IL VULCANO PIÙ PERICOLOSO D’ EUROPA SI TROVA IN ITALIA

Il vulcano più pericoloso d’Europa? Si trova in Italia ed è quello dei Campi Flegrei a Napoli. E’ stato esplorato per la prima volta grazie a una perforazione di 500 metri. I risultati dell’esplorazione sono stati presentati proprio oggi a Napoli. L’area delle bocche del vulcano, la cosiddetta caldera, si estende da Monte di Procida a Posillipo e non comprende tutta Napoli come si pensava in passato. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere gli eventuali rischi futuri [nextpage title=”Ecco quali sono i rischi”]
Gli studiosi hanno quindi compreso il meccanismo del bradisismo, che nell’area fa sollevare e abbassare il suolo: “Il fenomeno è causato per il 50% dal magma e al 50% dall’acqua nelle roccia. In pratica  il magma sale fino a 5-6 chilometri e riscalda l’acqua che fa gonfiare le rocce provocando il sollevamento del suolo”, ha spiegato Giuseppe De Natale, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “. Il supervulcano dei Campi Flegrei può effettuare eruzioni molto violente ma, fortunatamente, rare. Nel mondo esistono altri dieci vulcani come questo, come per esempio Yellowstone e Long Valley Caldera negli Stati Uniti. CONTINUA A LEGGERE

TERREMOTI E VULCANI: Misteriosa anomalia nel golfo di Napoli

Il rigonfiamento, denominato ‘duomo’, che emette gas, è stato scoperto sul fondo marino del Golfo di Napoli. E’ alto circa 15 metri e si estende su un’area di 25 chilometri quadrati. La scoperta, annunciata sulla rivista Scientific Reports, è dovuta ad una campagna oceanografica coordinata da Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e università di Firenze. CLICCA sul punto 2 dell’indice per conoscere i dettagli di questa clamorosa scoperta [nextpage title=”Ecco dovesi trova ed i rischi che comporta”]
Il “duomo” dista 5 chilometri dal porto di Napoli e 2,5 chilometri da Posillipo e ‘si trova a metà strada tra i vulcani attivi dei Campi Flegrei e del Vesuvio, a profondità variabili tra 100 e i 170 metri, come spiega Salvatore Passaro, dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Cnr. Nel rigonfiamento vi sono 650 piccoli crateri legati a emissioni di gas avvenute negli ultimi 12.000 anni. Di questi sono 35 quelli attivi oggi. Il fenomeno potrebbe ricordare l’attività dei Campi Flegrei, ‘dove i gas giocano un ruolo importante nella deformazione del suolo, come spiega Guido Ventura dell’Ingv. A differenza dei Campi Flegrei, nel golfo sarebbe in azione un fenomeno vulcanico secondario, poichè il meccanismo che lo innesca non coinvolge direttamente il magma. Secondo i ricercatori, a provocare il rigonfiamento del fondale marino sarebbe la risalita di gas da una profondità compresa fra 10 e 20 chilometri, attraverso condotti verticali del diametro che va dai 50 ai 200 metri, che piegano e fratturano i sedimenti marini. I gas del ‘duomo’ sono freddi e, secondo Ventura, strutture di questo tipo potrebbero precedere la formazione di vulcani sottomarini o campi di sorgenti idrotermali, ‘come indicano precedenti esperienze in Giappone, Canarie e Mar Rosso. CONTINUA A LEGGERE

Fa un cerchio al centro dell’impasto della pizza: non immaginerete mai cosa crea

Questo video che vi mostreremo vi farà venire una grandissima voglia di pizza: “Pizza vulcano” e il nome potrebbe trarre subito in inganno pensando ad una specialità napoletana. Ma è questo è uno di quei casi dove l’apparenza inganna.
Questa bella creazione è opera di un uomo svedese che, considerati gli ingredienti, sembra essere una piccola rivoluzione del concetto che si ha di pizza. E così si scopre che nel “cratere centrale” ci sono patatine fritte. verdure e salse; nei vulcanetti laterali invece bacon, salame, prosciutto e funghi. Volete sapere come si prepara? Seguite questo il video turorial.