Immigrato importuna mamme e bimbi, poi perde la testa

Il fatto risale a poche ore fa. Il primo episodio che ha visto coinvolto questo cittadino extracomunitario, però, risale a sabato scorso quando, a Montechiari, in pieno centro cittadino, il giovane si era messo a importunare delle mamme e bambini che passeggiavano tra i negozi. L’arrivo degli agenti ha fatto calmare il giovane ma…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”L’arrivo in farmacia”]

Ma forse era in cerca di guai!! Il giorno successivo, la domenica, ha deciso di entrare in una farmacia e rubare una confezione di Viagra. Le commesse lo hanno subito visto e lo hanno ripreso, a quel punto lui ha perso la testa e ha iniziato ad urlare insulti nei loro confronti soprattutto a sfondo sessuale. Ha anche aggredito…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Altre aggressioni”]

Ha anche aggredito gli altri clienti presenti in quel momento per poi andarsene via. I Carabinieri, chiamati dai titolari della farmacia, lo hanno nuovamente raggiunto mentre si trovava all’interno di un supermercato e in preda al delirio urlava frasi senza senso. Lo hanno prelevato e portato in caserma, ma poco dopo lo hanno rimesso in libertà. Ora cosa farà?!

Ferma la mamma di un amico: “Puoi darmi un po’ di pane?”. E pochi giorni dopo muore

La casa degli orrori esiste e si trova nell’Iowa, uno dei cinquanta stati americani. I coniugi Joseph and Nicole Marie Finn avevano divorziato nel 2011 con un patto scellerato. Tre dei loro cinque figli erano stati…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Torture e abbandono”]

…lasciati senza cibo, vestiti e assistenza sanitaria, senza dimenticare le torture e l’abbandono completo. Il cuore di una delle ragazze, Natalie (appena 16 anni), non ha retto a tutto questo e si è scoperto cosa…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Servizi sociali”]

…accadeva nell’abitazione. Le accuse sono molto gravi e la giovane è morta una volta trasferita in ospedale. Ora ci si chiede perché i servizi sociali non siano intervenuti prima, visto che…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Un po’ di pane”]

…i compagni di scuola non la vedevano da mesi. Natalie, inoltre, aveva chiesto alla madre di un amico cibo per lei e i suoi fratelli, dato che si sentiva responsabile per tutta la famiglia. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”La prima udienza”]

I coniugi Finn rimarranno in carcere con la cauzione fissata a due milioni di dollari: la prima udienza si svolgerà il prossimo 19 dicembre.

Terremoto: ancora una forte scossa, è accaduto di nuovo

A quasi quattro mesi di distanza dal primo terremoto che ha colpito il Centro Italia, prosegue lo sciame sismico nelle zone già interessate dalle scosse dei mesi di agosto e ottobre…

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[nextpage title=”La scossa di domenica”]

Domenica è stata registrata una scossa di magnitudo 4.3 vicino a Castelsantangelo sul Nera, mentre tra la sera e la notte di martedì l’Alto Maceratese e la zona reatina nei pressi di Amatrice hanno assistito a scosse di magnitudo 3.5 (alle 22.47) e 3.8 (alle 4:54)…

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[nextpage title=”Lo sciame tra martedì e mercoledì”]
Quest’ultima in particolare ha svegliato la popolazione. Tra la sera di martedì e la mattina di mercoledì, insomma, si sono registrate più di 20 scosse superiori alla magnitudo 2.0.

NON CE L’HA FATTA LAURA: MUORE A 10 ANNI

Tra 4 giorni avrebbe compiuto 10 anni, ma questo traguardo purtroppo non lo raggiungerà mai. Stiamo parlando di Laura Lombardo, la bambina morta a Messina, in via La Farina dopo un incidente in cui è rimasta coinvolta. Lei stava sullo scooter, una Vespa, insieme alla…

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[nextpage title=”Impatto”]
madre e a seguito dell’impatto è rimasta schiacciata sotto a un camion, un autocompattatore di Messinambiente guidato da un 57enne. Secondo le prime ricostruzioni il veicolo a due ruote si trovava sulla destra del camion al momento dell’incidente, quando lo scooter ha toccato la parte anteriore dell’autocompattatore perdendo…

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[nextpage title=”Tragedia”]
tragicamente il controllo. La mamma 39 enne è finita dalla parte destra riportando solo lievi ferite, la bambina invece è stata travolta dalle ruote posteriori. A nulla è servito il casco indossato dalla piccola, apparsa subito in condizioni disperate al momento dell’arrivo dei vigili del fuoco.

