“Daniele è morto.” L’Italia ripiomba nel lutto più tremendo. L’annuncio poco fa

Un gesto disperato, di un giovane che a dicembre avrebbe compiuto appena 23 anni. Daniele Rebeschini, un giovane del paese padovano di Zeminiana di Massanzago, si è tolto la vita impiccandosi a un ponticello… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Il messaggio vocale”]

Il suo corpo è stato ritrovato da alcuni passanti. Prima dell’ultimo gesto, Daniele aveva lasciato un messaggio vocale su WhatsApp diretto ai suoi amici più cari… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Le parole dei parenti”]

“Non sappiamo bene se Daniele soffrisse di depressione, certamente non riusciva a trovare lavoro. Era disperato. Aveva provato dappertutto ricevendo sempre porte in faccia”, hanno dichiarato invece i parenti.

Questo 17enne ha spento il cellulare e si è lanciato su un treno in corsa. Mesi dopo, la madre ha condiviso la verità

Felix Alexander di Worcester, in Inghilterra, aveva 17 anni quando si è suicidato saltando contro un treno in corsa, perché i suoi compagni di classe lo prendevano in giro per il fatto che i suoi genitori non gli avevano dato il permesso di giocare a l videogame “Call of Duty: Modern Warfare 2”.

A qualche mese dal suicidio la madre, Lucy Alexander, ha scritto una lettera molto toccante per far conoscere a tutti i motivi per cui Felix si è tolto la vita:

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“Il 25 aprile del 2016 il nostro bellissimo figlio di 17 anni si è tolto la vita. Ha deciso di farlo perché non pensava più di poter essere felice. La stima in se stesso era stata sgretolata in seguito a un lungo periodo di molestie.

Tutto ha avuto inizio con gesti di scortesia e isolamento e, nel tempo, con l’arrivo dei social media, è diventato ancora più crudele. Anche chi non lo aveva mai conosciuto lo insultava sui canali social. Per lui era impossibile fare o mantenere le amicizie, dal momento che era il ragazzo “più odiato” della scuola.

Anche le sue prestazioni scolastiche ne hanno sofferto, andare a scuola ogni giorno era una lotta. Ha anche cambiato scuola, cosa a cui non avrebbe mai pensato prima. Ed era in quel caso terrorizzato dal nuovo e non era sicuro che avrebbe fatto, in fondo, la differenza.

Era riuscito a farsi degli amici nella nuova scuola e gli insegnanti pensavano fosse molto intelligente e premuroso. Ma era così ferito ancora dagli abusi subiti da non essere in grado di vedere che piaceva a molta gente.

Non scrivo questa lettera perché voglio empatia, ci sono così tanti ragazzi come Felix che lottano e abbiamo tutti bisogno di capire in quale mondo crudele viviamo. Chiedo a tutti i ragazzi di essere SEMPRE gentili e di denunciare gli episodi di bullismo.

Siate la persona che…

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non sopporta gli abusi. Non vi pentirete mai di essere stato un buon amico. Mi è stato detto che ‘chiunque dice delle cose che non pensa sui social media’. La scortesia viene vista come un nonnulla e, dal momento che non è possibile constatare gli effetti devastanti sugli altri, allora si pensa che non ce ne siano.

Un messaggio che ho visto su Facebook di recente mi è risuonato e penso che valga la pena pensare prima di postare qualunque cosa sui social media. Ma è vero? È carino da dire? I nostri ragazzi hanno bisogno di capire che le azioni hanno delle conseguenze e che gli altri possono essere feriti, a volte fatalmente, da questi ‘guerrieri della tastiera’.

Non tutti i ragazzi sono complici degli abusi online, ma sono colpevoli di lasciarlo fare ad altri. Lo fanno non denunciando quello che vedono o mettendo da parte la vittima degli atti di bullismo in questione.

