Il presidente della INGV, Carlo Doglioni, ha chiarito la situazione per quel che riguarda la situazione dei terremoti in Italia. Ecco i punti salienti della sua analisi:
”Due giorni fa è successo che un pezzo di crosta terrestre lungo 17 -18 chilometri, largo 10 e profondo 9 è caduto di poco più di mezzo metro. Le dimensioni della faglia che…
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si è rotta sono di poco inferiori rispetto al sisma di Amatrice, l’energia rilasciata circa la metà. La parte sud di quel frammento di crosta era caduta il 24 agosto. La parte nord fino a mercoledì era rimasta come sospesa. Eppure dai dati del gps che segnalano lo spostamento della superficie, e quindi l’accumularsi delle tensioni anche in profondità, l’Ingv sapeva che a nord la situazione era identica rispetto a sud. Erano avvenute le stesse deformazioni. Quello che è avvenuto non stupisce e l’Ingv l’aveva ipotizzato nelle scorse settimane. La Protezione civile era avvertita, infatti è stata encomiabile, rapidissima nei soccorsi”.
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Sul futuro:”Nel complesso i sismi non sono in aumento. Tuttavia, sappiamo che ogni scossa destabilizza l’intero sistema, cambiando il modo in cui le forze sono distribuite nel sottosuolo. Quando accade un evento importante, è più facile che se ne verifichi un altro in tempi brevi. In questo senso, Amatrice è figlia de L’Aquila e le scosse di mercoledì sono figlie di Amatrice. Non esistono aree a rischio zero, ed è giusto che i cittadini siano informati del pericolo che corrono”.