Muore la giornalista, il ricordo straziante del marito

La chiamavano tutti Wondy, diminutivo di Wonder Woman, per la tenacia con la quale la giornalista 42enne Francesca Del Rosso stava combattendo contro un cancro al seno. Purtroppo, a pochi giorni dal Natale, Francesca non ce l’ha più fatta e si è spenta, lasciando due figli piccoli e il marito Alessandro Milan. Proprio lui, su Facebook, ha commosso tutti con questo messaggio:

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[nextpage title=”Prima parte”]

Non vi racconterò stupide favolette. Wondy ha perso la battaglia. Perché lei voleva vivere. Francesca amava follemente vivere. Di più: non ho mai conosciuto una persona più attaccata di lei alla vita. Sempre gioiosa, sempre sorridente, sempre ottimista, sempre propositiva, sempre sul pezzo, sempre avanti. In studio, a casa, c’è il faldone in cui ha raccolto sei anni di referti della malattia. Catalogata così: “Tumore franci”. Poco prima di andarsene, tra i sospiri, ha detto a un medico: “Siamo vicini a Natale, se non erro. Se lo goda tanto, lei che può. Io purtroppo sono qui”. Però, dopo mezz’ora, mi ha chiesto se il tal primario che tanto le vuole bene avesse dei figli. “Ma perché lo vuoi sapere?” E non scorderò mai quel gesto lento delle mani che roteano e la bocca che si corruccia. “Così… gossip”. Questa era lei. Altruista fino all’estremo. Curiosa con purezza. Era il mio Harry Potter. La chiamavo così, sul cellulare è ancora registrata con questo nome. Era il 2002, un giorno imprecisato. Entrai in casa e la vidi di spalle, ricurva sui libri, mentre studiava per prendere la seconda laurea. “Sembri Harry Potter!” esclamai. Una somiglianza fisica. Da allora, per me, è Harry. Wondy, Harry Potter. Franci. Moglie mia, hai perso la battaglia dunque. Ma hai lasciato tanto. A me due splendidi bambini, al mondo una forza incrollabile, una positività che emanava luce. Sfido chiunque ti abbia conosciuta a raccontarmi una volta in cui ti ha vista o sentita piegata dalla vita. “Ho avuto una vita piena – mi dicevi in ultimo -. Ho fatto il lavoro che volevo, ho scritto libri, ho avuto una bella famiglia, ho viaggiato in mezzo mondo”. Però aggiungevi anche che “certo, è dura accettare tutto questo. Mi spiace un po’ non vedere crescere i bambini. Pazienza…”. Ma io so che avresti voluto urlare di rabbia, perché tu volevi vivere ancora a lungo.

Hai sorriso. Fino all’ultimo secondo, fino a quando la morfina non ti ha stritolata, hai sorriso quando ti dicevo di chiudere gli occhi e tenermi per mano sulle spiagge di Samara, in Costarica; nelle praterie del Kruger a cercare leoni, tra i coralli delle Perenthian a scovare squali, nelle viuzze della Rocinha a scrutare umanità, nelle cascate giamaicane, nei templi induisti di Bali, nei mercatini di Chiang Mai, tra le casette variopinte del Pelourinho di Salvador, tra le pietre millenarie della via Dolorosa a Gerusalemme, insomma in uno qualsiasi degli infiniti luoghi in cui mi hai portato, sempre in cerca di vita e emozioni.

