Vi ricordate la bellissima Randi Ingerman?

La ricordiamo bella, anzi bellissima nel calendario che fece tanto scalpore nel lontano 2004 (più di 14 anni fa) ma Randi Inugerman è poi pian piano scomparsa dalle trasmissioni televisive. Il motivo? Beh dobbiamo dire che i motivi sono diversi. In primo luogo una lunga crisi sentimentale, poi la morte del fratello e, infine, la voglia di lavorare lontano dal Belpaese che l’ha portata su altri lidi!! Ma Randi, proprio poche ore fa, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha confessato anche un’altra cosa: è seriamente malata. Ha infatti detto…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Crisi epilettica”]

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Mandi ha detto “Ho avuto la prima crisi epilettica nel 2006 mentre partecipavo a un reality, e da allora ne ho avute oltre 140: in media, una al mese. Ho cercato per anni una terapia, girando le migliori cliniche e incontrando i migliori dottori. Qualcuno mi ha anche consigliato di rivolgermi a uno psichiatra. Ma solo dopo 8 anni di ricerche vane, una dottoressa ha trovato la diagnosi: epilessia causata da malformazione del lobo temporale sinistro. Mi sono avvicinata alla Fie sposandone la causa e diventando quindi loro Ambassador. Insieme alla Fie ci impegniamo a informare gli italiani su questa patologia e a lottare contro le discriminazioni verso le persone con epilessia, affinché siano sostenute nell’affrontare la loro condizione e si sentano meno sole…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Conoscenza della malattia”]

“Sensibilizzare la società civile sul tema dell’epilessia, favorire la conoscenza della malattia e adottare un linguaggio privo di accenti discriminatori”. Come ha affermato l’avvocato Rosa Cervellione “il problema è che nonostante si tratti di una sindrome neurologica molto diffusa, l’epilessia è ancora scarsamente conosciuta. L’assenza di informazioni corrette sulla patologia, e sui fenomeni fisiopatologici dei quali le crisi epilettiche sono espressione, ha determinato un pregiudizio difficile da abbattere, che negli anni si è nutrito anche di un linguaggio errato e dispregiativo con il quale si parla di epilessia”.

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