ULTIM’ORA RACCAPRICCIANTE – L’HANNO UCCISA

“Allah Akbar” è stato l’urlo del 29enne francese che ha accompagnato l’accoltellamento a morte di una ragazza britannica 21enne. Il tutto è avvenuto davanti una trentina di giovani dentro un ostello nel nord – est dell’Australia a ….

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[nextpage title=”L’arresto”]
Home Hill, poco distante dalla più conosciuta Townsville. Stava girando l’Australia zaino in spalla, la giovane Mia Ayliffe-Chung. L’uomo responsabile dell’attacco dopo essere stato fermato è stato ricoverato in ospedale. Un altro uomo intervenuto nel tentativo di ….

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[nextpage title=”La spiegazione”]
difendere i turisti dall’aggressione è rimasto gravemente ferito. L’attacco è stato definito dalla polizia “un atto di violenza insensato” e non esclude che si tratti di un attacco jihadista. le registrazioni effettuate grazie alle telecamere poste sugli elmetti dei poliziotti, confermano il resoconto dell’accaduto.

Terremoto, Selvaggia Lucarelli (e i social) contro Federica Torti per la foto su Facebook

La tragedia del terremoto che sta sconvolgendo l’Italia porta anche questo purtroppo. C’è chi decide di mostrare la propria solidarietà in silenzio, chi invece la ostenta sui social e chi invece, come la conduttrice Federica Torti, sceglie di pubblicare un messaggio accompagnato da una sua foto posata (con tanto di photo credits): 

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[nextpage title=”Il suo post”]

“Quando ti sorprende un terremoto di magnitudo 6,0 se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi). Ti può proteggere da eventuali crolli. Di fronte alla catastrofe avvenuta questa notte nel centro Italia esprimo tutto il mio dolore e solidarietà, ho pensato se fossi stata li come mi sarei comportate e cosa avrei potuto fare… poco sicuramente ma meglio di niente”.

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[nextpage title=”I commenti”]
Il tutto accompagnato dagli hashtag “#terremoto #ioterremoto” e dal “ph Matteo Castelli – fotografia”. 

Immediato il commento di Selvaggia Lucarelli, che ha twittato: “Beh, da hashtag #terremoto ai credits sul fotografo il passo è breve”.

Intanto hanno seguito la Lucarelli, indignandosi per il comportamento della Torti. 

“Federica Torti, giornalista professionista, approfitta del terremoto per mettersi in mostra. Idiozie patentate”

 “Complimenti @FedericaTorti, quanta solidarietà stai dimostrando. Sei squallida”

 “Per salvarsi è importa soprattutto la posa plastica e la mise giusta. Che vergogna”

“Come NON usare i social durante drammatici eventi come questo #terremoto.Ce lo insegna la conduttrice @FedericaTorti”

 “Complimenti per il post. La sua sensibilità e la sua umiltà stanno commuovendo l’Italia”

 “ciao @FedericaTorti, cancellare i commenti non serve a niente”

 “Scusati piuttosto, che internet non dimentica”

La foto ed il post sono stati successivamente cancellati.

“C’è una bimba abbandonata in auto”, poliziotto rompe il finestrino e fa una scoperta incredibile

Ha ricevuto una chiamata e si è precitato sul posto, un agente di polizia allertato dai cittadini, che avevano visto una bambina lasciata in macchina del parcheggio di un centro commerciale nella cittadina di Keene, nel New Hampshire. Il poliziotto, di nome Jason Short ha visto la bambina, avvolta in una coperta e con una bottiglietta d’acqua al suo fianco. L’agente non ci ha pensato due volte a…

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[nextpage title=”L’intervento”]

rompere il vetro e quando ha visto che la bambina era senza conoscenza ha subito messo in atto le sue conoscenze di rianimazione per intervenire. Poi, però, si è reso conto che qualcosa non tornava: «Ho messo il dito nella sua bocca e faceva completamente resistenza. Mi è venuto subito da pensare che fosse una bambola». Era così: per quanto realistica, si trattava di una bambola, la cosiddetta ‘life-like doll’. La sua proprietaria, Carolynne Seiffert, utilizza…

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[nextpage title=”La donna”]

quella bambola dal 2005, quando suo figlio morì per un male incurabile. Ecco le sue dichiarazioni: «Ho riso all’inizio, ma ero molto imbarazzata. Mi rendo conto che non tutti possano capire i vari modi in cui una persona può reagire alla perdita di un affetto familiare». La polizia ha…

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[nextpage title=”La polizia”]

già fatto sapere che pagherà alla donna le spese necessarie per riparare: «Ogni volta che ci sarà un allarme del genere, non penseremo mai che si possa trattare di una bambola. Finché non ne abbiamo la certezza, interverremo tempestivamente con l’intento di salvare una vita umana».

