Carlo Verdone non riesce più a riconoscere la sua amata città, Roma. Il regista ha svelato nel corso di una intervista le condizioni a dir poco preoccupanti in cui versa la Capitale:
“Per la Roma di oggi sono molto triste, è stata una grande città e ci vorrà tanto tempo perché si risollevi. Per girare un film, come sto facendo io al Pantheon, dobbiamo operare in orari improbabili, a negozi chiusi, altrimenti è un suq indecente. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Nessuno girerà a Roma”]
Se andiamo avanti così nessuno girerà più a Roma. Il suolo pubblico costa tantissimo e i negozianti poi non ci vogliono. Per non parlare poi dell’iter burocratico che è spaventoso. Occorrono persone capaci che facciano davvero il bene comune. Non si devono poi sbagliare i collaboratori. Certo quelli di Roma sono problemi atavici, ma, per fare solo un esempio, qualche giorno fa ho visto due pozze d’acqua a cielo aperto e mi sono chiesto perché non c’è qualcuno che corre subito a ripararle. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”La grande bellezza”]
Quando torno in Italia da qualche città estera mi prende la tristezza. In Romania, ad esempio, ho buttato una cicca per terra e la polizia mi è saltata subito addosso. Per poter girare a Roma delle prospettive decenti bisogna farle solo in certi orari. Come ha fatto d’altronde Sorrentino a girare La grande bellezza? Semplice, ha girato senza auto in giro”.