Mi appello anche agli insegnanti, perché non ignorino i segnali che vengono dai ragazzi che stanno soffrendo. Voti bassi e comportamento scostante sono dei segnali. Ascoltate i genitori che riportano problemi e monitorate le interazioni sociali.

Rimangono da soli durante l’intervallo? Sono particolarmente sileziosi o forse troppo rumorosi? Non mi aspetto che gli insegnanti li psicanalizzino, ma hanno un punto di vista unico sulle loro vite, sono in grado di riconoscere le difficoltà.

L’educazione ha un ruolo vitale nel cambiamento. Ai ragazzi bisogna fare vedere sin dall’inizio la necessità di essere gentili con gli altri. Dovrebbero esserci delle lezioni su questo inserite nel ciclo di studi sin dalla più tenera età. Hanno tutti cellulari di ultima generazione, bisogna insegnare loro come usarli in maniera responsabile.

Infine, mi rivolgo ai genitori. Siate curiosi di quello che i vostri ragazzi fanno online, scoprite quali piattaforme usino e che lo facciano in maniera appropriata. Non ci piace pensare che i NOSTRI figli siano colpevoli di atti crudeli nei confronti di altri. Ma io sono rimasta scioccata dai ‘bravi’ ragazzi che erano coinvolti nella storia di Felix.

Anche se…

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hanno detto solo una cosa orribile una volta, non sono certo l’unica persona che lo ha fatto quella settimana… Le chat di gruppo sono terribili, possono caricare l’odio.

È troppo semplicistico dire ‘Perché non li blocchi? Non devi leggere!’. Questo è il modo in cui le giovani generazioni comunicano oggi, stanno perdendo la capacità di comunicare faccia a faccia.

In diverse occasioni abbiamo tolto a Felix ogni contatto social ma gli causava ancora più stress, lo isolava ancora di più e gli faceva percepire una forma di protezione come una punizione. Guardate i profili Twitter, Instagram, Snapchat e Facebook dei vostri figli.

Aiutateli a capire che se scrivono o postano qualcosa che non vorrebbero leggere di loro stessi, allora non dovrebbero scriverlo. Aiutateli a correggersi prima di pubblicare. Cosa guardano online mentre sono nelle loro camere? Le forme di violenza e pornografia sono ‘normalizzate’ dall’accesso semplice a questo tipo di contenuti.

Abbiamo una responsabilità sociale di evitare che giovani vite vengano sacrificate a causa del bullismo. In questa lettera ho usato più volte una parola, gentilezza, e l’ho detto anche durante il rito funebre per nostro figlio.

Per favore, siate sempre gentili, dal momento che non sapete quello che c’è nella testa o nel cuore dell’altro. Le nostre vite sono state danneggiate inesorabilmente dalla morte del nostro adorato figlio, fate in modo che non succeda a un’altra famiglia”.

Adesso per Felix è ormai troppo tardi, ma speriamo che le parole di Lucy raggiungano così tanta gente da poter fare la differenza.

Italia sotto shock, purtroppo è tutto vero: si è suicidato Sergio…

Una notizia sconvolgente, una morte improvvisa e drammatica. Nella sua casa di Piatucco, a Lumezzane (in provincia di Brescia)… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Probabile suicidio”]

è stato trovato il corpo senza vita di Sergio Mori. Il noto designer e professore… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Solo 44 anni”]

allo IED milanese si sarebbe tolto la vita. Molto apprezzato negli ambienti milanesi, aveva solo 44 anni.

