Il papà di Stefano: “Ministri gentaglia! Se mio figlio è morto faccio una strage…”

“Ci sentiamo dopo, che andiamo alla spa. È pieno di neve. Nevica, però questa Panda è uno spettacolo. Siamo saliti senza catene”. Questa l’ultima nota audio che Stefano Feniello ha inviato su WhatsApp al padre Alessio: “Ok, ci sentiamo dopo. State attenti, buon divertimento”, la risposta del genitore. Che ha deciso di far ascoltare questo file ai cronisti presenti all’ospedale di Pescara. Stefano, 28 anni, è infatti uno dei dispersi della valanga che ha travolto l’hotel abruzzese. La sua fidanzata, Francesca Bronzi, è stata recuperata in vita. Stefano invece rimane ancora tra i dispersi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La dura accusa del padre”]

Il padre lancia allora la sua accusa alle autorità: “Quelli che sono morti sono stati uccisi, quelli che ancora non rientrano sono stati sequestrati contro il loro volere perché volevano rientrare. Li hanno sequestrati. Avevano le valigie pronte. Li hanno riuniti tutti vicino al caminetto come carne da macello”. Nella sua intervista al Corriere della Sera, Alessio Feniello continua il suo duro attacco: “Sono venuti il presidente della Regione, il questore e il prefetto di Pescara a dirci una cosa precisa… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Il prefetto ci ha detto: tutto quello che vedete sui media e quello che sentite dire non conta niente, vale solo quello che vi dico io. E ci ha detto che i lavori, lì sulla valanga, andavano avanti, che avevano individuato cinque persone vive delle quali lui aveva i nomi. Fra quelle persone mio figlio era il secondo della lista. La sua fidanzata Francesca era al terzo posto. Che dice lei? Ero autorizzato o no a sperare di vederlo arrivare su qualche ambulanza? E invece…”. Alessio è sconvolto da questa tragedia: “Mi hanno dato la speranza e poi me l’hanno tolta… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=”Lo sfogo in aula magna”]

Io ho contato i minuti da ieri sera, ho guardato dentro ogni ambulanza che arrivava qui. Ho immaginato di abbracciare Stefano a ogni sportellone che si apriva. Prima che mi dicessero del suo nome in quella lista di sopravvissuti, io ero già morto al solo pensiero di sapere Stefano da qualche parte lassù. Mi hanno fatto rinascere e adesso è come se fossi morto di nuovo”. Nell’aula magna in cui erano riuniti i rappresentanti della Protezione civile, Alessio si è poi lasciato andare a questo sfogo: “Se Stefano è morto faccio una strage”.

Hotel travolto dalla slavina, estratta la prima vittima: ma il bilancio è drammatico

Purtroppo il timore dei soccorritori si sta materializzando. L’Hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, è stato travolto ieri da una valanga, dopo le nuove scosse che hanno colpito il centro Italia. Al suo interno ci sono molti dispersi, ma purtroppo anche molte vittime… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La prima vittima estratta”]

Il primo corpo a essere estratto è quello di un uomo, mentre due persone sono state tratte in salvo. “Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde”, raccontano i soccorritori che stanno lavorando freneticamente in uno scenario che – come riporta Repubblica.it – viene definito “un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga”. L’allarme era stato dato da due clienti dell’hotel… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”L’SOS di allarme”]

All’interno della struttura, come ospiti, ci sarebbero anche due bambini. Poco prima della slavina, la direzione dell’albergo aveva comunicato che “a causa delle condizioni atmosferiche e delle forti nevicate, le linee telefoniche erano interrotte”. Ecco allora che il primo SOS è partito tramite un SMS spedito da una coppia: “Aiuto aiuto, stiamo morendo di freddo!”.