Mette il cane su cornicione, sorride e compie un gesto atroce – VIDEO

Un essere umano senza scrupoli e senza alcun valore morale. Un uomo spregevole capace di fare del male ad un piccolo cane inoffensivo e innocente.

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[nextpage title=”Un uomo senza scrupoli”]

Il video pubblicato dall’operatrice di una Ong indiana di nome Sally Kannan sta sconvolgendo il web. L’uomo, se così si può definire, lancia il cane giù da un terrazzo causandogli gravi ferite. L’audio del filmato è a dir poco agghiacciante, la sofferenza del cane infinita.

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[nextpage title=”L’assurdo gesto”]

Nella speranza che qualcuno possa riconoscere l’autore di questo scempio, ecco il video dell’accaduto. Sono immagini forti. Nel frattempo Il commissariato di Polizia di Chennai ha annunciato che ha aperto un’inchiesta sul caso

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Temptation Island. Il conduttore: “Sono molto preoccupato per una coppia”

Le parole del conduttore della trasmissione sono destinate a fare discutere, Filippo Bisciglia ha individuato quella che potrebbe essere la coppia più a rischio in questa edizione di Temptation Island : Fabio Ferrara e Ludovica Valli sono diventati famosi in Italia grazie a Uomini e Donne, tronista lei, contenitore lui, hanno dato vita ad una lunga storia d’amore culminata con la scelta che l’ha poi resi una coppia. 

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[nextpage title=”Una relazione poco matura…”]

Intervistato da Notizieboom.it, Bisciglia ammette di essere preoccupato per la loro relazione perché i due stanno insieme da poche settimane e non hanno le certezze che potrebbero vantare amori più longevi. Il conduttore, allo stesso tempo, dichiara che comunque vada nessuna coppia potrà fingere a lungo perchè la verità, soprattutto in amore e in queste condizioni, verrà fuori molto velocemente.

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[nextpage title=”La nuova edizione di Temptation island”]

Basato sul format statunitense dal titolo Temptation Island, la trasmissione racconta la storia, gli avvenimenti, i sentimenti e il destino di sei coppie (cinque nelle precedenti edizioni) non sposate e senza figli chiuse per tre settimane in un villaggio. Le coppie, sistemate in gruppi separati (uomini da una parte, donne dall’altra), vengono “tentate” rispettivamente da dodici donne e dodici uomini single (tredici nelle precedenti edizioni). Successivamente, ogni settimana i membri delle rispettive coppie vengono chiamati nel falò per far vedere dei filmati sul rispettivo partner e farsi un’idea sulle decisioni da prendere nell’ultimo falò dove al termine dei 21 giorni essi decideranno se continuare o interrompere la loro storia d’amore. Come l’anno scorso, la location del reality è  la splendida Santa Margherita di Pula in provincia di Cagliari,Sardegna. Qui in un resort a 4 stelle, il Resort Is Morus Relais, dotato di una spiaggia privata e parco di oltre 7 ettari. Le coppie che formano il cast sono: Ludovica Valli e Fabio Ferrara, da Uomini e Donne l’unica coppia famosa, poi Georgette Polizzi e Davide Tresse, Flavio Zerella e Roberta Mercurio, Mariarita Salino e Luca Lantieri, Valeria e Roberto e, infine, Gabriella ed Ernesto. Anche quest’anno il reality è condotto da Filippo Bisciglia.

Aaron, sposa il suo iPhone a Las Vegas: “Vi dichiaro marito e smartphone”

“Finché la carica della batteria non ci separi”, così avrebbe potuto legarsi per sempre al suo smartphone Aaron Chervenak, il protagonista di una storia che arriva da Los Angeles. Aaron ha guidato fino alla città del Nevada per poter giurare fedeltà al suo iPhone.

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[nextpage title=”Un matrimonio in Nevada…”]

 Lo stato del Nevada non riconosce questo genere di unione ma, secondo il proprietario della cappella in cui si è celebrato il rito, Chervenak voleva semplicemente fare un gesto simbolico per sottolineare quanto questi dispositivi siano importanti nella nostra vita. «Se dobbiamo essere onesti con noi stessi, ci connettiamo con i nostri telefoni su tanti livelli emotivi.