Mai una piega storta sul tuo volto. Eppure di motivi ne avresti avuti, eccome. Harry, hai vissuto un tale calvario negli ultimi sei anni… Un calvario vero, nascosto a tutti, celato dietro a uno sguardo luminoso e sbarazzino e a una cazzuta voglia di reagire. Non ricordo neppure quante operazioni hai subito, quante menomazioni fisiche, quante violazioni del corpo. Non so quante medicine tu abbia preso, quante infusioni di chemio, quante pastiglie, quanti buchi nelle vene, quante visite. Non ne hai mai fatto pesare mezza. A me, prima di tutto. Per questo, ti ringrazio. Non ti è stato risparmiato neppure un briciolo di strazio finale. E quando hai alzato entrambi gli indici delle mani al cielo dicendo “ma perché è così faticoso arrivare lassù?”, beh sappi che ti ci avrei portata in braccio. Sì, è vero, Wondy ha perso la battaglia. Ma ha anche trionfato. Perché il mio Harry ha combattuto il tumore proprio da Wonder Woman. Ora vi svelo una cosa che quasi nessuno sa: tre giorni prima di presentarsi alle ‘Invasioni Barbariche’ da Daria Bignardi ricevette l’ennesima brutta notizia. Una recidiva, l’ennesima operazione, la radioterapia in vista. Ricordo i consulti nel lettone: che si fa, vado? Non vado? Io le dissi che avrebbe potuto annullare tutto, avrebbero capito. Al solito, fece di testa sua. Andò in tv con un unico obiettivo: ‘NON devo piangere, a nome di tutte le donne’. E alla inevitabile domanda “Ma ora come stai?” sfoggiò il solito disarmante sorriso: “Bene, grazie!”. Lei sorrideva. Io, solo, a casa davanti alla tv, piangevo. Due giorni dopo, era in sala operatoria. Il consueto rituale con i medici, le solite battute sulla Mont Blanc dell’anestesista, la degenza, il ritorno a casa, le terapie, il nuovo viaggio da programmare… Da tutta questa sofferenza ha tenuto lontani tutti, il più possibile. A cominciare dai nostri magnifici Angelica e Mattia. La Iena e l’Unno.

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[nextpage title=”Seconda parte”]

Lo so che le persone sono stupite. “Ma stava così bene!”. No, non stava bene. Ogni tre settimane in ospedale si sottoponeva a esami del sangue (un buco in vena ogni 20 giorni, con la prospettiva che fosse per tutta la vita) con annessa visita e responso sulla possibile avanzata del tumore (e ogni volta il sospiro di sollievo: “Bene, dai, è fermo, chissà tra 20 giorni”); ogni tre mesi faceva una risonanza (“Sai che c’è gente che quando arriva il mezzo di contrasto nelle vene si fa la pipì addosso? A me non è mai successo, bene dai”); ogni giorno prendeva 4 pastiglie di farmaco sperimentale per tenere sotto controllo le metastasi (fanno 1460 pastiglie l’anno, con la prospettiva che fosse per sempre). Non stava bene. Solo che non lo diceva. Solo che consolava gli altri. Lei. Più il tumore avanzava, più lei scovava motivi e occasioni per fare feste, organizzare eventi, viaggi, iniziative. “Chissà quanto vivrò ancora, avanti: festeggiamo”.

Era, anche, una grandissima rompicoglioni. E questo i suoi migliori amici possono confermarlo al 130%. Ogni tanto crollava, sì, anche lei. Soprattutto quando l’ultima battaglia la stava per abbattere. “Che destino, ogni volta che faccio una cosa bella, arriva una botta”. L’ultima cosa bella era il romanzo “Breve storia di due amiche per sempre”. La vedo all’opposto, Harry. Come ti ho detto, la verità è che nessuno al mondo, nella tua sofferenza, avrebbe avuto la straordinaria forza che hai avuto tu di scrivere due libri, fare viaggi, progettare, sognare. Io non avrei combinato un centesimo di quel che hai fatto tu. Ricordo il giorno in cui dovevi presentare il tuo ultimo libro, e un’ora prima della presentazione ti ho trovata mentre confabulavi al telefono con qualcuno, entusiasta. Quando hai messo giù, ho scrutato quel lampo malandrino tipico dei tuoi occhi, non ti ho fatto domande ma tu mi hai preceduto: “Stavo raccontando all’editor la trama del mio prossimo romanzo: sarà una figata!” Ho scosso la testa e ti ho lasciato lì: al tuo nuovo sogno.

