Hotel Rigopiano, polemiche sui soccorsi. Laura Bodrini: “È il momento di farla finita…”

A una settimana dalla slavina che ha travolto l’Hotel Rigopiano in Abruzzo, non si spengono le polemiche legate ai soccorsi. O meglio, alle condizioni precarie che costringono i vigili del fuoco a lavorare senza i mezzi necessari. Il Corpo dei vigili del fuoco ha comunque voluto specificare che, nel caso dell’hotel, “il contingente e i mezzi impiega costituiscono un dispositivo assolutamente adeguato allo sforzo operativo in atto e tengono conto della complessità degli interventi che il severo scenario pescarese continua a proporre ai soccorritori”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

La nota ufficiale entra nel dettaglio: “In particolare, le unità USAR (Urban Search and Rescue) concentrate nello scenario operativo sono 73, fatte convergere, nelle ultime 24 ore, dai reparti del Veneto e della Lombardia, in avvicendamento di quelle, di pari numero, della Toscana e del Lazio che hanno operato fin dal primo momento. A queste unità, a cui è affidata la ricerca sotto le macerie e il recupero delle persone coinvolte nel crollo, se ne aggiungono altre in concorso, quali, in particolare, quelle cinofile e quelle con formazione specifica per interventi in valanga”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Il cordoglio della Boldrini”]

Anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, è intervenuta sulla questione. A margine dell’incontro con i presidenti dei consigli delle regioni del centro Italia colpite dal terremoto, la terza carica dello Stato ha espresso “cordoglio per le vittime del sisma e del maltempo, vicinanza alle famiglie delle colpite da questa nuova tragedia, sostegno pieno e incondizionato ai soccorritori. Viviamo ore di ansia, in attesa di sapere cosa è successo nell’albergo”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Si è quindi raccomandata di “evitare polemiche, in un momento in cui le priorità sono altre”, invitando “ogni istituzione a fare la propria parte, a collaborare, perché questo è il momento più duro e difficile per le popolazioni colpite dal terremoto: il clima non aiuta e il morale delle persone è molto provato”.

Maltempo, salvata anche la piccola Rachele: “Era intimorita e gelata dal freddo…”

Con la sua famiglia, era rimasta isolata nel paese di Valle Castellana (provincia di Teramo) a causa della neve. Rachele, una bambina di 5 anni, è stata quindi trasportata insieme ai suoi cari a bordo di un elicottero al campo sportivo. Dopo aver camminato sulla neve, però, la piccola stava per cedere al gelo. Un militare degli Alpini è quindi intervenuto per portarsela sulle spalle, dopo averle offerto un pezzo di cioccolata… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La foto virale”]

La madre Marina ha immortalato la sua piccola, in una foto divenuta subito virale su Facebook, proprio sulle spalle del militare. Che si chiama Mattia Popesso, primo caporal maggiore friulano di 25 anni. Al Messaggero, l’alpino ha raccontato la vicenda: “Sono arrivato in zona la notte di giovedì e venerdì mattina eravamo già operativi. Sabato mattina abbiamo organizzato l’evacuazione di un gruppo di 23 persone da Valle Castellana ad Ascoli Piceno… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Come ha convinto la bambina”]

Io e i miei colleghi, muniti di sci, abbiamo spianato una piccola strada per far passare la gente che doveva raggiungere il campo sportivo di Prevenisco. A loro abbiamo dato delle ciaspole perché ci potessero seguire. Ho subito visto che c’era una bambina. Ho notato che era molto spaventata e mi sono avvicinato a lei”. E poi ancora: “Le ho raccontato che la mia compagna ha un bambino della sua età e poi le ho chiesto dell’asilo e dei regali che le aveva portato Babbo Natale. Aveva le scarpine bagnate per via della neve e aveva le mani gelate. Allora le ho fatto indossare i miei guanti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]

