Una signora di 92 anni rischia di essere sfrattata per via di un mero cavillo burocratico. No, non è una barzelletta, ma la triste verità di quello che sta accadendo a Trieste. Fondamentalmente a generare questo caso è la decisione della sorella minore di…
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due anni di ospitare la sorella maggiore a casa sua nel 1968 e la successiva intestazione dell’abitazione al nipote, lasciandole però l’usufrutto. Poi però la sorella minore non si sente bene, viene costretta a un ricovero in una casa di riposo con tanto di amministratore di sostegno e un debito di 30mila euro accumulato negli…
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anni, impossibile da coprire con la misera pensione. E cosa fa l’amministratore di sostegno? Decide di intentare causa contro la sorella maggiore chiedendole due anni di affitto arretrati (circa 20mila euro). Il legale della 92enne, Francesco Miraglia ha raccontato così la vicenda: “Siamo di fronte a una giustizia sorda e cieca anzi, a una giustizia forte coi deboli e debole con i forti. Come si…
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può mettere in mezzo a una strada una donna di 92 anni solo per un cavillo burocratico? Impensabile per la povera, anziana signora, poter pagare una cifra simile. E poi perché? Se la casa è ormai del figlio, perché non può continuare ad abitarci come sua ospite? Dopo 45 anni, inoltre, ha acquisito il diritto reale di abitazione”. Stando alle carte, però, la signora entro marzo sarà costretta a lasciare tutto. Mah.