Alcune cose, credeteci, fanno male anche se solo raccontate. Il povero animale e’ stato preso e lanciato ripetutamente contro un muro fino a spaccargli letteralmente le ossa. Vittima dell’orrore un povero gatto randagio vittima della violenza inaudita di un gruppo di ragazzini che, per gioco, lo hanno ridotto in fin di vita. L’episodio è stato denunciato dall’organizzazione animalista Oipa di Marsala evidenziando che nel quartiere di Amabilina si sono verificati diversi episodi simili a questo. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il racconto dei testimoni[nextpage title=”Ecco cosa hanno visto i testimoni”]
Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto il povero felino dentro un sacchetto di plastica e sbattuto più volte contro un muro. All’arrivo dei volontari, il gatto era in fin di vita ed è stato trasferito in una clinica veterinaria dove è stato sottoposto ad un’eutanasia per mettere fine alle sue indicibili sofferenze: “Di questa terribile vicenda siamo venuti a conoscenza per caso. Noi non ci arrendiamo e chiediamo ai Consiglieri Comunali di portare questi preoccupanti avvenimenti in Consiglio Comunale per chiedere misure urgenti atte a contrastare il dilagante fenomeno degli abbandoni e dei successivi maltrattamenti su animali inermi”, ha dichiarato Oipa. CONTINUA A LEGGERE
Autore: Lallo
Seppelliscono una mamma viva qui. Solo quest’uomo osa salvarla
L’episodio è avvenuto nella città russa di Voronezh, dove gli abitanti di un edificio hanno avvertito uno strano odore. Ogni volta che si utilizzano le scale, poi, si sentono dei gemiti. Vadim, assieme alla sua famiglia, decide di rivolgersi all’amministrazione locale. Diverso tempo prima, era emersa un’enorme voragine davanti alla scala di cemento probabilmente, si pensava, causata da una falda acquifera che erode il terreno. Ma il buco era stato riempito giorni prima dagli operai e poi pavimentato di nuovo. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il finale di questa incredibile storia [nextpage title=”Ecco la parte finale di questa incredibile storia”]
Quindi? Gli operai hanno commesso un grave errore. Ma resta difficile credere che non abbiano udito quei lamenti sotto il cemento. L’amministrazione si rifiuta di intervenire: troppo costoso rompere e riparare di nuovo il marciapiede. Così Vadim decide di prendere l’iniziativa da solo e di rompere comunque quel cemento: lavorerà sodo (e solo) per ore. Ed ecco la scoperta: Un labrador sporge la testa fuori dal buco. Vadim afferra l’animale e con attenzione lo solleva da quella che era la sua prigione mortale. Si tratta di una cagnolina e per giunta incinta. A prima vista sembra in buona salute, ma non è stato possibile spiegare come una cagna con i suoi cuccioli finisse per essere sepolta viva. CONTINUA A LEGGERE
Il noto politico dice a telecamere spente: “Le donne prima che avvocatesse e medici erano tutte pros…”
Una dichiarazione, l’ennesima, inquietante del deputato egiziano Elhami Agina: «La causa del problema dell’adulterio sono le donne. Tra gli ultimi, discussi, interventi pubblici ricordiamo quello sulla legittimità, a suo dire, delle mutilazioni genitali femminili nel Paese, giustificate dall’impotenza di cui soffrono gli uomini egiziani. Il deputato ha voluto spiegare il suo ‘no’ a un progetto di legge per emendare il codice penale in merito al reato di ‘zina’, ossia l’adulterio, che mira a equiparare uomini e donne nella pena, laddove attualmente le sanzioni sono più aspre per le donne. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere le altre dichiarazioni shock [nextpage title=”Ecco le altre dichiarazioni shock del politico”]
«La donna è alla base del problema dell’adulterio, non l’uomo», ha dichiarato il politico. Non è tutto e precisa:«essendo la donna più attiva (sessualmente, ndr) degli uomini, allora è importante inasprire la pena nei confronti della donna, poiché senza di lei non vi sarebbe questo reato, ed è per questo che il legislatore ha previsto pene più severe per le donne che per gli uomini».Agina sottolinea come «la prostituzione sia il mestiere più antico della storia» e che «la donna, prima di fare il medico, l’avvocato o la ragioniera, era prostituta». CONTINUA A LEGGERE
TI RICORDI DI DE FALCO QUELLO DI “TORNI A BORDO, CA…”
