Ecco come è stato catturato il mostro

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Lo scorso martedì l’australiano è apparso in tribunale tranquillo e sorridente mentre scorrevano in aula le immagini delle indicibili sevizie sui minori. Il mostro fuggì nelle Filippine nel 2011 quando fu accusato in Australia di frode. Una volta giunto nelle Filippine ha iniziato a gestire un sito di materiale pedopornografico. Secondo gli investigatori, prometteva alle famiglie delle piccole vittime di prendersi cura dei bambini, mentre in realtà per tutti il destino era già segnato: venivano stuprati e torturati fino alla morte. Le violenze (grazie all’ausilio di alcuni complici, tra cui due ragazzine, Carmen Alvarez e Liezyl Magallo) venivano riprese con delle telecamere. I filmati venivano poi venduti attraverso il sito di pornografia “No Limits Fun” sul Dark web e acqMartedì. «Ho pianto mentre lo guardavo. Mi viene da piangere anche adesso che ne sto soltanto parlando. È impossibile credere che cose del genere possano essere fatte a dei bambini», ha dichiarato il procuratore Rubino Malanog in merito ad un filmato mostrato in aula. L’uomo è stato catturato dopo che, Queenie e Daisy, le cugine della vittima di 9 e 12 anni, sono riuscite a scappare dalla casa degli orrori: anche loro erano state stuprate e riprese. Dalla loro denuncia è partita la caccia all’uomo, infine ammanettato a Malaybalay. CONTINUA A LEGGERE

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