15 anni senza Alex Baroni, il ricordo di Giorgia

Sono passati già quindici anni da quando Alex Baroni è morto. Il cantante è deceduto il 13 aprile del 2002 a causa delle complicazioni dovute all’incidente che lo aveva visto protagonista con la sua moto, quando…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Grandi successi”]

…andò a finire contro un’auto che stava effettuando una manovra azzardata. Alex aveva solo 36 anni e stava assaporando il giusto successo per canzoni davvero belle e poetiche come “Onde” e “Cambiare”. Durante…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Il messaggio di Giorgia”]

…l’incidente era legato sentimentalmente a Giorgia che ha dedicato a Baroni un messaggio commovente su Facebook: PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Rispetto per la famiglia”]

“Nel mio solito disagio mi unisco a chi oggi ricorda i 15 anni senza Alex Baroni, con l’affetto del pubblico e degli amici e nel rispetto della sua famiglia, il ricordo di un artista e anima immensi, dalla voce irripetibile, ma è come fosse ieri”.

Lutto in Rai: È stato stroncato da un cancro al cervello

schermata-2016-10-06-alle-10-51-18Rai in lutto per la scomparsa di un suo storico collaboratore. A soli 54 anni è morto il cameraman Matteo Ugatti, stroncato da una rara forma di tumore maligno al cervello che gli era stata riscontrata da alcuni anni… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Le trasmissioni in cui ha lavorato”]

Tra le trasmissione più importanti a cui aveva lavorato, “Annozero” di Michele Santoro. L’intera città di Salerno, di cui Ugatti, era originario si è stretta intorno alla famiglia e ai cari dell’operatore tv. Appena qualche settimana fa, l’ultimo dei tanti interventi chirurgici a cui era stato sottoposto… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Il ricordo su Facebook”]

La cugina Cinzia, anche lei giornalista, lo ha ricordato con un post su Facebook: “Mio cugino era uno tosto. Ricorderò sempre il suo sorriso, la sua grandissima capacità di mettere le persone a proprio agio, di affrontare le situazioni più brutte e difficili con lo stato d’animo giusto. Penso che… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”I pensieri commoventi”]

se in questo momento ci stesse guardando, se la riderebbe di gusto a vederci tutti così tristi per colpa sua. Ci mancherà, mancherà alla sua famiglia più di ogni altra cosa ma anche a chi l’ha conosciuto e con lui ha fatto un pezzo di strada perché, credetemi, uno così non te lo puoi certo scordare”.

Papa Wojtyla le ultime parole dette poche ore prima della morte

Chi non ricorda un papa così buono e misericordioso come Giovanni Paolo II. Nel cuore dei suoi fedeli questo papa non ha mai smesso di esistere e, infatti, il 2 aprile, si è ricordato l’ undicesimo anniversario della morte di Karol Wojtyla.
Non sono mancati messaggi in ricordo della sua grandiosa figura, ma c’è stato anche il racconto di un piccolo aneddoto da parte del cardinale Angelo Comastri che in un’intervista a Radio Vaticana ha svelato per la prima volta una cosa che nessuno aveva mai detto circa gli ultimi giorni del papa. Ecco il suo racconto: “Era il 30 marzo del 2005, mercoledì, l’ultimo della sua vita. Tutti sapevamo che il Papa si era aggravato e quindi eravamo un po’ in apprensione, stavamo tutti pregando per questo motivo. Verso mezzogiorno mi avvisano: “Si è aperta la finestra dell’appartamento!”. Io chiaramente uscii dal mio ufficio, corsi in piazza San Pietro e a mezzogiorno vidi che il Papa si affacciò”.
La voce si emoziona ancora al ricordo di un papa come lui ma VaticanInsider continua il racconto: “Non riuscì a dire una parola; alzò solamente la mano destra e tracciò un grande Segno di Croce che fu il suo testamento, il suo saluto alla Chiesa, il saluto al mondo. Ho saputo dopo cosa accadde quella mattina. Appena svegliato Giovanni Paolo II ha sussurrato – perché parlava soltanto in maniera afona, appena percettibile – a suor Tobiana e a don Stanislao Dziwisz: “Oggi è mercoledì”. Ma non hanno dato peso alle parole”.
Passato un po’ di tempo, ha detto di nuovo: “Oggi è mercoledì”. Ancora una volta hanno ignorato le parole del Papa. Alle 10 ha detto con un tono un po’ autoritario: “Oggi è mercoledì e io mi alzo!”. Evidentemente si sono spaventati di fronte a questa decisione del Papa e hanno tentato di dissuaderlo. Il Papa in modo irremovibile ha detto: “Oggi è mercoledì e io mi alzo perché la gente viene e io non voglio deluderla”. Stava morendo e pensava agli altri».
Questo racconto di certo mette la pelle d’oca, perché figure del genere purtroppo al mondo non ne esistono abbastanza.CONTINUA A LEGGERE