Da quel 13 gennaio 2012 ,quando il comandante Francesco Schettino sulla Costa Concordia effettuò la manovra che costò la vita a 32 persone, per il comandante che coordinò le operazioni di soccorso, Gregorio De Falco, è iniziato un calvario senza fine e tortuoso. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere l’intervista[nextpage title=”Ecco le parole del comandante”]
In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, il comandante spiega per quali motivi è stato costretto a trasferimenti in questi quasi quattro anni: “Durante i soccorsi, mio malgrado, divenni protagonista mettendo in ombra i livelli più alti. Prima mi hanno trasferito all’ufficio relazioni esterne. Ho fatto ricorso al Tar che lo ha respinto per una mancanza formale, ora è al Consiglio di Stato. Ho chiesto io di andare alla Marina militare di Napoli, ma sono stato mandato a dirigere l’ufficio del Demanio dove non sfrutterò l’esperienza nel coordinamento dei soccorsi.Evidentemente ero scomodo – ha concluso il comandante – basta leggere le ultime due righe dell’encomio solenne attribuitomi in cui si precisa che la ricompensa mi viene data solamente perché espressamente richiesta da un sottosegretario del governo. Una chiara presa di distanza da parte della Marina Militare. Mi chiedo: sarà un caso che sia io che il mio collega, che abbiamo collaborato alle indagini, siamo stati trasferiti dalla Capitaneria?”. CONTINUA A LEGGERE
L’ultimo addio a Marisol: le parole strazianti e dolcissime dei genitori…
Lacrime, dolore e disperazione ai funerali della piccola Marisol Piermarini, la bimba di 20 mesi morta sotto le macerie ad Arquata del Tronto. I genitori, dopo i funerali di Stato, hanno voluto celebrare le esequie in forma privata nel chiostro di Sant’Angelo Magno. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere le parole strazianti dei genitori [nextpage title=”Ecco le parole che hanno commosso il web”]
“E’ stato un lampo di gioia, un periodo seppure breve di felicità che adesso cambia”, ricorda il padre Massimiliano, mentre la mamma racconta: “Faceva i capricci ma aveva sempre un sorriso e un abbraccio per tutti”. Sua mamma Martina era scampata al terremoto de L’Aquila e si era poi trasferita ad Ascoli col padre della piccola. La mamma di Marisol Piermarini non aveva retto al dolore durante i funerali di Stato ed è stata portata via in ospedale. Il padre Massimiliano aveva riportato gravi ferite nel corso del sisma che sconvolse il centro Italia. CONTINUA A LEGGERE
Choc sulla Salerno-ReggioCalabria, spengono un auto in fiamme e quello che trovano all’interno è orribile
Choc in autostrada a Salerno: cadavere carbonizzato in autostrada sulla piazzola d’emergenza a Pontecagnan Salerno. Un’automobile, una Ford Focus, è stata trovata in fiamme in una piazzola di sosta dell’autostrada Salerno Reggio Calabria nei pressi dello svincolo di Pontecagnano sud. Sul posto i Vigili del fuoco e i soccorritori della Misericordia.Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il racconto dei soccorritori [nextpage title=”Ecco il drammatico racconto”]
Una volta domato l’incendio, all’interno dell’automobile è stato rinvenuto il cadavere carbonizzato di un uomo. Salvatore Molinaro, autista dell’ambulanza a Il Mattino dichiara: «L’uomo si trovava al posto di guida, in posizione distesa, forse si stava rilassando». Sul posto è intervenuta anche l’Anas e la Polizia stradale. CONTINUA A LEGGERE
Purtroppo dobbiamo darvi una notizia tremenda, è appena morto Roberto…
Roberto Frisco è morto lo scorso 25 giugno nel corso di una maxi rissa nel quartiere Cruillas a Palermo. Il giovane venne ucciso a coltellate. I carabinieri hanno arrestato cinque persone: Giuseppe Lo Piccolo, Salvatore Lo Piccolo, Nunzio Lo Piccolo, Francesco Frisco e Giuseppe Frisco. Le indagini dei militari, coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Francesco Del Bene e Giuseppina Motisi, hanno consentito di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Clicca sul punto 2 dell’indice per conoscere i particolari della tragedia [nextpage title=”Ecco cosa è realmente accaduto”]
