Rimborsi in arrivo per migliaia di italiani: ecco perché

Il canone Rai in bolletta ha fatto pagare agli italiani più del dovuto. Lo Stato ha incassato più di quanto doveva e la cifra è molto vicina ai 22 milioni di euro. Questa tassa inserita direttamente nell’utenza ha consentito al…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Rimborsi al via”]

…nostro paese di incassare circa 350 milioni di euro, di conseguenza devono partire i rimborsi. Sarà l’Agenzia delle Entrate ha fornire i soldi alle compagnie elettriche, chiamate poi a valutare il risarcimento entro 45…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Esenzione e canone”]

…giorni dalla ricezione dei dati fiscali. Il rimborso può essere ottenuto da chi ha pagato il Canone nonostante la comunicazione dell’esenzione. Tra l’altro nelle bollette per l’energia elettrica dovrebbe essere…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Dicitura in bolletta”]

…riportata anche la seguente dicitura:”rimborso canone di abbonamento alla televisione per uso privato”, con chiaro riferimento al rimborso, altrimenti si possono recuperare i 100 euro pagati ingiustamente.

BOLLO AUTO, C’È STATO UN ERRORE SUI PAGAMENTI: RIMBORSI PER TUTTI GLI ITALIANI

Rimborso fino al 30%. È quello che potrebbero richiedere molti automobilisti italiani che hanno pagato in tempo il bollo auto: un errore del sistema di pagamento avrebbe portato molti contribuenti a versare una cifra maggiore… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le regioni”]

Nell’ordine appunto del 30%, come spiega FanPage. Questo errore si è verificato in cinque Regioni: Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise e Sardegna. Per questo motivo, diverse persone hanno preferito pagare con un giorno di ritardo, per non incappare nell’errore del sistema: in questo caso, hanno dovuto versare l’importo della sanzione dello 0,1%… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Come avere il rimborso”]

Per chi ha pagato la tassa maggiorata, gli uffici preposti stanno identificando tutti i contribuenti che dovrebbero ricevere il rimborso: in Veneto e Molise hanno provvisto anche un modulo online per richiedere il rimborso.

Caro bollette, la spuntano i consumatori: presto arriveranno i rimborsi

Rimborsi automatici, nella prima bolletta utile. Questa la decisione dell’Autorità per l’energia, che ha sostanzialmente accolto il ricorso del Codacons. Nello scorso luglio infatti le tariffe per l’energia erano andate incontro a un aumento del 4,3%… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La vicenda”]

Il Codacons presentò un esposto al Tar, dal momento che il rincaro veniva considerato “assurdo. I giudici accolsero prima il reclamo, poi tornarono autorizzarono però i rincari invitando l’Autorità ad adottare un provvedimento per risarcire i clienti che avevano comunque diritto al rimborso… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Il Codacons esulta”]

Ora il Codacons esulta di fronte alla decisione dell’Autorità: “È un enorme successo in favore di 30 milioni di utenti italiani dell’elettricità. Ora attendiamo l’esito dell’indagine dell’Antitrust sugli operatori dell’elettricità, e se verranno confermati gli illeciti contestati, sarà inevitabile un’azione collettiva per conto degli utenti dell’energia”.

Volskwagen: arriva la class action Rimborsi fino a 50mila euro

Il  Codacons ha notificato oggi la prima class action italiana contro Volkswagen per lo scandalo delle emissioni falsificate. L’azienda dovrà comparire davanti ai giudici il prossimo 11 febbraio, per rispondere delle richieste risarcitorie avanzate dal Codacons.

L’associazione dei consumatori spiega che: “In particolare gli interessi gravemente lesi dalla Volkswagen sono la responsabilità per violazione delle norme su correttezza e buona fede, inadempimento contrattuale, diversità del bene venduto rispetto quello voluto ed elusione delle norme sulla concorrenza. Meritevole di tutela è quindi la posizione del consumatore vittima (in caso di accertata responsabilità della Volkswagen) di pratiche commerciali scorrette, di pubblicità ingannevole ed aggressiva per occultamento fraudolento di dati inerenti il rispetto delle norme che impongono limiti massimi di emissione. L’inadempimento contrattuale, quindi, è ravvisabile nell’aver, la Volkswagen, venduto un mezzo diverso da quello richiesto dal consumatore, in quanto del tutto privo dei requisiti essenziali per la sua corretta individuazione” .

