Minuto di silenzio negato per l’attentato di Barcellona, nuotatore spagnolo non si tuffa

Fernando Alvarez è un nuotatore 71enne che sta partecipando ai Mondiali Master di nuoto che si stanno svolgendo a Budapest. Prima di partecipare alla gara dei 50 metri si sarebbe aspettato un minuto di silenzio per…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Momento di raccoglimento”]

…le vittime del recente attentato di Barcellona, un evento vissuto con grande apprensione dal nuotatore spagnolo, ma gli organizzatori hanno negato questo momento di raccoglimento. Nonostante il no, Alvarez ha deciso di…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Lo sparo del giudice”]

…prendere una decisione autonoma, rimanendo sul blocchetto di partenza quando il giudice ha sparato e tutti gli altri atleti si sono tuffati. Dopo il suo minuto di umanità si è tuffato e ha nuotato molto lentamente, spiegando…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Maggiore soddisfazione”]

…di avere avuto maggiore soddisfazione con questo gesto che se avesse vinto l’oro.

La rabbia dei genitori: “I nostri bambini costretti a pregare Allah!” – VIDEO

I genitori di una scuola elementare di Zwolle, nei Paesi Bassi, non l’hanno presa per niente bene. E con loro, il deputato Harm Beertema. Per i suoi studenti, infatti, questo istituto ha previsto una visita alla vicina moschea… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”La visita”]

dove l’imam locale ha spiegato loto come pregano i fedeli musulmani: i bambini stavano in piedi su un lato della stanza, le bambine sul lato opposto. Il video di denuncia pubblicato sui social da Beertema è diventato subito virale… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Le reazioni”]

Uno dei genitori dei bambini coinvolti ha invece raccontato: “Di recente ho scoperto che mio figlio è stato costretto a cantare ‘benvenuto, benvenuto rifugiato’, al posto delle canzoni di Natale”. Insomma, il tema del multiculturalismo rimane sempre molto delicato.

Inviano 60 profughi. Il Sindaco “Non voglio loro, ma i nostri terremotati”. Ed ecco cosa fa – FOTO

Nel Comune di Cene, da qualche ora, sui cartelli luminosi che solitamente informano in merito alla circolazione, è apparsa la scritta “Il Sindaco avvisa che senza essere informato preventivamente sono stati collocati 59 cittadini stranieri presso la ex colonia Monte”. Una protesta molto forte da parte del Primo Cittadino leghista che non vuole extracomunitari all’interno della sua cittadina. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Le parole del sindaco”]

Il sindaco Giorgio Valoti ha poi detto: “La Prefettura non mi ha avvisato. Ho inviato una lettera al Prefetto, ma lui mi ha detto che i tempi sono troppo stretti, che la gente che arriva è tanta e che si è trattato di una situazione di emergenza. In realtà, io ero stato contattato per verificare l’idoneità dell’edificio. E, infatti, nel pomeriggio mi ero recato nella struttura con i Vigili del Fuoco per fare i controlli. Ma nessuno mi aveva avvisato del loro arrivo: il sindaco viene sempre scavalcato. Secondo me ne arrivano troppi e…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Vicinanza ai terremotati”]

Mandare 60 persone più 4 addetti ai lavori in un paese da 4.270 abitanti per quanto mi riguarda è una scelta sbagliata. Sono vicino alle persone appena colpite dal terremoto. La proposta che porterò avanti, sia con il Vescovo e con il Prefetto, è quella di usare la casa vacanze della curia, appena assegnata a 60 cittadini stranieri, come accoglienza per le persone terremotate che hanno perso la loro casa. Qualsiasi padre di famiglia darebbe prima ai propri figli che agli altri. Io penso prima ai nostri connazionali che agli stranieri. Mi sembra un ragionamento naturale, automatico. Chi non lo farebbe?”.

+++ ARRESTATA LA GRANDISSIMA ATTRICE. LA NOTIZIA È APPENA ARRIVATA +++

Clamore negli Usa per l’arresto di Shailen Woodley attrice di “Divergent” ma non solo. La 24enne, famosa anche per “Colpa delle stelle “ e per il nuovissimo film diretto da Oliver Stone, “Snowden”, è stata attestata durante una protesta contro il progetto di un oleodotto in North Dakota… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE

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La Woodley stava trasmettendo in diretta su Facebook la manifestazione, che ha coinvolta circa 200 persone, quando gli agenti l’hanno fermata. “Mi hanno afferrata per la giacca, dicendo che non avevo il permesso di andare avanti con le riprese… e avevano pistole, manganelli e non mi lasciavano andare”, ha raccontato la stessa attrice… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

“Eravamo in centinaia di persone qui. Mi state arrestando perché sono conosciuta e ho 40.000 persone che mi stanno guardando”, sono le parole che la Woodley ha rivolto ai poliziotti. L’attrice è stata poi rilasciata in serata. Oltre a lei sono attestate altre 26 persone con l’accusa di “sommossa e sconfinamento”.