L’ho sollevata e me la sono messa sulle spalle. Le ho dato della cioccolata e ho continuato a chiacchierare con lei. Mi parlava dei suoi giochi, della scuola. Poi, lungo i due chilometri di percorso, mi sono accorto che si era addormentata abbracciata al mio elmetto da sci. Appena arrivati a destinazione l’ho fatta salire sull’elicottero e, non appena il CH47 è decollato, sono tornato al lavoro in quanto c’erano altre persone da raggiunge al paese isolato”. A chi lo chiama eroe, risponde: “Ho fatto solo il mio dovere che è quello di portare sostegno, aiuto e anche conforto psicologico alle persone che sono in difficoltà”. Infine, ecco come hanno proceduto nel soccorso… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE[nextpage title=””]

“Abbiamo dovuto raggiungere case rimaste isolate sotto 4 metri di neve nelle quali si trovavano anziani soli e disabili. In alcuni casi si è reso necessaria anche la loro evacuazione con delle barelle che abbiamo trainato con gli sci. Per due notti abbiamo dormito nella scuola di Valle Castellana e la popolazione locale ci ha offerto brandine e coperte. Siamo addestrati a scavare nella neve anche per 12 ore, senza mangiare. Dietro ci sono mesi di addestramento. Alla base di tutto c’è il nostro grande amore per la montagna”.

Hanno salvato vite all’Hotel Rigopiano: sono morti anche loro

La tragedia dell’elicottero precipitato in Abruzzo, nell’area di Campo Felice, si lega all’altra drammatica vicenda dell’Hotel Rigopiano. Delle sei persone a bordo del velivolo, due avevano infatti partecipato alle prime operazioni di soccorso all’albergo travolto dalla slavina. Si tratta del medico Walter Bucci e del tecnico del Soccorso alpino, Davide De Carolis… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Lo sfogo della cugina di De Carolis”]

“Lui è mio cugino Davide, esperta guida alpina, facente parte del soccorso alpino, colui che è stato tra i primi ad intervenire nella tragedia di Rigopiano, colui che ha estratto vivo uno dei sopravvissuti, colui che dedicava la maggior parte della sua vita ad aiutare gli altri. Bene… Nell’incidente di oggi in quell’elicottero c’era anche lui…”, il ricordo triste della cugina… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Le altre vittime”]

Il dottor Bucci lascia invece una moglie e una figlia: medico cardiologo, non doveva neanche essere in servizio nel giorno dello schianto. Le altre persone decedute sono: Giuseppe Serpetti, infermiere del 118; Ettore Palanca, lo sciatore ferito soccorso proprio dall’elicottero; Gianmarco Zavoli, il pilota; Mario Matrella, tecnico di volo.

L’uomo ha incontrato il suo primo amore anni dopo. Ma quando ha visto i figli di lei, ha capito qualcosa di terribile

Un vero e proprio colpo di fulmine quello tra George Hooker e Liz Dunn, scattato quando lei aveva solo 17 anni. Un amore, quello nato tra i due, capace di superare il tempo e le vicissitudini della vita. come dimostrerà la loro storia. Innamorati, sono rimasti insieme per due anni, ma essendo ancora molto giovani e dovendo prima precorrere le loro strade e crescere. A 19 anni Liz, decide di arruolarsi nel Marines. George da lei aveva ricevuto solo qualche lettera, prima che lei gli comunicasse…
CLICCA SU PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Marito”]
che aveva conosciuto un altro. L’uomo che la ragazza, ormai donna, aveva incontrato era poi diventato suo marito e padre della piccola Sarah. Rimasta incinta per la seconda volta, Liz e suo marito si rendono conto che il matrimonio è giunto alla fine, e lui le abbandona lasciandole lasciate sole. È a questo punto che la donna scopre che porta in grembo ben 3 figli. Consapevole di dover tirare su da sola quattro figli, partorisce grazie ad un parto cesareo, le minute Emma, Sophie e Zoe. Pesavano….
CLICCA SU PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Danni parto”]
appena 500 grammi, e il parto eccessivamente prematuro aveva causato loro dei danni permanenti , rendendole tutte cieche. Per le piccole le avversità non sono finite qui, all’età di due anni perdono anche l’udito. Prima il buio e poi il silenzio, la condizione delle tre gemelle stava stremando Liz. Non poteva lavorare e doveva dedicarsi a tempo pieno alla cura delle bambine. Quando dal nulla George si era rifatto sentire. Liz era molto…
CLICCA SU PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Ritorno”]
spaventata di cosa avrebbe potuto pensare della attuale situazione. Eppure nonostante trascorso un decennio, l’uomo rivela alla donna di volerle stare accanto e di voler condividere la sua vita con le sue difficoltà. Liz si rende conto che l’amore di George per lei non è mai cambiato. Adesso le piccole hanno un apparecchio che permette loro di sentire alcuni suoni, e la famiglia è felice di poter contare sull’aiuto di un compagno dal cuore d’oro.