“La condotta posta in essere della Volkswagen (se confermata nella sua offensività) integrerebbe anche la violazione degli articoli 20, 21 e 23 del Codice del consumo, in quanto il messaggio “Das Auto” non solo avrebbe fornito, per anni, informazioni non corrette, privando il consumatore della libertà di autodeterminazione ed inducendolo ad assumere una decisione che non avrebbe altrimenti preso, ma anche notizie ingannevoli sottoponendo l’utente anche a sanzioni in caso di accertamenti sulle emissioni del proprio mezzo. Inoltre per il Codacons vi è la violazione del diritto ad un ambiente salubre”.

“Tutti i proprietari di vetture del gruppo Volkswagen coinvolte nello scandalo possono ora formalmente preaderire alla class action, in attesa della pronuncia del Tribunale sulla ammissibilità, compilando i moduli pubblicati sul sito www.codacons.it, e chiedere il risarcimento dei danni subiti in relazione agli illeciti subiti, alla perdita di valore dell’automobile, al danno esistenziale da inquinamento involontario, ad eventuali richiami delle vetture, per un importo compreso tra 10mila e 50mila euro ad automobilista” conclude l’associazione.

 

Bollette, sentenza storica: potete chiedere rimborsi

Finalmente una buona notizia per gli italiani: “L’Iva sulla bolletta di gas ed elettricità non va calcolata anche sulle accise come avviene attualmente: quanto pagato in più dai consumatori va restituito”. Lo ha stabilito un giudice di pace di Venezia: l’Enel ti dovrà rimborsare poco più di 100 euro all’utente che aveva fatto ricorso.
Una sentenza storica decisione che crea un precedente importante: se tutti i clienti domestici facessero ricorso – e i giudici di pace condividessero l’interpretazione data nel capoluogo veneto – le entrate per l’erario potrebbero diminuire di circa un paio di miliardi di euro.

La notizia, come riportato dal portale Qualenergia.it, parla chiaro:
“Tra i principi che hanno dato ragione al consumatore che sarà rimborsato, quello stabilito dalla Cassazione, in seduta 3671/97, secondo il quale, salvo deroga esplicita, un’imposta non costituisce mai base imponibile per un’altra. Per l’Iva indebitamente pagata su 8 fatture per la fornitura di gas e 12 per l’elettricità, Enel ora dovrà pagare al ricorrente 103,78 euro, più interessi e spese.
Il decreto ingiuntivo è infatti passato in giudicato, visto che Enel non ha fatto opposizione, ‘presumo per disorganizzazione’, ipotizza parlando con QualEnergia.it l’avvocato Enrico Cornelio, che ha curato la pratica per conto del ricorrente, mentre da Enel, interpellata, non commenta”.
“A contestare l’Iva sull’accisa dovrebbero essere le società energetiche e in quel caso la questione sarebbe competenza delle Commissioni tributarie. Però evidentemente non hanno interesse a farlo, anche perché possono riversarla sui consumatori finali. Nel momento in cui la controversia è tra chi emette la fattura e chi la riceve, si instaura un diritto civilistico al rimborso, per cui è competente il giudice ordinario, in questo caso il giudice di pace, dato l’importo limitato”.
“La decisione su questo ricorso vale come precedente – spiega l’avvocato – sia per il giudice di pace che per gli altri tribunali ordinari, che potranno emettere sentenze basandosi sull’interpretazione data in questo ricorso, se la condivideranno”.
Conclude l’nchiesta del portale: “Gli utenti commerciali, che possono scaricare l’Iva pagata, non hanno interesse a ricorrere. Diversa la questione per i clienti domestici. Se tutti i circa 21 milioni di utenti domestici italiani ricorressero e fosse loro garantito un rimborso paragonabile a quello che Enel deve pagare all’utente veneziano, per l’erario sarebbe un danno da oltre 2 miliardi di euro”.