Bancomat, la nuova truffa è diabolica: “Non vi accorgete di nulla”

I truffatori hanno escogitato un nuovo trucco per rubare le carte di credito. Lo stratagemma è stato ideato a Napoli e sono già diversi i casi in questa città, ma purtroppo potrebbero ripetersi ovunque. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Prelievo in area interna”]

La tipologia di furto è purtroppo diversa da quelle già sentite. Quando la vittima va a prelevare nell’area interna della banca c’è bisogno spesso di inserire la carta in una fessura per aprire la porta automatica. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”L’arrivo del complice”]

Una volta terminate tutte le operazioni, invece, per uscire è sufficiente premere un pulsante che riapre nuovamente la porta. I truffatori sono riusciti però a ideare un altro apparecchio in cui inserire per la seconda volta il bancomat. Non tutti sanno che per l’uscita serve il pulsante e quindi le vittime hanno strusciato la carta, ricevendone una scaduta in cambio. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Nuova carta di credito”]

A questo punto ci si potrebbe chiedere come sia stato possibile che i truffati non si siano accorti dello scambio. I malviventi sono appostati proprio all’esterno dell’area bancomat e mettono fretta a chi sta per uscire, costretto quindi ad “accettare” la nuova carta e ad allontanarsi. Bisogna ancora accertare in che modo i truffatori siano riusciti a carpire il codice Pin.

“Sono io, il principe!”. Soldi, donne, lusso. Poi l’assurda scoperta dei Carabinieri

Si presentava a tutti come il “Principe Stefan di Montenegro e Macedonia”, mentre il suo complice vestiva i panni di suo ambasciatore in Italia. È l’assurda notizia che arriva da Brindisi, dove i Carabinieri hanno scoperto e identificato due uomini: uno di 57 anni residente a Torino, l’altro nato in provincia di Avellino. I due si sono visti muovere queste due accuse… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le accuse per la “pantomima””]

Si va dalla falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico Ufficiale sulla identità personale o su qualità personali proprie o di altri al possesso e fabbricazione di documenti di identità falsi. Ma ecco perché queste due persone avevano messo in piedi questa messinscena… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Il motivo per cui lo facevano”]

“C.S. e il suo ‘ambasciatore’ – si legge nella nota dei Carabinieri di Brindisi – hanno messo in piedi una macchinosa pantomima che, attraverso siti internet e profili Facebook, e con l’accreditamento della falsa autorità nobiliare a istituzioni di tutt’Italia, imprenditori, vescovi, personaggi dello spettacolo e della cultura, attratti dalla concessione di cavalierati, passaporti diplomatici (rigorosamente falsi) e presunti scambi economico culturali con il Montenegro, mirano a ottenere soggiorni e beni materiali in località di prestigio italiane ed europee”.

Gli agenti mettono tutti in guardia: “Fate molta attenzione! | Massima condivisione

Una nuova truffa sta circolando su internet e ovviamente non promette nulla di buono. Come segnalato dalla Questura di Agrigento, infatti, si tratta di un pop-up piuttosto pericoloso che riguarda una fantomatica multa destinata…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Il messaggio sospetto”]

…ai possessori di cellulari e dispositivi. L’avviso è totalmente falso, ecco il testo che non deve mai trarre in inganno:
“L’accesso a internet è limitato a causa della violazione di legge. Tutte le azioni fatte su questo dispositivo mobile sono registrate. Tutti i vostri file sono stati criptati. La dimensione della Sua multa è 100 euro. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Google Account”]

Se si lascia che siano trascorse 10 ore senza pagamento, il tuo Google Account verrà bloccato e sarà oggetto di procedimento penale. La multa si può pagare con l’aiuto dei voucher PaySafeCard. Questo metodo di pagamento consente di effettuare un pagamento autonomo”. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Consigli della Polizia”]

Il consiglio delle forze dell’ordine è quello di chiudere immediatamente il browser, qualunque esso sia, non appena ricevuto il messaggio: nel caso dovesse essere necessario, bisogna forzare la chiusura e cancellare la cache.