+++ ARRESTATA LA GRANDISSIMA ATTRICE. LA NOTIZIA E’ APPENA ARRIVATA +++

Shailene Woodley, attrice 24enne protagonista di ‘Colpa delle stelle’ e del nuovo film diretto dal premio Oscar Oliver Stone, ‘Snowden’, è stata arrestata. Il motivo è la sua partecipazione a una protesta contro…

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un grande progetto di oleodotto nel North Dakota, della quale stava mandando in diretta Facebook gli sviluppi. Proprio al termine di quel video, mentre stava tornando a casa, è stata intercettata dalla polizia e portata in caserma: “Gli agenti mi hanno afferrata per la giacca, dicendo che non avevo il permesso di andare avanti con le riprese… e avevano pistole, manganelli e non mi lasciavano andare”. Ecco cosa ha detto alla polizia: “Eravamo in…

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centinaia di persone qui. Mi state arrestando perché sono conosciuta e ho 40.000 persone che mi stanno guardando”. Il video si è diffuso rapidamente, in serata l’attrice è stata rilasciata con la polizia che ha spiegato che si trattava solo di una delle 27 persone arrestate con l’accusa di”sommossa e sconfinamento”.

Pavia, i migranti bloccano il ponte: “Ecco cosa vogliamo…”

Rumorosa e corposa la protesta dei migranti ospitati presso il motel di Castelletto di Branduzzo in provincia di Pavia. I migranti, incuranti dei mezzi che chiedevano il passo, si sono sdraiata sul ponte sul Po di Bressana Bottarone. Gli 80 migranti hanno spiegato i motivi di questa azione così eclatante: “Abbiamo bisogno un aiuto dal governo italiano. Da due mesi non ci danno soldi (i 2,50 euro al giorno previsti per legge), da quattro mesi abbiamo un solo vestito addosso, ci laviamo ogni 10 giorni, siamo ammalati”. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggerela replica del titolare della struttura [nextpage title=”Ecco la versione dell’albergatore”]
Carabinieri e polizia intervenuti sul ponte hanno convinto i migranti a spostarsi. Poco dopo è stata convocata d’urgenza una riunione in prefettura. Il proprietario del motel ha spiegato : “Si era verificata un’incomprensione sui servizi che devo gestire. La prefettura, comunque, ha garantito che tutto sarà sistemato”. Ma i migranti respingono con decisione questa versione: “Quando siamo arrivati, da Trapani, ci hanno spiegato i nostri diritti, ma qui non li rispettano. Non ci danno il poket money. In camera siamo in 4 con un bagno, e ci possiamo lavare ogni 10 giorni perchè abbiamo solo una saponetta; il cibo non è buono; abbiamo un vestito e con quello dobbiamo arrangiarci; siamo malati: dieci di noi hanno la Tbc, alcuni la scabbia, e un giovane di 24 anni, in arrivo dalla Libia, ha una gamba operata da poco.Tutte le notti urla dal dolore”. Rovati non ci sta e replica: “Gli 80 migranti sono stati vaccinati e godono di buona salute; il ragazzo ferito l’abbiamo portato due volte in ospedale ed è sotto antibiotici. Per un disguido non abbiamo pagato il bonus di luglio e agosto, ma sarà disponibile già dai prossimi giorni. I vestiti vengono forniti, ma non possiamo rispondere di quelli che rompono o rovinano. Per quanto riguarda poi l’igiene personale, tutti gli ospiti hanno un kit con schiuma da barba, lamette, spazzolino, dentifricio, crema e bagnoschiuma”. CONTINUA A LEGGERE

La protesta dei migranti blocca il traffico: “Ecco cosa dovete darci…”

L’episodio è accaduto nel centro di accoglienza di via dei Mille a Busto Arsizio (Varese), dove circa settanta migranti hanno manifestato pesantemente in pieno centro. Il nutrito gruppo ha lasciato la struttura intorno alle 16 per occupare piazza Plebiscito bloccando il traffico e creando disagi. Clicca sul punto 2 dell’indice per leggere il commento del sindaco [nextpage title=”Ecco cosa ha dichiarato il sindaco”]
Sul posto sono giunti gli agenti della polizia locale, il sindaco Emanuele Antonelli, il vicesindaco Stefano Ferrario e l’assessore alla Sicurezza, Max Rogora. Le autorità hanno sottolineato come la rivolta fosse improvvisa e difficile da prevedere. Il sindaco Antonelli ha cdichiarato: “Non si può andare avanti così il Governo è incapace di gestire quest’emergenza che non può continuare a essere scaricata sui Comuni”. CONTINUA A LEGGERE