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“Alle 3 di notte hanno chiamato i Carabinieri chiedendomi se ero il padre di Carolina…”

Questo episodio ha lasciato tutti sconvolti: era un giorno di dicembre del 2012 quando sei minorenni e un maggiorenne di Novara fecero bere la 14enne Carolina Picchio, fino a renderla incosciente. Poi la ripresero con il cellulare, mentre vomitava. Intanto i suoi carnefici improvvisavano con lei uno spettacolo a sfondo sessuale. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La decisione estrema”]

Il video finì presto in Rete e, per la vergogna la ragazza si suicidò sconvolta dalla vergogna per quanto le era accaduto. La ragazza è l’ennesima vittima di cyberbullismo.
I genitori si sono sfogati in un’intervista al ‘Corriere della Sera’: CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole dei genitori”]

“Se la giustizia fosse davvero giusta questi ragazzi dovrebbero andare nelle scuole per anni a spiegare quanto male hanno fatto con i loro video, i loro messaggi, le loro parole. Questo per me vuol dire metterli alla prova. Io non urlo, non chiedo galera vita o punizioni esemplari. Ma pretendo che almeno capiscano fino in fondo la gravità del loro comportamento. Che almeno spieghino ai ragazzini quanti rischi e quali mostri può creare Internet”. Il racconto della madre:CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Le parole della madre sconvolta”]

Ecco come racconta la madre quella triste notte in cui Carolina Picchio scelse di farla finita: “Alle tre del mattino chiamarono i carabinieri. Una voce mi chiese: lei è il papà di Carolina Picchio? Sì, gli ho risposto. Dov’è sua figlia? E io: sta dormendo in camera sua”. Quindi ha concluso: “Volevo solo dare un ultimo saluto. Perché questo? Beh, il bullismo, tutto qui. Le parole fanno più male delle botte, cavolo se fanno male”.
Le parole del fidanzato, coinvolto nell’atto di bullismo sono state quelle più pesanti. Ecco uno stralcio impressionante della conversazione avuta con un suo amico: “Hai sentito che Carolina s’è ammazzata? Sì, ho sentito. Quasi vado all’obitorio a vedere per l’ultima volta quella faccia di m…”. Oggi il suo fidanzato è rimasto paralizzato a causa di un tuffo finito male.CONTINUA A LEGGERE

Salvatore perde il lavoro e lo cerca per due anni. Alla fine decide di commettere un gesto estremo

Quando si ha la sfortuna di perdere il lavoro e al contempo si ha una famiglia da mantenere, tutto il mondo sembra crollarci addosso. Proprio come è successo a Salvatore De Francesco, ex dipendente della Ixfin, azienda casertana ormai dismessa. Ecco cosa ha deciso di fare Salvatore. CLICCA SUL PUNTO 2 PE R CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Ecco cosa ha fatto l’uomo”]

In preda al panico e alla disperazione, l’uomo padre di famiglia, ha deciso di togliersi la vita. lasciando ai suoi cari un messaggio straziante. Ecco cosa ha scritto. CLICCA SUL PUNTO 2 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”Il suo ultimo messaggio”]

“Scusatemi, ma così non ha più senso vivere”: sono queste le ultime parole del 43enne che ormai era da oltre due anni senza lavoro. Si è tolto la vita buttandosi dal terrazzo del palazzo in cui viveva la sorella. L’uomo lascia la moglie e due figli. Ecco come sopravvivevano. CLICCA SUL PUNTO 3 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La situazione drammatica”]

A portare qualche soldino a casa, negli ultimi tempi, era solo la moglie che, di tanto in tanto, si occupava di svolgere lavoretti saltuari. L’uomo, in questi due anni, non è stato con le mani in mano. Ha provato a cercare senza sosta un lavoro, ma in vano. Le proteste dei suoi colleghi. CLICCA SUL PUNTO 4 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”La protesta degli ex colleghi”]

Mentre lui si toglieva la vita, gli ex colleghi della Ixfin protestavano a Caserta davanti alla Prefettura perché da oltre un anno non hanno alcuna forma di sostegno al reddito. I funerali. CLICCA SUL PUNTO 5 PER CONTINUARE A LEGGERE

[nextpage title=”I funerali”]

Sono stati proprio i suoi ex colleghi ed amici, grazie ad un passaparola su Facebook, ad organizzare una colletta per la famiglia che necessitava di fondi per i funerali di Salvatore. CONTINUA A LEGGERE