Roberto Prisco, 20 anni, è stato ucciso per uno sguardo di troppo che un fattorino di una pizzeria avrebbe rivolto a Francesco Frisco, il fratello. In casa sarebbe scoppiata una rissa, a colpi di martello. Lo Piccolo, uscito illeso dall’aggressione, dopo essersi procurato un coltello da cucina è tornato nell’abitazione di Frisco, assieme al padre Giuseppe e al fratello Salvatore. Francesco Frisco intanto si trovava con il fratello Roberto e il padre Giuseppe. La situazione degenera: Roberto Frisco viene pugnalato a morte, mentre rimangono feriti Giuseppe Frisco, padre della vittima, e Nunzio Lo Piccolo. la Procura aveva già richiesto il giudizio immediato per tutti gli indagati e il relativo processo si celebrerà a novembre prossimo. I Lo Piccolo sono accusati di omicidio e tentativo di omicidio, i Frisco di tentativo di omicidio e lesioni personali. CONTINUA A LEGGERE
Italia sotto shock: Litiga con il fidanzato in spiaggia. Lei lo uccide così davanti a tutti…
Un’assurda tragedia famigliare si è consumata a Piombino lo scorso 9 settembre, intorno alle tre del mattino. Una lite furibonda è scoppiata tra due conviventi: Beatrice Paini, 44 anni, ha afferrato un coltello ed ha pugnalato l’uomo, Fabrizio Gratta (49 anni), all’addome. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere i motivi del folle gesto[nextpage title=”Ecco perchè lo ha fatto”]
Quando ha realizzato ciò che aveva fatto, ha allertato il 118. L’uomo è stato portato in ospedale dove è morto per emorragia all’addome. La donna, interrogata dal pm di turno Manucci nella caserma dei carabinieri di Piombino, è stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario. Al momento è rinchiusa nel carcere Don Bosco di Pisa. Secondo una prima ricostruzione, all’origine della lite potrebbe esserci un’uscita fuori con troppo alcol. Proprio il consumo di alcolici avrebbe portato alla lite per futili motivi. CONTINUA A LEGGERE
Terrore Gianluca Vacchi: Ha un malore…ecco gli ultimi aggiornamenti
Gianluca Vacchi, inutile nasconderlo, è il personaggio dell’estate 2016. Dopo la brutta notizia sulle sue condizioni di salute, l’imprenditore del momento torna su Instagram con il video di un nuovo balletto. Nel filmato inedito Vacchi balla con la fidanzata Giorgia Gabriele. Come nel video predente, anche questo presenta movimenti sinuosi e sensuali della coppia. Clicca sul punto 2 dell’indice per vedere il video [nextpage title=”Ecco il video”]
Come è facile immaginare, il video è diventato già virale sui social. “Buongiorno, in questi giorni ho avuto un problema di salute ora in via di risoluzione. Volevo esprimere tutta la mia solidarieta’ per le persone colpite dal terremoto. Ognuno di noi, in questi giorni , faccia tutto il possibile per essere d’aiuto in questo momento cosi difficile// Good morning, In these days i suffered the attack of a bacterium that has caused a huge effort both personal and of the medical staff to be defeated. Now on the road to recovery i can only express all my solidarity for those small countries hitten and altered by the earthquake and for all people suffering for the loss of theyr dear familiars and friends.Let’s pray for them and help in anyway we can”, l’ultimo messaggio dell’imprenditore. CONTINUA A LEGGERE
https://www.youtube.com/watch?v=ASS5_IGW4og
“Si è vero l’ho fatto, ma pensavo che a lei piacesse….”
Una folle nottata: droga, alcol e violenza sessuale su una donna. Daniel Green, un agente di cambio inglese di 26 anni, è stato condannato a 6 anni di carcere per lo stupro di una donna di 29. Il caso ha sconvolto l’opinione pubblica per le dichiarazioni dell’uomo che ha tentato di giustificarsi asserendo di aver notato la donna piangere durante l’atto sessuale, ma di aver pensato che fosse a causa delle dimensioni, a suo dire quasi eccessive, del suo pene. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il racconto shock dell’uomo[nextpage title=”Ecco cosa ha dichiarato l’uomo”]
«Stavo ballando tra i tavoli, quando mi sono accorto di questa ragazza che dormiva sotto una scrivania. Mi ha detto che non aveva soldi per il taxi che l’avrebbe dovuta portare a casa. Forse era per il mio pene che le ha fatto male. Ho sempre delle difficoltà quando si tratta di avere rapporti sessuali con le ragazze. Problemi di penetrazioni, intendo». Questo, invece, il racconto shock della giovane 29enne: «Era orribile, così mi sono messa a piangere. Non riuscivo neanche a scappare, ma ad un certo punto lui si è fermato e dopo un po’ ha detto ‘Oh, merda, eccola che piange’. Solo allora mi si è tolto di dosso. Ero solo sconvolta. Poi lui se n’è andato molto velocemente». CONTINUA A LEGGERE