PRODOTTI CONTRAFFATTI E NON ITALIANI: ECCO COME CAPIRE LA LORO PROVENIENZA CON IL CODICE A BARRE

Come riconoscere la provenienza dei prodotti tramite il codice a barre. La UPC: Universal Product Code, è una linea guida per verificare la provenienza della merce acquistata. Infatti se le prime tre cifre del codice a barre UPC è tra 690 e 695, significa che…

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l’origine del prodotto è dalla Cina. In alcuni casi però può essere molto più difficile identificare l’esatta provenienza del prodotto, questo perché un  commercio di…

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frutta indiana importato dalla Cina, poi preparato per consegna agli Stati Uniti d’America, riporterebbe come codice del paese di origine quello della Cina, piuttosto che dell’India. A questo punto il consumatore dovrebbe verificare la società da…

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cui sta acquistando. Questi i codici di origine e provenienza: 890  India – 690, 691, 692  Cina – 40-44  Germania – 471  Taiwan – 30-37  Francia – 50  Regno Unito – 49  Giappone – 00 – 09  USA e Canada – 800-839  Italia – 84  Spagna.

Etichette nei supermercati: la notizia è confermatissima

Il Governo ha approvato lo schema del decreto attuativo sulle etichette dei prodotti alimentari: sarà di nuovo obbligatorio indicare lo stabilimento di produzione o confezionamento. Tale obbligo era stato abolito dopo il riordino della normativa europea. Il Ministero delle politiche agricole ha diffuso questa nota: “L’Italia ha stabilito la sua reintroduzione al fine di garantire, oltre che una corretta e completa informazione al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute”… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le parole del Ministro”]

Ecco quindi come ha commentato il ministro Martina: “Questo provvedimento si inserisce nel lavoro che stiamo portando avanti per dare massima informazione ai cittadini sugli alimenti che consumano. Per questo abbiamo voluto inserire di nuovo l’obbligo di riportare in etichetta lo stabilimento di produzione dei cibi. Diamo una risposta anche alle tantissime aziende… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=””]

che hanno chiesto questa norma e hanno continuato a dichiarare lo stabilimento di produzione nelle loro etichette. Il nostro lavoro non si ferma qui, porteremo avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché l’etichettatura sia sempre più completa. La valorizzazione della distintività del nostro modello agroalimentare passa anche da qui”.

I 7 prodotti più tossici per la cura della persona

Sono prodotti che usiamo quotidianamente per l’igiene e la cura della persona. Eppure molti contengono sostanze nocive per la nostra salute. Si tratta di ingredienti chimici che, a lungo andare, potrebbero causare seri problemi. La maggior parte appartiene alla grande famiglia dei conservanti usati per evitare che muffe e batteri proliferino all’interno dei saponi. Come la formaldeide contenuta in tantissimi shampoo. È un battericida. Peccato, però, sia stata confermata la sua cancerogenicità

CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Parabeni”]
Parabeni: se ne sente parlare spesso ma non sempre si conoscono gli effetti. I parabeni sono cancerogeni; si tratta di ingredienti  potenzialmente dannosi perché vengono assorbiti dalla pelle e si accumulano nei tessuti. Si trovano nel make-up quanto nei saponi, anche nella schiuma da barba for man. 

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Quaternium 15″]

Quaternium 15: si tratta di un conservante usato spesso nei cosmetici e nei prodotti solari. È un ingrediente tossico e provoca reazioni a livello cutaneo.

CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Kathon Cg”]

Kathon Cg: è un conservante e un antibatterico ma rientra negli ingredienti più irritanti tra quelli usati dalle aziende. Eppure è largamente utilizzato sia nei prodotti per il corpo che nei detergenti per la casa.

CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Mea-Dea-Tea”]Mea-Dea-Tea: si tratta di monoethanolamine, diethanolamine e triethanolamine, ingredienti che rilasciano sostanze cancerogene come i nitrati. Sono presenti in tutti i prodotti schiumosi, dalle saponette ai docciaschiuma. 

CLICCA SUL PUNTO 6 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Parafenilendiamina”]

Parafenilendiamina: è un ingrediente presente in molte tinture per capelli. Tuttavia in molti Paesi europei è stata bandita proprio a causa della sua tossicità riconosciuta.