GRAVISSIMO LUTTO PER MASSIMO RANIERI

A lasciare Ranieri è sua madre, Giuseppina Calone. Aveva 92 anni e da tempo era malata. La donna si era aggravata nella ultime settimane, e il cantante per starle vicino aveva cancellato le repliche napoletane del suo….

CLICCA SU PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Fino alla fine “]

ultimo spettacolo. Rimasto accanto a lei fino alla fine, a dimostrazione che nonostante una vita lunga, una malattia, il repentino peggioramento e il normale corso della vita non si accetta mai di…

CLICCA SU PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Apparizione “]

perdere un genitore. La signora Giuseppina, a cui Massimo era molto legato, era apparsa, visibilmente emozionata, in tv accanto al…

CLICCA SU PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Sostegno “]

figlio in una puntata della show su Raiuno  “Siamo tutti invitati: citofonare Calone”. Ranieri non è rimasto solo dinanzi al dolore, centinai sono infatti i messaggi di cordoglio e supporto per il cantante da parte dei suoi fan.

++ ATTENZIONE! ALLARME SALMONELLA: PRODOTTO RITIRATO DAL MERCATO ++

Un caso di salmonella è stato collegato ad un particolare tipo di salsa alle noci, venduta in moltissimi supermercati. È già arrivato il primo richiamo ufficiale, per avvisare chiunque avesse acquistato il prodotto a non…

CLICCA SU PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Ritiro “]

consumarlo e provvedere alla restituzione. L’azienda Bruzzone e Ferrari ha disposto a gennaio il ritiro del lotto 16N09 della salsa di noci. Ma l’allerta salmonella non cessa, nelle ultime…

CLICCA SU PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Comunicato “]

ore è stato comunicata ancora una volta anche dal Rasff europeo. Il prodotto colpevole è sempre la salsa di noci, nell’avviso si specifica di non farne uso e di riportalo immediatamente nel locale….

CLICCA SU PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Rimborso “]

d’acquisto per ottenere un rimborso. La notizia non è assolutamente da sottovalutare, si consiglia vivamente di evitare di consumare il prodotto che potrebbe causare gravi problemi di salute.

Il sospetto choc dell’ex manager di Schumi: “La famiglia non vuole dire che…”

È molto tempo che la famiglia di Michael Schumacher non rilascia dichiarazioni circa le condizioni di salute del pilota tedesco. Una scelta…

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che sta facendo soffrire i molti fan e amici stretti del campione, tra questi il suo ex manager e grande amico, Willi Weber, convinto che in realtà chi circonda Schumi sta dosando le informazioni per non rivelare le sue reali condizioni. “Da diversi mesi la famiglia non parla più. Vorrei….

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sapere anche io come sta, se fa progressi. Tutte le volte che chiamo penso che potrebbe rispondere Michael al telefono. La speranza è l’ultima a morire”. Denuncia Weber in nome del grande affetto che….

CLICCA SU PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Famiglia “]

prova. Purtroppo, seppur “condannato” dai molti che hanno amato Michael, tale comportamento potrebbe essere il più adatto alla situazione, viste le critiche condizioni iniziali, la famiglia tende a tutelare il ricordo di un grande campione.