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[nextpage title=”Le parole dello sposo…”]

Lo controlliamo per calmarci, sorridere, prender sonno, rilassarci. Cioè, secondo me, tutto quello di cui è fatta una relazione. E in questo senso il mio smartphone ha rappresentato la relazione più lunga, ecco perchè ho deciso di sposarlo», questo il pensiero dell’uomo. Auguri e figli maschi…

“L’11 SETTEMBRE? GLI USA SAPEVANO E NON HANNO FATTO NULLA PER IMPEDIRLO”

«Ritengo impossibile che le agenzie di intelligence non sapessero di un attacco del genere. Non solo non hanno impedito che accadesse, ma probabilmente in qualche modo lo hanno anche favorito» queste le dichiarazioni di Kurt Sonnenfeld, 39enne ex operatore del Dipartimento di Sicurezza degli Stati Uniti. 

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[nextpage title=”Il segreto dell’esiliato…”]

L’uomo, attualmente, si trova in esilio in Argentina dopo essere fuggito dal proprio paese in seguito all’accusa di aver ucciso la moglie. Lui, però, sostiene di averlo fatto perché in possesso di una presunta ‘verità scomoda’. La vicenda è raccontata anche dal Sun: subito dopo l’attacco, a Kurt fu concesso l’accesso illimitato a Ground Zero. 

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[nextpage title=”La scoperta…”]

Il mistero che riguarda gli attacchi alle Torri Gemelle del World Trade Center a New York è ancora tutto da svelare. Sono passati 15 anni, le teorie si sono accavallate e susseguite senza sosta da qual maledetto 11 settembre, ma molte domande relative all’attentato di Ground Zero non trovano risposta. 

ALLARME CREME BEBE’: ECCO LA LISTA NERA, CONTROLLA SE LA STAI USANDO…

Mamme, vi siete chieste cosa c’è dentro le creme protettive che usate per i vostri bebè?Le paste anti arrossamento agiscono in zone sensibili di bambini, che possono soffrire di particolari irritazioni  alla luce degli ingredienti che questi prodotti contengono. A novembre dello scorso anno l’agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari ha invitato tutti a non usare phenoxyethanolo soprattutto sui glutei.

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[nextpage title=”Il phenoxyethanolo, meglio evitarlo…”]
è un conservante molto utilizzato nella produzione dei cosmetici, secondo l’agenzia transalpina la case madri dovrebbero ridurre la sua concentrazione dall’1% allo 0,4%. Inoltre per l’Ansa sarebbe meglio vietare l’utilizzo per i bambini sotto i tre anni di età. 

Il settimanale Il Salvagente ha pubblicato il risultato di un ampio test incentrato sulle paste protettive per il cambio dei neonati e ben 6 le creme su 15 sono state colte in fallo per la presenza del “famigerato” conservante:

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[nextpage title=”I prodotti testati…”]

FISSAN Baby – Protezione e Natura

BABYGELLA – Pasta protettiva

AVÈNE Pediatril – Crema per il cambio

CHICCO – Pasta lenitiva

DERMOGELLA bébé – Baby Paste

FISSAN Baby – Pasta Alta Protezione

Le creme prese in esame in cui il il phenoxyethanolo è risultato assente sono:

WELEDA – Baby crema protettiva alla calendula

PURIS Baby care – Pasta protettiva

PASTA HOFFMAN – Lenitiva antiarrossamento

NIVEA BABY – Pasta protettiva emolliente

MUSTELA

AVEENO Baby – Crema barriera

JOHNSON’S PEDIATRIC – Baby Pasta Protettiva

PENATEN – Pasta protettiva

A-DERMA – Eryase crema

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[nextpage title=”Spazio ai prodotti naturali…”]

Nel caso delle paste protettive per il cambio dei pannolini, poi, l’invito del Salvagente è di privilegiare prodotti naturali privi non solo di phenoxyethanolo, ma anche di parabeni e petrolati

L’incredibile scoperta sul Principe Harry e su Kate, si sono…

Una notte da star per il principe Hanry, salito sul palco insieme ai Coldplay in una serata di beneficienza organizzata proprio da Kensington Palace, storia residenza dei reali d’Inghilterra.

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[nextpage title=”La prima volta a Kensington”]

E’ stato il primo concerto mai organizzato nella lussuosa dimora britannica, Chris Martin e i suoi  hanno dato vita ad una serata speciale, nata per aiutare i malati di HIV, un virus che prospera nel silenzio e si nutre di stimmate, tra paura e ignoranza.

