Il post pubblicato sulla pagina Facebook “No Idea What I’m Doing: A Daddy Blog” (“Non ho nessuna idea di quello che sto facendo: il blog di un papà”) è diventato subito virale: sono circa 5 mila i like e quasi 700 le condivisione ricevute. In questo messaggio, un padre spiega perché non si cura del fatto che la sua casa non sia pulita: «Qualche settimana fa, stavo chiacchierando al telefono con mia mamma quando lei ha esclamato: “non ti dà fastidio che Mel non tenga la casa pulita”? Era un sabato, io stavo pulendo i piatti. Onestamente, non sapevo cosa dire. Mia mamma non l’aveva detto in modo antagonistico. Era più una questione di curiosità. Naturalmente aveva notato che casa nostra non era così tanto pulita… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”“Ripensandoci…””]
Non che fosse solo compito di Mel pulire. Vedo il nostro matrimonio come una collaborazione, quindi pulire è tanto responsabilità mia quanto sua. Ammetto però che spesso ci sono cose riempite alla rinfusa, piatti nel lavandino, progetti d’arte mezzi finiti sul bancone. Ammetto anche che non è pulita quanto la casa di mia mamma, ma questo non mi dà fastidio. In realtà non ci penso proprio. Non sapevo come rispondere a mia mamma, ho annaspato. Non ho mai saputo cosa dire in momenti come questi. Ripensandoci ritengo che la percezione di mia madre della nostra casa rifletta l’epoca in cui è cresciuta. Lei fa parte della generazione baby boom, non ho conosciuto molto bene mio papà, ma mi ricordo quando mi ha dato questo consiglio riguardo lo scegliere la moglie. “Fermati a casa sua senza essere invitato. Guarda come sembra. Puoi sapere molto di una donna da come tiene la sua casa”. Penso che le preoccupazioni di mia mamma sulla casa pulita abbiano molto a che fare col tentativo di rispondere alle aspettative della sua gioventù… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”“Alla fine mia madre ha detto…”]
Ma la questione è, diversamente da mio padre non pensavo a una cosa pulita quando ho sposato mia moglie. Pensavo a quanto mi piacesse quello che aveva da dire. Pensavo a come mi facesse sentire. Pensavo a quanto sorridesse. Mi piaceva tutto ciò. Pensavo a quanto fosse dolce e premurosa e quanto somigliasse alla mamma che volevo per i miei bimbi. Dopo alcuni momenti di lotta per trovare le parole giuste, finalmente ho esclamato: “non mi sono sposato per una casa pulita. L’ho fatto perché lei sembrava la persona con cui trascorrere la vita”. Silenzio. Ho messo alcuni piatti in lavatrice. Alla fine mia mamma ha detto: “Bene, questo probabilmente è più importante di una casa pulita”. “Sì” ho risposto ” lo penso anch’io”».