Ora vai. Mi hai guardato negli occhi, quando eravamo vicini all’ultimo chilometro, e mi hai detto: “Spero solo, almeno, di lasciare in te e nei bambini un bel ricordo”. Lasci qualcosa di più: mi hai semplicemente insegnato come si vive. Non imparerò mai, puoi scommetterci, ma ti prometto che ce la metterò tutta. Lascio da parte le migliaia di immagini nostre, intime. Tranne una. Domenica 11 dicembre, alle 5, ti ho sognata. Eri serena come non ti vedevo da mesi. Mi parlavi, ci abbracciavamo, io piangevo tanto, tu mi hai ringraziato perché hai potuto parlare con Chiara e Sara. Eri tranquilla, anche se avevi “questo ciuffo matto” nella testa. Poi sei partita per un viaggio tutto tuo, verso chissà dove. […] Ora vai, Harry. Che la Vita finalmente ti sorrida un po’. Veglia sui tuoi bimbi, sorreggili, guidali. Vai lassù, faccia da ranocchia. Porta anche Leo, il neo. Ciao, nasino freddo. Tic-ti-tic. Tic-ti-tic. Le senti, le fedi che si sbaciucchiano? Prometto di rispettare le tue ultime volontà. Tranne una. Perdonami. Prometto di prendermi cura dei nostri bambini. Prometto di portarti sempre con me. Ti chiedo un ultimo sforzo: da lassù getta sul capo di ognuno di noi una goccia del tuo inesauribile ottimismo. Basterà e avanzerà per capire come si vive sorridendo. Se poi, tu e Rudy, vorrete buttarci giù anche una goccia di mojito, ci terremo pure quella. Alla tua. Alla vostra. Mi vivi dentro. Tuo, Ale”.

14enne muore nel lago. La sorellina crea il panico in famiglia: “Dirò al giudice cosa è successo…”

Aveva mangiato da poco e a stomaco pieno si era tuffata nel lago del Salto per farsi un bagno. Un’abitudine sbagliata che commettiamo in molti e che per questa ragazzina di 14 anni si è rivelata letale. La ragazzina…

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[nextpage title=”Acqua fredda”]
infatti è deceduta dopo essersi immersa nell’acqua (molto fredda tra l’altro) dopo aver mangiato pollo con peperoni insieme al resto della sua famiglia. I due genitori a distanza di anni sono ancora sotto processo, accusati di di omicidio colposo per…

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[nextpage title=”Processo”]
via della testimonianza dell’altra loro figlia, quella più piccola che ingenuamente disse che mamma e papà si erano addormentati dopo pranzo senza tenere sotto controllo le loro figlie. Sotto accusa anche il bagnino dello stabilimento.

Allerta in Italia per le Feste: “Non mangiatele, sono contaminate”

Chi non ha mai mangiato un bello spaghetto alle vongole veraci, o magari un risotto allo scoglio. Beh, sappiate che potrebbe essere pericoloso, perché come spiegato in una nota del…

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Ministero”]

9 dicembre del Ministero della Salute, alcune vongole veraci potrebbero essere contaminate. Ecco cosa è stato comunicato: “Il problema sembra riguardare gran parte delle vongole veraci fresche vendute sul mercato italiano. Il nome scientifico…

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Il nome”]

è Ruditapes Decussatus sono le più pregiate, e si riconoscono perché hanno una forma allungata e molti cerchi sulla conchiglia. Sono sia di mare che di allevamento. L’Escherichia coli è un batterio pericoloso presente in…

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Effetti”]

acque inquinate da feci e può provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito e affaticamento. Nelle forme più gravi rappresenta una vera e propria insidia sanitaria”.

