da poco Brenna ha già affrontato moltissimi ostacoli solo per poter vivere. Lei è nata dall’amore di una coppia molto unita. Loro sono: Evan e Courtney Westlake. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”La vita della famiglia Westlake”]
I due avevano già avuto un figlio prima di Brenna, Connor. Il ragazzino era entusiasta quando ha saputo che presto sarebbe arrivata una sorellina. La piccola era pronta a venire a molto proprio durante i giorni di festa che precedono il Capodanno. Quando Brenna è venuta al mondo però i suoi genitori non hanno potuto portarla subito a casa. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”La nascita della piccola malata”]
È evidente dalla foto che la bimba è nata con un disturbo della pelle e ha uno strato di epidermide molto spesso, di un colore giallastro. Non si muoveva, e la sua temperatura corporea era altissima. Il suo tenero corpicino era ricoperto di irritazioni e ferite. È stata subito curata con molta attenzione per consentirle di sopravvivere. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”Quale malattia affligge la piccola?”]
La malattia di cui soffre la loro bambina si chiama ittiosi arlecchino: è una patologia incurabile, molto grave, e spesso purtroppo letale. Il corpo di Brenna sembra quello di una bambina ustionata, e inoltre ha anche problemi agli occhi e alle orecchie. La gente non è stata sempre comprensiva nei confronti della bambina e la sua mamma ha più volte sentito commenti spiacevoli sul suo conto. CLICCA SUL PUNTO 5 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”Il messaggio della mamma”]
La sua mamma proprio non può tollerare tutti i pregiudizi che non fanno altro che rendere la sua bambina, per gli altri ragazzini, un mostro da tenere lontano. Ecco cosa dice la mamma di Brenna a proposito dei genitori di questi ragazzi non molto propensi al “diverso”: “Perché si creano queste distanze? Perché non ne approfittano per insegnare ai propri figli che i bambini possono essere diversi?”. CLICCA SUL PUNTO 6 PER CONTINUARE A LEGGERE
[nextpage title=”Il presente di Brenna”]
Oggi Brenna è una bambina orgogliosa e testarda ed è molto felice. La sua famiglia le è sempre accanto soprattutto il fratello Connor che la adora come è chiaro dalle immagini. I suoi genitori fanno tutto il possibile per consentirle una vita normale: papà Evan porta la figlia in piscina, una cosa molto importante per la bambina. La famiglia Westlake spera che la loro storia possa aiutare ad apprezzare chi è diverso. E hanno scritto un libro dalle lezioni imparate che fa riflettere tantissimo. Perché non leggerlo? CONTINUA A LEGGERE
“Ha avuto una crisi respiratoria dopo il vaccino” – Bimba di 4 mesi muore così
Aveva ricevuto il vaccino lo scorso 15 settembre a Praia a Mare, una bambina di appena 4 mesi. Già nel viaggio di ritorno verso casa i genitori si sono resi conto che qualcosa non andava, la bimba infatti ha iniziato ad avere…
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[nextpage title=”Primi sintomi”]
la febbre alta e il braccio ha cominciato a gonfiarsi. Arrivati alla domenica successiva, poi, dopo alcune crisi respiratorie sono andati di nuovo in ospedale di Lagonegro. Non c’è stato niente da fare, perché dopo…
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[nextpage title=”La morte”]
poche ore la povera piccola è deceduta.
Ancora ignote le reali cause della sua morte, intanto sono 7 gli indagati, accusati di omicidio colposo: sono i 5 medici in sevizio all’ospedale di Lagonegro, il medico che ha eseguito la vaccinazione e la sua assistente.
ULTIM’ORA CENTRO ITALIA – NUOVA FORTE SCOSSA POCHI MINUTI FA
È passato esattamente un mese, ma le scosse non si arrestano nel centro Italia. L’ultima è stata registrata a distanza di 30 giorni da quella…
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[nextpage title=”Epicentro”]
della catastrofe, questa volta di magnitudo 3.8, sempre nel perugino. L’epicentro è distante appena 20 chilometri da Accumuli ed Amatrice, in provincia di Rieti, due tra le cittadine che più delle altre sono state…
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[nextpage title=”Paura”]
colpite dal sisma originario. Inutile dire che la paura sia stata ancora tanta, sebbene la scossa sia stata di minore entità. Il trauma è ancora troppo fresco.
Ragazzina di 16 morta sulla spiaggia, ecco a chi hanno dato la colpa
Ricordate la tragedia di Ilaria Boemi, la ragazza sedicenne trovata morta lo scorso 9 agosto sulla spiaggia di Messina per overdose? A distanza di un mese e mezzo è arrivata la prima condanna, che riguarda la…
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[nextpage title=”La condanna”]
18enne Gaia Auteri, secondo l’accusa colei che ha venduto l’”ecstasy cattiva” alla ragazza. Oltre a lei saranno giudicati presto anche gli altri due indiziati (complici?), cioè Giuseppe Restuccia e Pietro Triscari. Uno di loro, tra l’altro, è “ritenuto responsabile anche di violenza sessuale oltreché di cessione di sostanze stupefacenti a minore”. Una storia dai…
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[nextpage title=”I compagni”]
contorni sempre più raccapriccianti per Ilaria. Che nelle settimane scorse ha ricevuto anche la difesa dei suoi ex compagni di classe: “Non era quella che è stata descritta e che appare sulle foto di Facebook, era una ragazza splendida, buona, educata”.