Carte di Credito e Bancomat a rischio. Se hai una di queste ecco come devi difendere i tuoi soldi

Un Pos nascosto sotto il braccio e pronto a beffare ignare persone. Si sta consumando in questa maniera una truffa a dir poco incredibile che mette a rischio le nostre carte di credito e i bancomat, un raggiro che sfrutta un dettaglio di cui magari i possessori non sono nemmeno a conoscenza. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Funzione contactless”]

Si sta parlando della funzione “contactless” di queste carte di credito, vale a dire la possibilità di pagare piccole somme di denaro senza strisciare il bancomat e senza il bisogno di password da ricordare e digitare. I malviventi stanno quindi…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Posti affollati”]

…frequentando posti affollati, in particolare i mezzi pubblici, con un Pos in mano per avvicinarsi alle vittime e prelevare soldi a loro insaputa. Bisogna comunque ricordare che lo stesso dispositivo deve essere comunque legato a un conto corrente, ma secondo gli…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Allerta massima”]

…esperti, è stato escogitato uno stratagemma anche per venire incontro a questo “problema”. I cittadini devono stare quindi in allerta e prestare la massima attenzione, evitando “esposizioni” evidenti delle carte e proteggendole per quel che riguarda i dati personali e sensibili.

Whatsapp: ecco l’avviso della Polizia di Stato

La Polizia ha utilizzato nuovamente la propria pagina Facebook ufficiale per allertare i cittadini in merito a una nuova truffa che sta riguardando Whatsapp. Bisogna prestare la massima attenzione a un messaggio che sembra…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Il messaggio-truffa”]

…essere stato inviato dalla stessa app di messaggistica, ma che in realtà è un raggiro bello e buono. Il testo che deve insospettire è il seguente:
“Salve, domani scade il suo abbonamento WhatsApp. Rinnova al costo di 0,99 $ o sarà disattivato”. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Link da non cliccare”]

Il link inserito dagli hacker è il classico stratagemma per far cliccare gli utenti e rubare informazioni personali e preziose. Il consiglio delle forze dell’ordine è quello di non cliccare nulla e di cestinare immediatamente…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”I consigli della Polizia”]

…il messaggio. Come ha giustamente sottolineato la Polizia, non si deve mai fornire alcun dato persone, in particolare quelli che riguardano le carte di credito, quando si presenta una situazione del genere.

Questo avviso sta arrivando a tutti gli Italiani! Attenzione non dovete assolutamente..

Un post apparso nelle ultime ore su Facebook allarmando tutti i cittadini, visto che si tratta di una vera e propria truffa postale. Una signora mette in allerta in merito alla diffusione di foto di avvisi che sarebbero…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Il testo del messaggio”]

..stati ricevuti da tantissime persone. Ecco il testo:
“Ecco LA TRUFFA di nuovo in circolazione ….se arriva un avviso così …buttatelo nel bidone dell immondizia …è una truffa bella e buona ..non telefonate …RIPETO ..NON TELEFONATE ..VI ARRIVERÀ UN SALASSO DI SPESA SULLA BOLLETTA …PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Credito in pericolo”]

…E SE CHIAMATE DAL CELL VI SCARICANO TUTTO E SUBITO IL CREDITO …CERCATE SU GOOGLE IL NOMINATIVO DI QUESTO UFFICIO E LEGGETE …E SE POTETE CONDIVIDERLO COSI ALTRI .. VEDRANNO …NON È LA SOLITA BUFALA SU C’E’ IL MIO NOME E’ ARRIVATA UN ORA FA … FATELO GIRARE ….. Grazie !” PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Massima condivisione”]

Bisogna prestare la massima attenzione, non farsi abbindolare e condividere il più possibile per non aumentare il numero delle vittime potenziali.

Quanti chilometri hanno davvero le auto? Scopritelo così…

I contachilometri truccati sono purtroppo una realtà da cui bisogna guardarsi con estrema attenzione. La percorrenza di auto e moto può essere però monitorata in maniera precisa sul Portale dell’Automobilista. Nella…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Numero di targa”]

…pagina dedicata si entra sui servizi online e si clicca nella sezione “Verifica ultima revisione”. Dopo aver inserito il numero di targa e il tipo di veicolo si avrà una informazione dettagli e contro cui non…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Chilometri percorsi”]

…si può contestare nulla. Alcune officine non inseriscono nel database della Motorizzazione civile i dati inerenti i chilometri percorsi dalle vetture. Inoltre essendo questi dati inseriti in fase di…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Meno truffe in vista”]

…revisione, può capitare che siano assenti in una macchina con meno di 4 anni di età. Insomma questa novità porterà meno truffe, ma non la sicurezza di avere la verità assoluta in mano.