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[nextpage title=”Lotta all’HIV”]

Prima della fine dell’esibizione della band Harry è salito sul palco per cantare con loro, accompagnandoli, assieme al Principe Seiso di Lesotho e a un coro di 12 bambini per “Up&Up”, il loro ultimo singolo tratto dall’album “A Head Full of Dreams”.

[nextpage title=”Il Principe è determinato…”]

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Il Principe si sta impegnando molto, fano sapere da Kengsingto Palace che ha annunciato che Harry parteciperà a una serie di impegni e meeting per far luce sull’argomento 

“Mio figlio pesava meno di un pacco di pasta”: il racconto di una mamma (FOTO)

I bambini prematuri necessitano di attenzioni, ma soprattutto di tanto, tanto amore. Sono piccoli eroi, temprati dalla difficoltà sopportate all’alba di una lunga vita. Le parole di Carmen, madre del piccolo Sebastian vi commuoveranno e vi aiuteranno a capire cosa voglia dire non voler mollare…. mai!

“Dal giorno in cui ho scoperto di essere incinta mi sono sempre chiesta come sarebbe stato il giorno in cui avrei partorito. A casa mia ogni anno, nella data del mio compleanno mia mamma alle 9.30 (ora in cui sono nata) mi raccontava il giorno in cui ero venuta al mondo. Ovviamente ormai conosco la storia a memoria ma mi è sempre piaciuto ascoltarla e non vedevo l’ora di fare lo stesso con il fagiolino che avevo nella pancia.

Avevo 28 anni e il mio compagno Christopher ne aveva 25. Volevamo un bambino e la fortuna ci ha subito accontentato.

Sono da sempre una persona impaziente e attendere 40 settimane mi sembrava un’infinità.

Non abbiamo voluto sapere il sesso, mi piaceva immaginare l’istante in cui in sala parto l’ostetrica ci avrebbe detto” è una femmina” oppure ” è un maschio” e noi tutti felici per la sorpresa avremmo preso il nostro bambino in braccio, commuovendoci per la gioia.

E così, con il mio bel filmino in testa trascorrevo le mie giornate: stavo bene, niente nausee, niente dolori, lavoravo e andavo pure in palestra, la mia passione.

Ad Aprile alla 22 settimana di gravidanza feci la morfologica. “Tutto bene” ci disse il medico, “ogni cosa è al suo posto”. In quell’occasione però comunicai al ginecologo che da qualche giorno avevo delle perdite biancastre e prurito. Chiesi se non fosse il caso di approfondire, e lui senza neppure visitarmi mi rispose che in gravidanza le perdite sono cose normali. Io non mi preoccupai, in fondo non era niente di insopportabile.

La data presunta del parto era il 9 agosto.

Domenica 26 aprile decisi di accompagnare le mie atlete (nel tempo libero insegno ginnastica aerobica) a fare una gara a 200 km da casa, e mentre le preparavo per andare in pedana mi accorsi che qualcosa non andava, in un secondo ero zuppa, e una pozza d’acqua si formò ai miei piedi. Nessun dolore, niente.. Cominciò così la mia corsa all’ospedale più vicino dove la prima diagnosi fu incontinenza, ” Signora potrebbe essersi fatta pipì addosso mi dicono”.

Non convinta decisi di fermarmi in un altro ospedale più vicino a casa per un controllo, lì mi ricoverarono per sospetta rottura del sacco.

La stessa sera poi cominciarono le contrazioni ma furono subito fermate dalle flebo.

Ero alla 25 settimana, da quel momento in poi non mi sarei più potuta muovere dal letto. Mi si prospettavano 3 mesi di ospedale prima di arrivare al termine.

A letto però rimasi solo 5 giorni, Una volta finito l’effetto delle flebo le contrazioni ricominciarono, 1 al minuto.

La ginecologa mi visitò, pensò di farmi un altro ciclo di flebo, ma poi mi guardò e disse “Andiamo”.

Era mezzanotte e per fortuna Christopher era con me quella sera.

All’1.32 con solo 2 spinte nacque Sebastian… non era esattamente la scena che avevo immaginato.

L’unica cosa che l’ostetrica riuscì a dirci fu “ è un maschio“. Neanche il tempo di reagire, di sentirlo piangere, di vederlo, che subito lo portarono via e la sala parto si svuotò.

