Lo spagnolo è una delle lingue più parlate al mondo. Per la precisione, è terza in una classifica che la vede sopravanzare solo dal cinese (o più esattamente dal mandarino) e dall’inglese. La lingua spagnola è infatti parlata regolarmente – come prima o seconda lingua – da circa 600.000.000 di persone, sparse letteralmente per tutti e cinque i continenti.

Smartwatch free

Tuttavia, quando ci si accinge a intraprendere un viaggio in un paese di lingua spagnola non bisogna dare per scontato che ogni aspetto grammaticale, sintattico, lessicale e fonetico sia uguale a ogni latitudine. È vero che la base è sempre lo spagnolo castigliano, ma ogni paese ne ha poi declinato l’utilizzo in base a costumi e abitudini prevalentemente autoctoni.

Questo fenomeno è particolarmente riscontrabile quando si visitano i paesi dell’America Latina, ovvero quel blocco di stati che percorrono il continente americano da nord a sud, partendo dal Messico fino ad arrivare a Cile e Argentina. In pratica, lo spagnolo occupa tutto il continente americano, con le sole eccezioni di Canada (dove si parla inglese e francese), Stati Uniti (che curiosamente non hanno una lingua ufficiale riconosciuta in tutto il territorio federale, sebbene l’inglese sia considerato universalmente la lingua nazionale), Belize (lingua ufficiale: inglese), Guyana (inglese), Suriname (olandese) e Brasile (portoghese), più un pugno di repubbliche caraibiche (dall’anglofona Giamaica alla francofona Haiti, per intenderci). In pratica 16 stati su 22, considerando solo la Mainland.

Ebbene, sarebbe errato considerare questi paesi come un blocco unico dal punto di vista linguistico. Tra di loro, infatti, esistono notevoli differenze, che li distinguono a loro volta anche dal castigliano parlato in Spagna.

Il caso messicano

Il Messico è sicuramente uno degli stati di lingua spagnola che ha sottoposto l’idioma originario a una delle più radicali revisioni interne. Pertanto, se state pensando di visitare questo paese (ricchissimo di attrazioni turistiche, dai principali siti storici precolombiani alle incantevoli spiagge che lo circondano), non pensiate che una pur buona preparazione scolastica possa bastare, da sola, a mettervi al riparo da brutte figure e/o fraintendimenti. Certo, un sostanzioso ripasso di spagnolo “istituzionale” non vi farà di certo male (e se volete provvedere in tal senso potete andare a colpo sicuro scegliendo uno dei docenti proposti in questo link:https://preply.com/it/skype/tutor-spagnola), ma in alcune situazioni particolari potrebbe non essere sufficiente.

Ecco perché, nelle righe che seguono, abbiamo approntato un agile prontuario delle principali parole, frasi ed espressioni idiomatiche in cui potrete imbattervi visitando il territorio messicano. Chissà, può darsi che voi stessi vi troverete nelle condizioni di doverne utilizzare alcune…

Glossario d’emergenza per turisti non ispanofoni in Messico

Loading...
  • Tra le principali differenze che intercorrono tra il castigliano puro e il messicano, ve ne sono alcune che riguardano i pronomi. La più ricorrente è l’utilizzo del pronome ustedesin luogo di vosotros. Nello spagnolo classico ustede ustedessono modi di rivolgersi alle persone estremamente formali, mentre in Messico il secondo è utilizzato anche in forma confidenziale (quindi quasi sempre, dato che i messicani tendono a non formalizzarsi più di tanto).
  • Inoltre, sarà per la vicinanza (almeno dal punto di vista geografico) con gli Stati Uniti, ma i messicani sono molto permeabili agli anglismi. Tuttavia ciò non dovrebbe comportare grosse difficoltà per un italiano, dal momento che anche noi abbiamo lo stesso vezzo (o vizio, a seconda dei punti di vista). Pertanto, crediamo che non vi scandalizzerete più di tanto se sentirete un messicano parlare di look,trend, happening,afterhour,crewe via anglicizzando…
  • L’uso delle parolepadree madrerivela molto della mentalità vagamente (eufemismo) machista e patriarcale del messicano medio. In genere, il termine padreviene associato all’ipervalutazione di oggetti, pensieri, idee, esperienze e situazioni (“¡Qué padre!” è un’esclamazione di stupore, meraviglia e ammirazione, corrispettivo dell’inglese “So cool”), mentre il termine madreha un effetto sminuente sulle medesime cose (“Me vale madre”: non me ne frega niente; al contrario, “Poca madre” vuol dire “Che forza!”, dato che la madreè, appunto, poca).
  • L’esclamazione “¡Aguas!” ha un’etimologia strana. Pare infatti che derivi dall’abitudine delle massaie messicane di rovesciare in strada copiose secchiate d’acqua con la quale avevano appena pulito casa. Pertanto tale esclamazione significa “Stai attento!”…
  • Se in Messico vi apostrofano come fresasappiate che non vi stanno facendo un complimento. La traduzione letterale della parola è fragola, ma il frutto non c’entra nulla. Allo stesso modo, questa locuzione non ha alcuna connotazione riguardante l’orientamento sessuale (l’equivoco sorge spesso, anche presso gli spagnoli in visita in Messico). Indica piuttosto il classico figlio di papà viziato ed egocentrico. Insomma, se ve lo prendete durante una conversazione fatevi un esame di coscienza, perché di sicuro non vi siete messi in una buona luce agli occhi dei vostri interlocutori.

LEAVE A REPLY