Maltempo, salvata anche la piccola Rachele: “Era intimorita e gelata dal freddo…”

Con la sua famiglia, era rimasta isolata nel paese di Valle Castellana (provincia di Teramo) a causa della neve. Rachele, una bambina di 5 anni, è stata quindi trasportata insieme ai suoi cari a bordo di un elicottero al campo sportivo. Dopo aver camminato sulla neve, però, la piccola stava per cedere al gelo. Un militare degli Alpini è quindi intervenuto per portarsela sulle spalle, dopo averle offerto un pezzo di cioccolata… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La foto virale”]

La madre Marina ha immortalato la sua piccola, in una foto divenuta subito virale su Facebook, proprio sulle spalle del militare. Che si chiama Mattia Popesso, primo caporal maggiore friulano di 25 anni. Al Messaggero, l’alpino ha raccontato la vicenda: “Sono arrivato in zona la notte di giovedì e venerdì mattina eravamo già operativi. Sabato mattina abbiamo organizzato l’evacuazione di un gruppo di 23 persone da Valle Castellana ad Ascoli Piceno… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Come ha convinto la bambina”]

Io e i miei colleghi, muniti di sci, abbiamo spianato una piccola strada per far passare la gente che doveva raggiungere il campo sportivo di Prevenisco. A loro abbiamo dato delle ciaspole perché ci potessero seguire. Ho subito visto che c’era una bambina. Ho notato che era molto spaventata e mi sono avvicinato a lei”. E poi ancora: “Le ho raccontato che la mia compagna ha un bambino della sua età e poi le ho chiesto dell’asilo e dei regali che le aveva portato Babbo Natale. Aveva le scarpine bagnate per via della neve e aveva le mani gelate. Allora le ho fatto indossare i miei guanti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]

L’ho sollevata e me la sono messa sulle spalle. Le ho dato della cioccolata e ho continuato a chiacchierare con lei. Mi parlava dei suoi giochi, della scuola. Poi, lungo i due chilometri di percorso, mi sono accorto che si era addormentata abbracciata al mio elmetto da sci. Appena arrivati a destinazione l’ho fatta salire sull’elicottero e, non appena il CH47 è decollato, sono tornato al lavoro in quanto c’erano altre persone da raggiunge al paese isolato”. A chi lo chiama eroe, risponde: “Ho fatto solo il mio dovere che è quello di portare sostegno, aiuto e anche conforto psicologico alle persone che sono in difficoltà”. Infine, ecco come hanno proceduto nel soccorso… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE[nextpage title=””]

“Abbiamo dovuto raggiungere case rimaste isolate sotto 4 metri di neve nelle quali si trovavano anziani soli e disabili. In alcuni casi si è reso necessaria anche la loro evacuazione con delle barelle che abbiamo trainato con gli sci. Per due notti abbiamo dormito nella scuola di Valle Castellana e la popolazione locale ci ha offerto brandine e coperte. Siamo addestrati a scavare nella neve anche per 12 ore, senza mangiare. Dietro ci sono mesi di addestramento. Alla base di tutto c’è il nostro grande amore per la montagna”.