Gli rubano l’autoradio nel 1981, 36 anni dopo il ladro gli scrive per scusarsi: “Voglio sdebitarmi”

Un biglietto insperato e una serie di scuse a 36 anni di distanza. Nel marzo del 1981 Lorenzo Alberton fu derubato dell’autoradio in provincia di Vicenza da un ladro rimasto ignoto. Ora l’uomo è un pensionato e ha…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Raccomandata insolita”]

…raccontato di aver ricevuto una raccomandata da parte del malvivente, un testo breve ma davvero commovente. L’importo del furto non era di gran valore e il ladro ha ammesso di essere stato in prigione:
“Per quell’episodio sono stato prima arrestato, poi condannato alla pena di mesi tre di reclusione e al pagamento di lire 30 mila di multa, oltre al pagamento delle spese processuali”. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Il testo della lettera”]

“Vorrei pertanto scusarmi per la condotta posta in essere all’epoca dei fatti – si legge nella missiva – e sono pronto, quale piccola azione riparatoria, a corrispondere una somma pari a euro 100”. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Possibile incontro”]

Ora il pensionato vorrebbe incontrarlo e ha spiegato di aver magari capito il perché del suo gesto di tanti anni fa: i soldi potrebbero essere usati per bere qualcosa insieme e conoscersi di persona.

Cartelle fiscali tramite raccomandata? “Sono nulle”

Certe cose agli italiani restano sempre ignote soprattutto se riguardano le loro tasche. I contribuenti, a volte, ricevano notifiche delle cartelle di pagamento tramite raccomandata, un normale avviso di ricevimento. In molti però ancora non sanno che queste risultano nulle se inviate in questo modo. A dirlo è una recente sentenza del Giudice di Pace di Taranto Martino Giacovelli.
La notizia è stata divulgata dal sito “La legge per tutti”. Sul sito è specificato che c’è una grande schiera di giudici che ritiene ingiusto il processo di invio delle cartelle per mezzo raccomandata.
Uno di quelli che sostengono questa tesi è il Giudice di Pace di Taranto secondo cui l’invio della cartella di pagamento mediante raccomandata spedita direttamente dall’Agente per la riscossione, che prescinde, quindi, dall’invio dell’ufficiale giudiziario, dei messi comunali o degli agenti della polizia municipale che la legge impone, non è valida.
Così la cartella risulterebbe nulla, praticamente, inesistente.

Fonte: RETENEWS