CLICCA SUL PUNTO 7 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Toluene”]

Toluene: è una sostanza che si usa per stendere lo smalto. Pare che, addirittura, questa componente arrechi danni al sistema nervoso e ai reni. Ciononostante continua ad essere usata e, molto spesso, senza essere indicata sull’etichetta.

Ecco che fine hanno fatto i prodotti inviati ai terremotati

Ad opera della commissione di vigilanza la scoperta di beni di consumo ormai scaduti ed accatastati senza alcuna logica ne criterio, destinati come aiuto alle vittime del terremoto. Il tutto giaceva in un palacongressi di Montesilvano (Pescara), in alcune stanze utilizzate dall’associazione onlus e adibite a deposito si raccolta di materiale. Una quantità enorme di …
CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Denuncia”]
beni ormai inutilizzabile. Il consigliere comunale che ha denunciato il fatto, Enea D’Alonzo, promette di andare fino in fondo alla questione identificando i responsabili del terribile spreco. Tra il materiale ormai inutilizzabile, vi erano sia generi alimentari che prodotti per l’igiene personale. Molti anche i beni non …
CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Abbandono”]
deperibili come: libri, pannolini, spazzolini … Non si riesce a capire perché siano rimasti abbandonati così a lungo, visto che stiamo parlando degli aiuti per il terremoto del 24 agosto, ci si chiede come mai non siano arrivati a destinazione. La risultante più grave di questo spreco è il …
CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Sfiducia”]
vanificare, gettando una generale sfiducia sul lavoro di tanti volontari e numerose associazioni che con serietà e diligenza fanno il loro lavoro , nel rispetto di chi ha bisogno e di chi si priva di un qualcosa per dare un valido aiuto.

Sapete da dove provengono i prodotti che acquistate da Carrefour?

Le grandi catene di supermercati hanno spesso dei prodotti monomarca che fanno parte del loro brand. Così, Auchan, Coop o Carrefour firmano molti dei loro prodotti. Si tratta, però, unicamente di un marchio. Questi prodotti infatti sono tendenzialmente realizzati negli stabilimenti dei grandi colossi del settore, dalle stesse industrie famose in tutta Italia per quel dato prodotto. Naturalmente la differenza di prezzo è evidente perché, nonostante la realizzazione e lo stabilimento siano uguali, la marca fa la differenza. Può quindi accadere che nello scaffale della pasta fresca, si trovino, uno accanto all’altro, i tortellini Giovanni Rana e quelli Carrefour. Prodotti molto simili, ma prezzo assai diverso. È questo non è l’unico caso. Vediamoli insieme…
CLICCA SU PROSSIMA PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Pasta”]

PASTA: come accennato poco fa, Giovanni Rana non produce solo i tortellini freschi a marchio Carrefour ma anche gli gnocchi. I grandi marchi però sono presenti anche nella pasta “secca”. La pasta Carrefour Selection in formati speciali, ad esempio, è realizzata da Pasta Garofalo, un brand italiano assai noto e non troppo economico. Anche la pasta fresca non ripiena porta la firma di un marchio abbastanza conosciuto: Troccoli e altri formati freschi sono infatti prodotti da Maffei. Ma proseguiamo…
CLICCA SU PROSSIMA PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Colazione”]

COLAZIONE: tanti prodotti per la prima colazione a marchio Carrefour vengono prodotti negli stessi stabilimenti e dalle stesse industrie di prodotti dal marchio ben più noto. Le Fette biscottate, ad esempio, vengono realizzate da Colussi. I biscotti wafer li fa Galbusera, l’orzo solubile viene prodotto da Crastan mentre lo zucchero è prodotto da Eridania, colosso dello zucchero in Italia. Anche i succhi di frutta portano un nome importante: La Doria.
CLICCA SU PROSSIMA PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Dolci delle feste”]

DOLCI DELLE FESTE: ogni volta che arriva Natale o Pasqua, si investono parecchi soldi nell’acquisto di panettoni o colombe da portare ad amici e parenti. Si cerca sempre di far bella figura e si opta quindi per i più noti marchi del settore. E se vi dicessimo che la qualità dei prodotti Carrefour in molti casi è la stessa? Beh, basta sapere che il panettone e il pandoro Carrefour sono prodotti da Maina, così come la Colomba. La versione del panettone senza canditi, invece, è affidata a F.B.F. (Bauli). Mica male…
CLICCA SU PROSSIMA PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Carni”]

