Chiede il ricovero tre volte, il pronto soccorso lo rimanda a casa. Poi arriva l’assurda telefonata

Questo tragico caso arriva dalla provincia di Udine. Graziano Perotti, 76enne di Tarvisio, chiedeva da Natale all’ospedale di Tolmezzo di essere operato. Come racconta la moglie Dantina: “Da Natale chiedevamo all’ospedale un ricovero che non è mai arrivato, non avevamo mai chiesto nulla, prima di allora. La sua patologia era stata sempre gestita in privato ma poi si era reso necessario l’intervento a Tolmezzo… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=””]

Nella giornata del 6 febbraio mio marito aveva dei dolori atroci alle gambe e siamo andati al pronto soccorso. Non è stato ricoverato neanche in quell’occasione e, nonostante i gravi dolori, non gli è stata fatta una flebo. Viste le analisi, mi è stato detto di tornare a casa, che mi avrebbero chiamato al telefono per l’operazione. Così ho fatto, a malincuore. Non stava bene, si vedeva, forse aveva un’infezione, non lo so. L’abbiamo messo a letto e la mattina dopo, il 7 febbraio, è morto”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”La beffa della telefonata”]

Ma il lutto non basta a far soffrire questa famiglia. Ci si mette anche la beffa, ossia una telefonata: “Era l’ospedale che mi comunicava la data del ricovero, entro 2, 3 giorni. Io gli ho detto che ormai era tardi, perché mio marito era morto poco prima. Non voglio giudicare l’operato dei medici. Forse mio marito sarebbe morto lo stesso, forse sarebbe morto durante l’operazione. Io non lo so, ma sono molto amareggiata. Personalmente non ritengo che abbia ricevuto l’assistenza necessaria”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE[nextpage title=””]

La donna conclude così: “Con tutti questi tagli alla sanità è chiaro che poi qualcosa non va bene. Chiudono tutti: i reparti, i pronto soccorso. Come si può andare avanti così? Vergognoso. Mi ha anche chiamato un medico facendomi le condoglianze ma io non le voglio. E non ho voluto neanche fare l’autopsia a mio marito, che mi avrebbe causato ulteriore dolore; abbiamo scelto di fare il funerale, non altro, per rispettare Graziano”.

Zoncolan: scivola in un canalone. Muore ragazzo di Trieste

Era di Trieste il ragazzo che ieri sera ha perso la vita nello Zoncolan, in una zona tra Sutrio e Ravascletto. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, accortosi che gli impianti di risalita erano ormai chiusi, ha deciso di raggiungere la propria macchina a piedi.

Durante il tragitto, però, è scivolato in un canalone lungo 200 metri battendo gravemente la testa. Sul posto si sono subito recati i militari di Tolmezzo, la guardi di Finanza ed il Soccorso alpino.

Il soccorso è riuscito a rianimare il ragazzo e l’ha trasportato immediatamente all’ospedale di Tolmezzo. Purtroppo però, le ferite riportate dal ragazzo era troppo gravi. L’escursionista è morto in ospedale qualche ora dopo.