Neonato abbandonato in una scatola di scarpe, la mamma spiega perché…
Non sembrava nulla di preoccupante: una scatola di scarpe nell’atrio di una palazzina in via Fieschi, in centro a Genova. Tuttavia, in quella scatola c’era un bambino nato da poche ore. Un abitante della zona, dopo la scoperta, ha subito chiamato l’ambulanza: “Subito ho pensato che la mamma fosse lì, a pochi metri di distanza, all’interno del palazzo, poi col passare dei minuti ho capito che il bimbo era stato abbandonato e ho telefonato al 118”, ha dichiarato l’uomo. Clicca sul punto 2 dell’indice per conoscere i motivi del gesto[nextpage title=”Ecco il motivo del gesto”]
Il neonato è stato portato immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico “Gaslini” dove è stato ricoverato nel reparto di patologia neonatale e sottoposto ad esami di routine a scopo precauzionale. I carabinieri del Nucleo operativo di Genova – guidati dal maresciallo capo Vincenzo Rossi – hanno appurato le buone condizioni del piccolo per poi occuparsi della madre del piccolo che nel frattempo si era presentata in caserma insieme alla nonna del bimbo. La donna, una 27enne peruviana, ha spiegato il motivo per il quale ha compiuto questo gesto . Secondo il racconto della donna, la madre non era a conoscenza della gravidanza e non avrebbe approvato. Per questo ha pensato di abbandonare suo figlio per poi tornare sui suoi passi ed andare ai Carabinieri. CONTINUA A LEGGERE
Ultima ora – Purtroppo la notizia è stata appena confermata ed è tremenda, è morto Franco…
Grande lavoratore e meraviglioso padre di due bambini. Franco Todaro, 33 anni, era conosciuto ed apprezzato da tutti a Reggiolo, dove gestiva l’azienda di famiglia. Franco si era ammalato un anno fa, di quel male che lo avrebbe stroncato in pochi mesi. Todaro aveva iniziato subito le cure ed ha lottato con tutte le sue forze, ma non c’è stato nulla fare. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere i messaggi di cordoglio che hanno commosso il web [nextpage title=”Il dolore degli amici in questi messaggi”]
Il decesso è avvenuto all’ospedale di Guastalla, dove il 33enne era stato ricoverato negli ultimi giorni, quando le sue condizioni di salute dopo le tante terapie si erano aggravate in modo definitivo.Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati ai familiari disperati per questa giovane vita spezzata. Eventuali offerte in sua memoria possono essere destinate a favore del Grade, per il Centro Oncoematologico del Santa Maria Nuova di Reggio. CONTINUA A LEGGERE
Quando i compagni di classe dicono alla ragazza vittima di bullismo di buttarsi nel dirupo, la 13enne non ce la fa più
Tayla ha appena 13 anni, ma ha già un dramma alle spalle. Infatti, ha provato a togliersi la vita. I compagni di classe ella Dysart State School nel Queensland (Australia) l’avevano presa di mira. Non solo: le hanno rubato denaro e l’hanno insultata pesantemente (“Buttati dal dirupo, affoga, tagliati le vene, tanto a noi non importa”). Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il resto della storia[nextpage title=”Ecco il terribile racconto della ragazza”]
La ragazza aveva dato il suo numero di telefono ad alcuni compagni, che ne hanno approfittato per perseguitarla con messaggi di ogni sorta, invitandola persino al suicidio Tayla era così provata che non voleva neanche più andare a scuola. La madre ha raccontato tutto alla direzione della scuola che, come soluzione, ha pensato di di mettere la ragazza in una stanza isolata durante l’intervallo… “Non mi piaceva stare da sola, volevo andare fuori e giocare, volevo solo che mi lasciassero in pace… Mi sentivo in prigione”. Secondo il preside Talya era “strana” ed era quello il motivo di tanto accanimento. I genitori si sono rivolti a un gruppo di supporto e l’hanno portata in terapia, ma a nulla è valso questo tentativo. “Non so più cosa fare, dove trovare aiuto, la mia vita è un inferno. Per favore, firmate questa petizione, chiedendo alla Dysart State School di prendere posizione contro i bulli. Chiamiamo lo Stato perché faccia in modo che la scuola non ignori questo problema”, scriveva nel web con una petizione. La petizione di Tayla ha trovato consenso online e più di 10.000 persone hanno fatto richiesta alle autorità competenti. Centinaia di ragazzi hanno raccontato le loro terribili esperienze. Ma i ragazzi della scuola sono stati ancor più spietati, a tal punto di spingere la giovane verso il suicidio. “Volevo lasciare questo mondo e non tornare mai più”, ha raccontato. “La scuola non ha fatto nulla per proteggere mia figlia. Dovevamo andare via, non volevo mia figlia morta. E sentivo che era una cosa che sarebbe potuta succedere se fossimo rimasti. Sarebbe morta”. Essere andata via ha funzionato e la ragazza, finalmente, è tornata a sorridere. CONTINUA A LEGGERE