Dopo qualche ora finalmente potemmo andare in TIN (terapia intensiva neonatale) un reparto che non avevo mai nemmeno sentito nominare.

Erano le 5 di mattina, luci soffuse, tante incubatrici una a fianco all’altra, il silenzio interrotto solamente dai bip bip dei monitor. Quei suoni che sono ancora presenti nelle mie orecchie e che non riuscirò mai a dimenticare. Mi avvicinai all’infermiera e sottovoce le dissi ” Sono la mamma di Sebastian“. Nel momento stesso in cui pronunciai quella parola MAMMA cominciai a tremare, io mamma, non riuscivo a realizzare.

Mi indicò un’incubatrice, alla postazione n. 2.

Non so descrivere cosa provai, vorrei dire di aver provato gioia ma credo di aver provato solo dolore. Appeso c’era un cartellino che diceva ” Sebastian 25+5 – 2 maggio 2015 – 715 gr – 31 cm”.

Oddio, 715 gr, meno di un pacchetto di zucchero, meno di un pacchetto di pasta, meno del pesetto fucsia che le signore usano in palestra. Provai un grande senso di colpa.

In quel momento però ebbi anche il tempo di guardarlo meglio: la pelle era scura, color ciliegia ma quasi trasparente, si vedevano sotto le ossa e le vene, niente capelli, occhi ancora chiusi, orecchie sottili come un foglio di carta, una specie di peluria bionda su tutto il corpo, braccia e gambe lunghe e magrissime.. poi guardai le mani, meravigliose! Così aprii lo sportello e allungai la mia mano verso la sua, il nostro primo contatto. La sua mano mi stringeva, ed era grande come un mio polpastrello.

Cavolo, pensai, così imperfetto eppure già così perfetto! Un bimbo in miniatura.

Ci si presentò un neonatologo (altro nome nuovo), ci disse che ci aspettava un lungo cammino, fatto di passi avanti e di passi indietro, 26 settimane erano poche, tutto poteva succedere e molto dipendeva da lui. Io chiesi come potevo rendermi utile e lui mi disse che dovevo cominciare a tirare il latte.

Nel reparto c’era una sala apposta per farlo, io la chiamavo “Sala mungitura”, li c’erano tutte le mamme che ogni 3 ore, giorno e notte, si trovavano per aiutare i loro figli a sopravvivere. Il latte materno è fondamentale per i prematuri.

Da quel giorno cominciò la nostra avventura, venni dimessa dall’ospedale e sulla mia cartella c’era scritto: rottura delle membrane causate dalla candida, ecco cos’erano le perdite bianche!

Decisi di tornare al lavoro perché lavorando in proprio non potevo permettermi di restare a casa.

Abito in un paesino in provincia di Sondrio, ci sono 96 km che separano casa mia dall’ospedale dove era ricoverato Sebastian, circa 1 ore e 15 di macchina.

Ogni giorno andavo a lavorare alla mattina e al pomeriggio correvo all’ospedale per portare il mio barattolino di latte al mio bambino, e così trascorsero le prime 3 settimane. Troppo pericoloso contrarre infezioni. Con il calo fisiologico arrivò a pesare 640 gr , non respirava autonomamente ma era aiutato da un respiratore chiamato CPAP, prendeva il mio latte attraverso un sondino che gli andava direttamente nello stomaco, aveva già fatto 2 trasfusioni di sangue, ed era pieno di flebo, cerotti e tubicini che gli coprivano tutto il corpo.

Sebastian era anche nato con la candida (che gli avevo trasmesso io) perciò stava già facendo cicli di antibiotici. Insomma così piccolino e già tutte quelle sofferenze. C’era un’infermiera sempre a sua disposizione che ogni 3 ore lo cambiava, lo medicava, lo puliva e lo girava, 3 ore a pancia in su e 3 a pancia in giù. Ogni giorno venivano cambiate lenzuola e tubicini, l’igiene era fondamentale! Cercavo sempre di assistere a questi cambi così da poter vedere Sebastian senza il vetro e così da poter fare qualche domanda e capire se potevo rendermi utile in qualcosa.

Finalmente il 21 maggio mi dissero che sia io che il papà potevamo cominciare la Canguro terapy o Marsupio terapia, altra parola nuova. Mi informai, il contatto pelle a pelle era un’altra di quelle cose che insieme al latte materno fa i miracoli, speriamo sia così pensai.

