UCCISE E BRUCIO’ LA FIDANZATA: IL GIUDICE REVOCA L’ERGASTOLO

Vincenzo Paduano, aveva strangolato e ucciso la sua ex-fidanzata Sara Di Pierantonio per poi bruciare il suo corpo. Arrestato dalla polizia era stato poi condannato in primo grado all’ergastolo. Il corpo di Sara venne poi ritrovato in una strada di periferia di Roma (alla Magliana) ormai irriconoscibile. Ma nelle scorse ore il giudice…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Prima corte d’appello”]

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Nelle scorse ore il giudice ha revocato la pena all’ergastolo. La prima Corte di Assise d’Appello ha infatti deciso di condannare Padano a 30 anni di carcere. L’avvocato aveva detto poche ore prima “Paduano è una persona fragile, insicura, con bassa autostima. Ha compiuto un gesto per cui lui stesso non riesce a riconoscersi come protagonista. Sara sempre rimarrà la vittima e Vincenzo sempre il carnefice. Il mostro…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Minuti di follia”]

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Il mostro per loro è la gelosia. Furono dieci minuti di follia. Vincenzo voleva solo danneggiare l’auto del nuovo fidanzato di Sara. Lei era tutto il mondo di Vincenzo, nel bene e nel male. Vincenzo è un ragazzo esasperato dalla gelosia, si è perso nei propri sospetti, nell’insicurezza. Come difensore chiedo che Paduano sia condannato, ma alla giusta pena. La voce di Sara nei tantissimi sms tra loro ci dice di un rapporto che vedeva Paduano vittima della sua gelosia paranoide. Pronunciare la parola ergastolo per un ragazzo di 26 anni è la sconfitta della giustizia, significa non credere nella rieducazione di un condannato”.

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