Lourdes, bimba grida davanti alla grotta: scopriamo perché…

Dal Santuario di Lourdes arriva un nuovo fatto straordinario, una guarigione di una bambina ritenuta inspiegabile. Durante un pellegrinaggio organizzato dall’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), una bambina sorda si trovava insieme alla famiglia, che vive a Sestri Levante… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

A raccontare l’accaduto, ci ha pensato Giuseppe Secondi, direttore del pellegrinaggio e presidente della sottosezione dell’Unitalsi di Milano Sud-Ovest. All’invito della madre di indossare gli apparecchi acustici, la bambina ha stupito tutti rispondendo: “Ci sento bene, non mi servono più”. Un fatto eccezionale, al vaglio del Bureau des Constatations Medicales di Lourdes… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La prassi”]

“Mediamente – spiega Gemma Malerba, responsabile Unitalsi di Genova e della Liguria – il tempo necessario per il vaglio approfondito di una pratica è di 5 anni al termine dei quali avviene il pronunciamento: i medici sanciscono se, allo stato attuale delle conoscenze mediche, una guarigione si deve definire inspiegabile”.

Ragazze sole sul treno, i due marocchini non hanno pietà

Due ragazze di 18 e 20 anni sono state vittime di un terribile episodio di violenza. Stavano viaggiando su un treno della tratta Milano-Novara e sul loro convoglio non c’era praticamente nessuno se non due extracomunitari che le hanno prese di mira fino a…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”L’aggressione”]

I due extracomunitari si sono avvicinati alle ragazze e le hanno aggredite tentando di rubare il cellulare alla ventenne che lo aveva messo in carica in una presa dello scompartimento. Le due giovani hanno provato ad impedire il furto ma a quel punto i marocchini hanno tirato fuori il coltello e le hanno minacciate in modo violento. Un altro passeggero ha cercato di intervenire ma…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”La chiamata alla polizia”]

Le due ragazze sono riuscite a divincolarsi e a fuggire in bagno. Da lì sono riuscite a telefonare alla polizia e a dare l’allarme spiegando ciò che era successo. Alla successiva fermata di Villapizzone gli agenti sono saliti sul treno e hanno immediatamente identificato e arrestato i due nordafricani. Si tratta di due giovani di 22 anni con numerosi precedenti per droga, spaccio, rapine e possesso illegale di armi…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Blitz degli agenti”]

La linea ferroviaria è stata interrotta per circa 30 minuti, ovvero la durata di tutta l’operazione di polizia. E’ l’ennesimo episodio di violenza sui treni lombardi in pochissimi giorni. Qualcuno dovrebbe intervenire…

Quando Dio ha creato l’uomo, siamo diventati avidi. Ecco a cosa siamo finiti.

Il primo giorno Dio creò la mucca e le disse che avrebbe sofferto tutto il giorno sotto il sole e che sarebbe stata destinata a procreare in continuazione e a farsi spremere il latte. La sua aspettativa sarebbe stata 60 anni, ma si accontentò di 20. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Cane”]

Il secondo giorno Dio creò il cane. Gli disse che sarebbe stato tutto il giorno davanti alla finestra ad attendere il padrone, abbaiando a chiunque si sarebbe avvicinato. Si accontentò di 10 anni. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Scimmia”]

Il terzo giorno Dio creò la scimmia, ricordandole che avrebbe fatto continuamente il pagliaccio, assumendo espressioni idiote per far ridere. Avrebbe vissuto 20 anni, ma si accontentò di 10. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Uomo”]

Infine, Dio creò l’uomo e gli disse che non avrebbe fatto altro che mangiare, dormire e divertirsi, con una aspettativa di 20 anni: l’uomo chiese tutti gli altri anni a cui avevano rinunciato gli animali. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Fasi della vita”]

Per questo motivo nei primi vent’anni di vita non facciamo altro che spassarcela e goderci la vita, per poi lavorare come bestie per 40 anni e fare i cretini per i successivi dieci, rompendo le scatole negli ultimi dieci.