Shock: a 18 anni dalla morte di LADY D, il principe William svela il segreto

Il dolore per la perdita della Principessa Diana, è ancora molto presente e vivo ogni giorno nel cuore degli inglesi che la stimavano e in quello dei figli che sono sempre stati molto legati alla loro mamma. Durante l’emozionante discorso tenuto da William al 21° anniversario per il Charity Child Bereavement UK, ci sono state parole commoventi, che hanno avvicinato i presenti ad un dimensione molto intima. Ne aveva 36 di anni quando Diana se ne andò e ora che il suo primogenito ne ha 33, alla luce di una famiglia solida creata e di tante responsabilità, pare sia arrivato il momento di tirare le somme, anche sotto il punto di vista emotivo.
Ventun anni fa, mia madre partecipò a questo stesso evento umanitario (Child Bereavement Charity, ndr).

“Quindici anni fa, sono stato onorato nel ricevere l’invito per diventare il patrono del Child Bereavement UK e proseguire l’opera umanitaria che avviò mia madre al tempo. Quello che mia madre capì allora, e quello che ho capito io ora, è che il dolore per la perdita di qualcuno è l’esperienza più atroce che ogni bambino o genitore possa sopportare. Ma mia madre era determinata nel voler aiutare coloro che ne avevano necessità e sono certo che sarebbe stata immensamente orgogliosa, come io lo sono oggi, dei progressi fatti dal Child Bereavement UK negli ultimi 21 anni.”

Non paghi la multa se non ricordi chi guidava l’auto. Ecco la sentenza

Evita la sanzione amministrativa il proprietario dell’autovettura che comunichi di non ricordare chi c’era alla guida del veicolo il giorno indicato dall’infrazione. Per il Giudice di Pace di Campobasso, bisogna distinguere il comportamento di chi si disinteressa richiesta di comunicare i dati personali e delle patente del conducente.
Quindi non temete se quel giorno avete lasciato nelle mani di un’altra persona la vostra auto non dovrete pagare la multa anche se non lo ricordate con precisione.

Il Discorso del Papa che cambierà la nostra vita

Leggetelo Discorso del Papa al Sinodo della Famiglia. Vi lascerà a bocca aperte. Le sue parole apriranno i cuori di tutti i fedeli. Leggetelo con attenzione.
“Puoi aver difetti, essere ansioso e vivere qualche volta irritato, ma non dimenticate che la tua vita è la più grande azienda al mondo.
Solo tu puoi impedirle che vada in declino.
In molti ti apprezzano, ti ammirano e ti amano.
Mi piacerebbe che ricordassi che essere felice, non è avere un cielo senza tempeste, una strada senza incidenti stradali, lavoro senza fatica, relazioni senza delusioni.
Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi.
Essere felici non è solo apprezzare il sorriso, ma anche riflettere sulla tristezza.
Non è solo celebrare i successi, ma apprendere lezioni dai fallimenti.
Non è solo sentirsi allegri con gli applausi, ma essere allegri nell’anonimato.
Essere felici è riconoscere che vale la pena vivere la vita, nonostante tutte le sfide, incomprensioni e periodi di crisi.
Essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere.
Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia.
È attraversare deserti fuori di sé, ma essere in grado di trovare un’oasi nei recessi della nostra anima.
È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita.
Essere felici non è avere paura dei propri sentimenti.
È saper parlare di sé.
È aver coraggio per ascoltare un “No”.
È sentirsi sicuri nel ricevere una critica, anche se ingiusta.
È baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono.
Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice.
È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”.
È avere il coraggio di dire: “Perdonami”.
È avere la sensibilità per esprimere: “Ho bisogno di te”.
È avere la capacità di dire: “Ti amo”.
Che la tua vita diventi un giardino di opportunità per essere felice …
Che nelle tue primavere sii amante della gioia.
Che nei tuoi inverni sii amico della saggezza.
E che quando sbagli strada, inizi tutto daccapo.
Poiché così sarai più appassionato per la vita.
E scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta.
Ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza.
Utilizzare le perdite per affinare la pazienza.
Utilizzare gli errori per scolpire la serenità.
Utilizzare il dolore per lapidare il piacere.
Utilizzare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza.
Non mollare mai ….
Non rinunciare mai alle persone che ami.
Non rinunciare mai alla felicità, poiché la vita è uno spettacolo incredibile!”