CARNI: insaccati e scatolame hanno firme piuttosto importanti. La carne in scatola Carrefour è prodotto da Kraft che è la stessa ditta produttrice della più nota carne Simmenthal. Se ci spostiamo sul banco frigo e guardiamo con attenzione i wurstel Carrefour, ci renderemo conto che la produzione è invece affidata all’italianissima Beretta, azienda leader del settore…
CLICCA SU PROSSIMA PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”Latte e derivati”]

LATTE E DERIVATI: Sterilgarda, noto marchio del settore, produce moltissimi prodotti per Carrefour: il latte UHT, quello ad alta digeribilità, la besciamella e la panna da cucina. La produzione del latte fresco, intero e scremato, è invece affidata a Granarolo. Il parmigiano reggiano in pezzi lo fa Parmareggio mentre il Gorgonzola lo realizza Igor. E infine lo yogurt: a produrlo è Mila.
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ALTRI PRODOTTI: altre grandi firme a marchio Carrefour da mettere nel carrello sono le patatine che vengono prodotte da Amica Chips. L’acqua naturale, invece, proviene dalla stessa sorgente in cui sgorga l’acqua Sant’Anna di Vinadio.

Nestlè nei guai: test positivi alla Listeria in uno dei prodotti più venduti

L’allarme riguarda alcuni prodotti della Nestlè immessi nel mercato statunitense: Nestlé Drumstick Club 16, Variety Pack e Vanilla Pack. L’azienda svizzera, dopo aver immediatamente provveduto al loro ritiro, spiega… [nextpage title=”Il batterio”]

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in un comunicato ufficiale di aver ricevuto i test positivi per Listeria Monocytogenes. I prodotti colpiti dal richiamo volontario sono stati messi in distribuzione inavvertitamente. Un batterio quello contenuto nei suddetti prodotti della Nestlè che può causare infezioni gravi e talvolta fatali nei bambini piccoli, anziani e in persone con…

CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE PER CONTINUARE A LEGGERE[nextpage title=”I sintomi”]

un sistema immunitario indebolito. in condizioni di salute ottimali, può portare solo a sintomi di breve temine: febbre alta, forti mal di testa, rigidità, nausea, dolore addominale e diarrea. L’infezione da Listeria può però causare aborti tra le donne in gravidanza.

Sapete da dove provengono i prodotti che acquistate da Lidl?

schermata-2016-10-07-alle-14-30-49Lidl è uno dei marchi con la più forte espansione degli ultimi anni. Partita dalla Germania, questa notissima catena di discount, è ormai affermatissima anche nel nostro Paese. Tantissimi punti vendita in giro per lo Stivale e tanta popolarità (anche per merito della massiccia pubblicità). Qualcuno però guarda con diffidenza certi prodotti Lidl, specie in un periodo come questo in cui si fa davvero attenzione all’etichetta e a quello che si mangia. Il dubbio è che la provenienza possa essere non italiana, poco certificata, un sinonimo (per alcuni) di scarso controllo, dubbia qualità e poco sostegno all’economia del nostro Paese. Vi stupirà sapere che non è proprio così. Date un’occhiata alla provenienza di alcuni dei prodotti più diffusi nei carrelli italiani…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Biscotti”]

BISCOTTI: amatissimi da grandi e piccini, utilizzati sia a colazione che a merenda, i biscotti sono un must del paniere italiano. Quelli della Lidl non provengono affatto da stabilimenti extraeuropei come si tende a pensare, anzi, vengono realizzati da alcuni dei più noti (e prestigiosi) brand italiani che non mettono il loro nome sul packaging e quindi non impongono neanche il loro prezzo. Balocco e Colussi producono, ad esempio, i biscotti Realforno Lidl Fior di Cioccolato e Petit mentre Savoiardi e Amaretti sono prodotti da Vicenzi. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Merendine”]

MERENDINE: restiamo sempre sul fronte dolciario e non ci spostiamo dalla fascia colazione – merenda. Anche in questo caso, alcune delle tortine più vendute della Lidl vengono proprio da stabilimenti rinomati. I croissant alla crema e vuoti Nastrecce Lidl sono prodotti dal Gruppo Bauli mentre i Plumcake allo yogurt li realizza MisterDay (così come le ciambelle di pasta margherita). Bauli (insieme a Motta, gruppo FBF) firma anche i croissant al cioccolato. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Salumi e carni”]