“Io, benzinaio onesto, vi racconto come vi truffano quando andate a fare benzina”

Si chiama Giuseppe Effendi ed è il gestore di un distributore Shell di Azzano san Paolo (Bergamo). Ha preso coraggio e ha raccontato la sua esperienza: “Sono un benzinaio onesto: il prezzo esposto al mio distributore è troppo alto e lo vorrei abbassare, ma me lo impediscono. So benissimo che sono fuori mercato. Purtroppo, però, non posso: sono questi quelli che mi hanno imposto, io non ho il potere di togliere nemmeno un centesimo. Perché tutto questo? Per colpa della mia voglia di lottare, di non arrendermi di fronte alla prepotenza di chi rifornisce me e i miei colleghi. Nel 2006 la Shell mi ha proposto di rinnovare l’accordo facendomi una proposta ridicola… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

2 centesimi di guadagno su ogni litro venduto, con le spese di gestione dell’impianto interamente a mio carico. Un’offerta che giudico letteralmente vessatoria in confronto al contratto attuale che prevede al sottoscritto un guadagno di quasi 5 centesimi per ogni litro di carburante venduto e alla compagnia petrolifera (che di fatto è proprietaria quanto me del distributore) una parte delle spese di gestione dell’impianto”. Nel 2006 Effendi ha quindi rifiutato di rinnovare il contratto: “Se l’avessi fatto ora sarei già fallito da molto tempo, come successo a diversi miei colleghi. Ma quel rifiuto non mi ha portato tanti benefici, anzi: da quel giorno la Shell ha iniziato a farmi la guerra rifiutandosi di fare manutenzione al mio distributore e imponendomi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Incatenato per protesta”]

un prezzo del carburante sempre più più alto e sempre più fuori mercato. E oggi, gennaio 2015, io sono costretto a vendere la benzina a 1,632 euro e il diesel a 1,562, quasi 30 centesimi in più della concorrenza. I miei clienti storici cercano di darmi una mano e a volte fanno il rifornimento da me per farmi un favore, ma ormai in questi ultimi 8 anni ho perso quasi il 70% del fatturato”. Negli ultimi mesi, Giuseppe si è anche incatenato per protesta: “Sono stato anche ricevuto e ho potuto parlare, ma in cambio mi sono sentito dire che cercheranno di fare qualcosa. Finora, però… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]

ho ricevuto solo parole e zero fatti. Come dai sindacati, che non si sono mai veramente mossi per aiutarmi in maniera concreta, come avrebbero dovuto”. Il suo distributore è ora nella rete della Q8: “Ma non è cambiato niente di niente. I nuovi gestori danno la colpa ai vecchi e io rimango nella stessa situazione da anni. Ma non mollo e grazie all’officina di mio papà riesco a tirare avanti. Ho intenzione di continuare la mia battaglia: questo distributore lo gestisce la mia famiglia dal 1993, non lascerò che la prepotenza delle multinazionali rovini tutto quello che abbiamo costruito in più di vent’anni”.

Bancomat, la nuova truffa è “diabolica” – DA CONDIVIDERE

I truffatori hanno escogitato un nuovo trucco per rubare le carte di credito. Lo stratagemma è stato ideato a Napoli e sono già diversi i casi in questa città, ma purtroppo potrebbero ripetersi ovunque. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Area interna dei prelievi”]

La tipologia di furto è purtroppo diversa da quelle già sentite. Quando la vittima va a prelevare nell’area interna della banca c’è bisogno spesso di inserire la carta in una fessura per aprire la porta automatica. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Riapertura della porta”]

Una volta terminate tutte le operazioni, invece, per uscire è sufficiente premere un pulsante che riapre nuovamente la porta. I truffatori sono riusciti però a ideare un altro apparecchio in cui inserire per la seconda volta il bancomat. Non tutti sanno che per l’uscita serve il pulsante e quindi le vittime hanno strusciato la carta, ricevendone una scaduta in cambio. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Scambio impercettibile”]

A questo punto ci si potrebbe chiedere come sia stato possibile che i truffati non si siano accorti dello scambio. I malviventi sono appostati proprio all’esterno dell’area bancomat e mettono fretta a chi sta per uscire, costretto quindi ad “accettare” la nuova carta e ad allontanarsi. Bisogna ancora accertare in che modo i truffatori siano riusciti a carpire il codice Pin.

Fingevano il cancro per rifarsi il seno gratis: indagati 37 pazienti e 4 medici

L’accusa è incredibile: facevano finta di rifarsi il seno in quanto malate di cancro, ma invece si sottoponevano a liposuzioni e altri interventi estetici. Il tutto a spese del Servizio Sanitario Nazionale… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Quanti indagati!”]

Per questo motivo risultano indagati 37 pazienti e 4 medici dell’azienda sanitaria di Savona: dovranno difendersi dall’accusa di peculato e falso ideologico finalizzato alla truffa aggravata… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Il danno alle casse dello Stato”]

Per un danno totale alle casse dello Stato di circa 600 mila euro. La truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza dopo alcuni controlli nelle strutture ospedaliere della zona.