“Nessun intento liberticida”. Cos’ ha replicato Emanuele Fiano, parlamentare del Partito Democratico, di fronte alle critiche per la legge contro la propaganda fascista approvata alla Camera. Promotore dell’iniziativa, ha spiegato che l’idea nasce dalla “necessità di mettere un freno ai rigurgiti neo fascisti e al ritorno dell’ideologia di estrema destra. Non si intende colpire le opinioni, le idee, la ricerca storica e neppure quel folklore di cattivo gusto che spesso, intorno ai cascami del regime fascista, prospera”. Fiano ha quindi rilanciato con l’idea di mettere mano ai monumenti fascisti, come l’obelisco con la scritta DUX del Foro Italico a Roma… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”“No abbattimento, ma…””]
“Sono contrario all’abbattimento di monumenti, ma l’abrasione della scritta è una cosa che è stata fatta in Italia in tanti posti. L’abrasione della sola scritta è giusta”. Ai microfoni di Radio24 ha poi parlato anche della città di Predappio, meta di “pellegrinaggio” di tanti nostalgici: “Accoglierei la proposta del sindaco che, al posto di quei negozi, ha proposto l’istituzione di un museo storico anche in quella città che ovviamente ha un legame con la figura di Mussolini, un museo di spiegazione di cosa è stato il fascismo, di tutto il percorso della sua storia, di ciò che ha prodotto, causato, di ciò di cui è colpevole. In Germania ci sono esempi di musei legati alla storia del nazismo che insegnano alle nuove generazioni o anche a quelle vecchie esattamente tutto quello che è successo. Raccontare, spiegare, anche introdursi nelle contraddizioni di un pezzo di storia è giusto senza infingimenti”. Ultima battuta, sui vini e gli oggetti con il Duce sull’etichetta… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Le effigi…”]
“Ci sono casi in cui questo è oggetto di propaganda, ci sono vetrine in Italia in cui viene propagandata l’ideologia fascista e in più c’è la bottiglia con l’effige di Benito Mussolini o di Hitler e altri casi in cui è un esercizio di collezione privata. Rifacendo l’esempio della Germania, in Germania è reato vendere oggetti con quelle effigi e nessuno se ne scandalizza. Il problema della legge è la propaganda non l’opinione, bisogna esercitare l’atto di propaganda”.