Hotel Rigopiano, la mail sconvolgente 4 ore prima della catastrofe: “Venite a prenderci…”

Le indagini hanno svelato una mail inviata dalla reception del resort Farindola alla Provincia di Pescara, alle 13 di mercoledì, circa 4 ore prima della valanga che ha poi colpito l’hotel Rigopiano provocando la tragedia. Questo il contenuto: “I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all’aperto. Abbiamo cercato di fare il….
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possibile per tranquillizzare i clienti ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d’accesso, dal cancello fino alla ss 42. Chiediamo di predisporre un intervento al riguardo”. Un dato rilevante per i carabinieri del nucleo investigativo di Pescara, che stanno….
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conducendo le indagini in merito al drammatico episodio. Continuano parallelamente anche le attività di soccorso: “L’attività è proseguita tutta la notte, secondo un piano operativo che i soccorritori hanno concordato e che prevede interventi che abbiamo definito chirurgici, cioè mirati al raggiungimento dell’obiettivo nel miglior modo possibile”. È…
CLICCA SU PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Condizioni meteo “]
quanto dichiarato da Titti Postiglione, capo dell’Ufficio emergenze della Protezione civile, che continua spiegando: “Le condizioni meteo purtroppo non sono ottimali, stanno impedendo al momento l’utilizzo degli elicotteri, ci sono nubi basse e ancora neve. Al momento non ci sono novità rispetto a ritrovamenti”.

Hotel Rigopiano, ora si scopre la verità sulle turbine: “Tutti potevano essere sani e salvi…”

L’Hotel Rigopiano, almeno inizialmente, non è stato considerato una priorità. Questo perché la valanga che ha travolto l’albergo non è stata fronteggiata adeguatamente in base ai mezzi che c’erano a disposizione e quelli che avrebbero dovuto esserci: prima di tutto a 20 chilometri dall’hotel c’era una…

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turbina in funzione, Fresia F90 ST, di competenza dell’Anas. La bufera della sera prima, infatti, ha isolato decine di paesi e reso inagibile gran parte della rete stradale, così il Centro di coordinamento dei soccorsi ha dirottato per tutta la giornata la “Fresia” su molti tratti non statali tra i comuni di…

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Guardiagrele, Bucchianico, Fara Filiorum Petri, Penne Pianella. Di questo non sapeva nulla il presidente della Provincia Antonio Di Marco, rimasto al telefono tutta la mattinata nel tentativo di trovarne una da mandare su, a Farindola e negli altri comuni limitrofi. Non solo: tra le attrezzature a disposizione della provincia di Pescara c’era una…

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Manutenzione”]

sola turbina del 1988, oltre che un Unimog, un camioncino in grado di tagliare l’erba d’estate e spalare la neve d’inverno. Il mezzo si è però rotto lo scorso 7 gennaio, e da allora nessuno avrebbe autorizzato la spesa per ripararlo (si parla di una cifra tra i 10mila e i 25mila euro).

Suo figlio piange a causa delle febbre alta. Poi la madre realizza che il dottore ha commesso un errore TERRIBILE

Soprattutto da piccoli, molti di noi hanno dovuto fare i conti con la varicella, una delle classiche malattie infettive contagiose con la quale in un modo o nell’altro abbiamo fatto i conti tutti. L’esperienza si ripete anche da genitori, quando i nostri figli si ritrovano ricoperti di bolle e li portiamo dal medico, che sentenzia: “È varicella”.
CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Ibuprofene”]
È successo anche a questa madre di Warrington, Inghilterra, dove la signora Hayley Lyons ha portato il piccolo Lewis dal proprio medico di fiducia, che gli ha prescritto dell’ibuprofene, il medicinale cha aiuta a ridurre febbre e infiammazione, rimandando poi a casa il bambino. Una volta tornati a casa, però, la madre si è accorta che la situazione non migliorava affatto ma che invece si stavano creando delle pustole sul corpo del figlio.
CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Ospedale”]
Così la nuova corsa all’ospedale, dove è stata riscontrata un’infezione del sangue dovuta proprio all’assunzione dell’ibuprofene, che tra le sue controindicazioni ha quella di facilitare la penetrazione degli agenti patogeni più in profondità nella pelle, favorendo l’attacco del flusso sanguigno.
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Per fortuna il bambino è stato salvato in tempo, perché quando si ha a che fare con una infezione sanguigna il rischio può essere anche quello della morte se non presa in tempo. Hayley ha voluto mandare un messaggio a tutti su Facebook: Facebook, che è stato condiviso più di 430.000 volte: “C’è in giro la varicella, ascoltatemi: non date ai vostri figli Nurofen/ibuprofene!”.