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[nextpage title=”Ansia e angoscia per Sebastian…”]

Tutti i giorni stavamo, io durante la settimana e Christopher nel week end, 2 o 3 ore al giorno a contatto pelle a pelle con il nostro bambino. Avevano ragione, è una cosa miracolosa, ma credo più per me che per il bambino. Sentirlo così vicino mi faceva sentire utile, sembrava che ogni cosa fosse tornata al suo posto, in quei momenti mi sentivo una mamma.

Sebastian cresceva lentamente, ogni giorno era un passo verso l’uscita, sembrava andasse tutto bene ma poi arrivò la prima infezione, poi non cresceva di peso, poi la seconda infezione, poi un’intervento per la chiusura del dotto di Botallo (una cardiopatia congenita). Quante parole nuove che imparammo, ci si aprì un mondo.

E poi, dopo 77 giorni, un pomeriggio arrivai in reparto e non trovai l’incubatrice, al suo posto c’era un magnifico lettino… e non fu tutto. Sebastian respira da solo! Quante cose in un solo giorno!

Tutto andava per il meglio.. ma quando cominciai a credere che ci stavamo avvicinando alla porta arrivò la mazzata finale. Durante la visita con la neuropsichiatra, questa ci chiese di poter prelevare un campione di sangue da poter spedire a Milano per fare una mappatura genetica del dna del bambino. Ci disse che era solo una sicurezza in più, ma tra le righe capimmo che sospettava che Sebastian potesse avere una qualche sindrome, perlopiù sospettava la sindrome di Down.

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[nextpage title=”Il timore di una nuova sfida…”]

Tutto il mondo crollò, fino a quel momento ero stata una roccia, non avevo mai dato segni di cedimento, ma non potevo sopportare anche quello. Perché tutto ciò stava accadendo proprio a noi!

Ogni giorno vedevo qualcuno uscire da quella porta ma il nostro momento sembrava non arrivare mai!

 Il giorno dell’esito feci tutti i 96 km verso l’ospedale pregando, pregavo e pregavo sperando che mio figlio fosse sano, ma soprattutto chiedevo aiuto , chiedevo la forza per poter affrontare la situazione nel caso l’esito fosse stato positivo. Mi preparavo al peggio. In quel momento ritrovai la fede che avevo perso da bambina.

E la Madonna mi ascoltò: dopo un esito negativo e mille ostacoli finalmente dopo 111 giorni e dopo aver raggiunto 2,4 kg il 21 Agosto anche per noi arrivò il momento di tornare a casa!

L’avevo desiderato talmente tanto che ebbi  paura, paura soprattutto di non essere all’altezza, sapevo essere mamma solo dentro alla terapia intensiva, al di fuori la mia vita era ancora la stessa, chissà se sarei stata capace di fare la mamma e di prendermi cura di una creatura così fragile. Piansi molto lasciando l’ospedale, era ormai come una casa e tutt’ora mi viene il magone quando ripercorro quella strada o quando porto ai controlli Sebastian e, entrando in reparto, sento l’odore familiare del disinfettante che per me è l’odore di mio figlio. Mi viene il magone quando leggo altre storie simili alla mia, o quando sento il bip bip di qualche macchinario o quando mettendo via i vestiti che ormai sono piccoli riprendo in mano quei body taglia 000 grandi come una mano e che a lui stavano enormi.

[nextpage title=”Il piccolo eroe…”]

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Ora Sebastian ha 9 mesi e pesa 7,1 kg, è un bimbo vivace e sorridente.

La prematurità ti cambia la vita, la TIN credo non si possa dimenticare. Ma non è stata un’esperienza negativa, abbiamo avuto la fortuna di vedere dentro quella scatola magica di cristallo quello che solitamente gli altri genitori non possono vedere, abbiamo visto nostro figlio diventare un bambino. E’ un miracolo. E’ una forza della natura. E bellissimo è stato dividere questo percorso con altri genitori, confrontarsi, aiutarsi, piangere e gioire insieme. In un momento così duro abbiamo conosciuto persone meravigliose che sono diventate amiche. Amiche con cui anche oggi condivido i progressi, i miei dubbi e i miei pensieri.

Ai genitori che stanno percorrendo questa strada dico di dar fiducia ai loro piccoli, la loro forza non si misura con i grammi che pesano, sembrano deboli ma sono dei guerrieri, loro daranno a voi la forza di affrontare quello che pensate di non poter fare! Date loro fiducia e affetto.. è l’unica cosa che chiedono!

Non c’è altro da aggiungere…