Alessandro Cecchi Paone è stato al centro dell’attenzione nel corso degli ultimi giorni in merito ad una lite furiosa con Corona durante il Maurizio Costanzo Show e in merito alla sua conduzione di TG4. Nonostante questo, sembra che il conduttore abbia bisogno di popolarità da parte del pubblico. Per questa ragione, ha rilasciato un’intervista per il Corriere della Sera dove ha rivelato dettagli shock su Marco Pannella: “Nel ’94-’95, Pannella veniva spesso mio ospite a Cronaca in diretta, in Rai. Io ero sposato, non percepivo ancora la mia natura, ma lui sì. Ebbe una sorta d’innamoramento. Un giorno dichiarava all’Ansa che avrei fatto il direttore di Tg, un altro che avrei fatto il segretario dei Radicali. Cosa che mi propose. Io ne ero entusiasta, ma sul piano personale non ricambiavo. Dopo, quando ho scoperto di essere gay, mi sono sempre piaciuti i ragazzi giovani: amo poter trasmettere la mia esperienza, il mio sostegno. Credo che lui fosse uguale. Non eravamo fatti per stare insieme“.

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Attualmente, Alessandro Cecchi Paone si professa single: “Da un anno e mezzo. Dopo il coming out, ho avuto due grandi amori. Con Claudio Viana, portoghese, ho convissuto tre anni. È finita quando l’hanno preso al Grande Fratello del suo Paese e ha dovuto fingere una storia etero. Non potevo accettarlo, ma ci vogliamo ancora bene. Poi c’è stato Thomas, un modello veneto-austriaco, bellissimo anche lui. Come con Claudio, ho cercato di aiutarlo. Ho intuito che, con la sua aria da vichingo, potesse sfondare in Asia. L’ho portato a Shanghai, è diventato un top model e ci siamo persi. Ci sentiamo, ma con la distanza non poteva durare….. Io, non avendo figli, so solo mettere al servizio di chi amo un po’ della mia forza e della mia esperienza. Tengo in conto che lui se ne andrà e io soffrirò… Ho 54 anni, lavoro da 40 e ho una carriera di cui sono soddisfatto. Mi sento un pisello nel mio baccello, come dicevano Stanlio e Ollio. Che altro devo fare, se non amare? In passato, invece, con la sindrome dell’enfant prodige, ero gelido, temevo che il sentimento interferisse coi risultati di lavoro”. CONTINUA A LEGGERE

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