16 MILA EURO PER IL JET PRIVATO PAGATO DALL’UNIVERSITÀ: È SCANDALO

La richiesta della Procura generale della Corte di Conti è chiara: il ministro dell’Istruzione Giannini deve fare luce sui soldi, che quando era rettore dell’Università per stranieri di Perugia, furono spesi per portare Roberto Benigni dall’aeroporto di Ciampino a Bruxelles per un convegno… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”L’episodio”]

Si tratta di almeno 16 mila euro, spesi per un viaggio effettuato l’8 novembre 2011. Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Italia, l’ex rettore Giannini fece di tutto per consentire al noto attore e premio Oscar per “La vita è bella”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Il motivo”]

insieme ad altre quattro persone, di raggiungere la capitale belga e tenere una lezione su Dante e la Divina Commedia. Benigni viaggiò a bordo di un Falcon 20, costato appunto almeno 16 mila euro.

Tenta di evitare la coda al semaforo e invade la corsia opposta: Roberto Benigni passa un guaio…

Disavventura per Roberto Benigni, pizzicato dai vigili urbani mentre stava compiendo un’infrazione… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La manovra”]

Nel giorno del suo compleanno, come riporta il Tempo, l’attore toscano ha tentato di saltare la coda che si era formata al semaforo: mentre invadeva in parte la corsia opposta, una vettura della municipale… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Patente ritirata”]

l’ha fermato contestandogli il sorpasso effettuato contromano. Per il premio Oscar multa e patente ritirata. L’episodio è avvenuto a Roma, nel quartiere Parioli.

Roberto Benigni: le parole commoventi sull’amico Massimo Troisi

Venerdì 10 giugno Roberto Benigni ha presentato la proiezione della pellicola cinematografica “Non ci resta che piangere”, in una versione rivisitata, in piazza San Cosimato a Trastevere, dove non ha potuto fare a meno di parlare del suo amico e collega Massimo Troisi. Ecco le parole riportate da AdnKronos: “Massimo Troisi era un bell’attore, un bel regista e anche un bell’uomo. La sua è stata una perdita, un vuoto incolmabile. Con lui c’era un’amicizia e un amore speciali che raramente capitano. Quando eravamo insieme ci divertivamo moltissimo, bastava che ci guardassimo e ridevamo. Eravamo molto giovani e abbiamo deciso di condividere questa felicità in un film, che rivedrò stasera perché da allora non l’ho più rivisto”.

Roberto Benigni prosegue parlando del film che li ha visti protagonisti: “Il cinema non è mai d’evasione perché il cinema che piace è quello che turba. Anche se questo è un film leggero, di purezza e di allegria. Ma anche un film leggero emana radiazioni, bisognerebbe vederlo con lo scafandro. […] Quando si spegne la luce nel cinema è come quando si chiudono gli occhi prima di dormire: si inizia a dormire. Ci sono delle scene di questo film che non riuscivano a girare per quanto ridevamo: la scena del fiorino, quella del cavallo, quella di ‘ricordati che devi morire’ e quella di Da Vinci che dice ’33, 33, 33′. Lo abbiamo diretto insieme ma ognuno aveva il suo linguaggio: lui le scene fisse e io quelle in movimento e così abbiamo fatto. D’altronde i registi ci insegnano a guardare. Per questo di solito è fatto da persone pure, perché chi ha qualcosa da nascondere non può svelare niente”. CONTINUA A LEGGERE