Choc a Treviso! Sta per morire e chiede aiuto, ma il negoziante lo butta fuori

L’episodio avvenuto a Treviso lascia interdetta tutta Italia. Un ragazzo di 27 anni, investigatore privato e amministratore di sostegno, stava rientrando a piedi verso il centro della città veneta dopo essere stato in carcere a visitare un suo assistito. All’improvviso ha lamentato dei problemi di respirazione: immediatamente ha chiamato il 118, senza riuscire però a comunicare con l’operatore per via dell’impossibilità di parlare… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”L’incredibile rifiuto”]

Per questo motivo, il giovane è entrato in un negozio, indicando disperatamente il cellulare al commerciante per farlo parlare con l’operatore al posto suo. Per tutta risposta, l’uomo l’ha cacciato via dal suo locale: “Mi ha solo detto che dovevo andare fuori di là”, ha raccontato il 27enne dopo essersi rimesso in sesto… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Il ragazzo è stato infatti aiutato da un uomo che si è fermato con la sua auto e che ha subito chiamato i soccorsi: “Non voglio soldi, è una questione di umanità: stavo per morire e non ha fatto nulla”, l’accusa del giovane al negoziante.

Treviso, l’infermiera “impazzisce”: ecco cosa ha fatto a 500 bambini

Le polemiche sui vaccini non si placano. Tra le teorie anti-vacciniste e gli appelli dei medici in senso contrario, ecco che da Treviso arriva una notizia inquietante. Protagonista un’infermiera dell’Ulss 9, operativa presso l’ambulatorio della Madonnina di Treviso… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Faceva finta di…”]

la donna faceva finta di somministrare il vaccino ai bambini, gettando di nascosto le fiale e registrando invece l’avvenuta vaccinazione sul libretto. Questo tra gennaio e giugno 2016. Il sospetto è venuto ai suoi colleghi… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”L’inchiesta”]

vedendo che nessun bambino si lamentava per la puntura. Ora l’infermiera è finita sotto inchiesta, mentre gli operatori sanitari stanno contattando le famiglie degli oltre 500 bambini non vaccinati.

L’iniziativa della scuola: “Corsi di lingua romena per tutti i bimbi”. Accade in Italia, ecco dove

Una decisione inedita, quella presa dall’Istituto Comprensivo di Oderzo, località in provincia di Treviso (Veneto): sarà introdotto un corso di lingua, cultura e civilizzazione romena per tutti gli alunni delle scuole che fanno parte dell’istituto, dall’asilo alle scuole medie. Una decisione che ha spaccato l’opinione dei genitori… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le lamentele”]

“Non mi sembra proprio il caso. Magari, visto che si tratta di bambini dell’asilo, cominciate a insegnare l’italiano e le culture italiane o magari come fare i calcoli basilari”, è il commento di un papà su Facebook. “Come mai per questo corso di rumeno i fondi li avete trovati?”, è un’altra rimostranza. “Prima di tutto – spiega la direzione dell’istituto – precisiamo che si tratta di un corso su base volontaria. Per quanto riguarda gli alunni delle scuole materne e primarie esso è rivolto solo agli alunni di lingua romena. È invece… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La precisazione della dirigenza”]

aperto a tutti gli alunni che frequentano le medie. Inoltre non è un’attività curricolare bensì si svolge di pomeriggio in orario extra scolastico”. Sui fondi invece ecco la precisazione:  Si tratta di accordi fra Stati, nello specifico fra l’Italia e la Romania. In questo caso sono stati stanziati dei fondi per l’insegnamento della cultura e lingua romena. Ricordiamo che la stessa Unione Europea sollecita l’insegnamento di più lingue comunitarie e il romeno è una di queste”.

Il sindaco promette: “Ecco cosa accadrà a chi ospita i profughi in casa…”

Massimo Bergamin, sindaco di Rovigo, è contrario ai profughi e, principalmente, a chi li favorisce nel nostro Paese. Il sindaco, in passato, aveva fatto discutere per la sua posizione sulle unioni civile. Questa volta, dopo le parole, è passato ai fatti: ha deciso di prendere dei provvedimenti anche contro gli italiani che aiutano i profughi, in particolare chi ospiterà richiedenti asilo in un proprio alloggio.Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il messaggio del sindaco [nextpage title=”Ecco cosa ha dichiarato il sindaco”]
Per loro saranno previste tasse comunali più alte. ”Ai proprietari di unità immobiliari che si prestano a queste attività di “pseudo accoglienza” dico: non vi mollerò un attimo, vi seguirò passo passo. Sono già al lavoro con gli uffici per studiare un sistema di tassazione per farvi passare la voglia di lucrare su questa gente. E se avete capannoni sfitti o altro, vi do un consiglio: fatevi passare la voglia, ancor prima che vi venga, di destinarli a questo tipo di attività, perché come ho detto prima, vi renderò la vita impossibile. Sempre e comunque nel rispetto delle regole e delle responsabilità politico amministrative. Affittate i vostri capannoni, con affitti calmierati, ai giovani artigiani che hanno voglia di mettersi in gioco per dare un futuro migliore, una speranza a se stessi e a questa terra. Affittate gli appartamenti, sempre con canoni agevolati, alle nostre giovani coppie che vogliono farsi una famiglia”, il messaggio del sindaco apparso su Facebook. CONTINUA A LEGGERE

Lo avevano ricoverato d’urgenza: è morto poco fa

Nessuno si aspettava sarebbe morto, eppure, nonostante abbia lottato fino alla fine non ce l’ha fatta. Pensare che solo pochi mesi fa aveva sconfitto il cancro, un linfoma di Hodgkin. Stiamo parlando di Nicola Agnoletto, un ragazzo di 27 anni, di Paese (Treviso), che dopo anni di studio aveva finalmente realizzato il suo sogno, lavorare come analista finanziario a Milano. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La scoperta della malattia”]

Purtroppo, il destino non è stato benevolo con lui. Il cancro gli aveva dato poche speranze, eppure, con determinazione era riuscito a sconfiggerlo, ma proprio quando credeva che il peggio era passato succede l’impensabile. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Dopo il cancro una nuova sfida”]

Sul suo cammino è arrivata un’altra sfida: una malattia rara, la sindrome di attivazione macrofagica, diagnosticata appena un mese fa. Questa volta purtroppo non ce l’ha fatta. Grande commozione e cordoglio a Paese. Il ragazzo, che era figlio unico, lascia i genitori e l’amata fidanzata.CONTINUA A LEGGERE

“SI’, E’ MORTO POCO FA”: ITALIA IN LUTTO

Giovanni Paladin era un grande imprenditore, un pioniere del vino a Ormelle Treviso. Si è spento all’età di 77 anni ed i funerali si svolgeranno giovedì alle 16 di giovedì presso la chiesa parrocchiale di Ormelle. Come detto, Paladin, vero e proprio pioniere del settore, lavorava nel mondo del vino fin da quando era giovanissimo: ereditò con il fratello Armando l’attività del padre Andrea.Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere i messaggi di cordoglio [nextpage title=”Ecco il cordoglio del paese”]
Senza alcun dubbio, ha contribuito in maniera decisiva all’attuale successo del settore vinicolo del territorio del Piave. Le cantine Paladin sono cantine storiche nel trevigiano, ed hanno trasmesso l’amore per il lavoro anche ai nipoti. La famiglia è sempre stata vicina a Giovanni Pladin e lo ha sostenuto soprattutto negli ultimi difficili mesi della sua malattia. CONTINUA A LEGGERE