SALUMI E CARNE: i tedeschi sono i re dell’insaccato. Non c’è salsiccia che non sappiano fare, non c’è wurstel che non sappiano realizzare. Eppure, parte dei wurstel della Lidl sono prodotti da Beretta e Tre Valli. Anche sul fronte salumi si scegli l’Italia. La bresaola FrescaFetta Lidl è realizzata da Beretta, così come il Salame Cacciatore. Quasi tutti gli affettati Dal Salumiere, invece, sono prodotti da Grandi Salumifici Italiani (Casa Modena). PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 5 DELL’INDICE [nextpage title=”Drink e bevande”]

DRINK: che siano alcolici o soft drink, sono spesso made in Italy. Il succo di frutta Vitalfit Tropical, ad esempio, è realizzato da Parmalat mentre quello al limone lo fa Polenghi. La birra Finkbrau in bottiglia di vetro Lidl è prodotta nello stabilimento Castello Pedavena (ex Moretti) mentre la Grappa dei Colli la realizza Bonolio. I the solubili al limone e alla pesca sono invece prodotti da Ristora. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 6 DELL’INDICE [nextpage title=”Riso”]

RISO: qual è il riso italiano per eccellenza? Qual è quel marchio di riso made in Italy che vi salta subito in mente. Esatto, proprio quello. Il Riso Scotti è il reale produttore del riso Robigna (sacchetto da 2 kg) in vendita alla Lidl.

Maxi ritiro nei supermercati CARREFOUR: “C’è metallo dentro, non mangiateli”. ECCO IL PRODOTTO

Le confezioni di  Wurstel di pollo 100q della catena Carrefour sono state ritirate da tutte le filiali. L’avviso  riguarda esclusivamente le confezioni da 100 grammi che sull’etichetta riportano il codice 8012666018468 e indicano come scadenza il 21/04/2016. C’è la possibilità che nei würstel siano finiti dei frammenti di alluminio. Il produttore, il Salumificio Fratelli Beretta S.p.A., ha per tale motivo richiesto il ritiro precauzionale del prodotto. Il suo consumo può portare a lesioni. L’azienda si è scusata ed ha invitato tutti i consumatori che lo avessero comprato a non farne assolutamente uso e di riportare  le confezioni incriminate al punto di vendita Carrefour per il rimborso. CONTINUA A LEGGERE

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Attenzione:prodotti cinesi venduti come biologici nazionali. Ecco i pericoli

I prodotti cinesi al supermercato sembrano inesistente. Ma il sembrano è doveroso sottolinearlo perché secondo l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, le importazioni alimentari dalla Cina sono pari a circa 500 milioni di euro all’anno ed è in crescita esponenziale.
I cibi che attraversano le nostre frontiere sono principalmente: pomodoro, legumi secchi, ortaggi e cereali (soprattutto riso), prodotti ortofrutticoli freschi (come mele, funghi, o l’aglio che ha subito un aumento del 120%), spaghetti di riso, prodotti ittici surgelati (gamberetti e pesce di vario genere) e cibi della tradizione gastronomica cinese (salsa di soia e tè). Inoltre molte nostre aziende acquistano dalla Cina grassi vegetali e olio di semi come ingredienti per i loro prodotti.
Basta leggere l’etichetta accuratamente per scoprire che molti prodotti non sono italiani né europei ma di provenienza NON-UE, ovvero al di fuori dell’Unione Europea, senza specificare molto. Altri prodotti invece hanno scritto chiaro e tondo Provenienza Cina.
Prodotti come i fagioli borlotti e cannellini, per di più etichettati come biologici, fossero in verità un prodotto cinese.
Fate sempre attenzione all’etichetta. Sì il biologico fa bene, ma quello vero.

Lo sciroppo verde che accelera il metabolismo e fa perdere 6 chili in meno di un mese. Ecco come farlo

Volete perdere peso, ma i metodi tradizionali non sono sufficienti? Ecco uno sciroppo naturale che potrebbe fare al caso vostro. Come fare? Semplice:
“Premete i quattro limoni, tagliare zenzero e rapa, mettere questi tre ingredienti nel frullatore e frullare fino ad ottenere un composto omogeneo quindi fare riposare per qualche minuto. A questo punto aggiungere la cannella e il miele e frullare nuovamente il tutto, infine, fare riposare per qualche minuto in modo che il composto si liberi anche dell’aria generata. Versare il composto così ottenuto in un barattolo di vetro e conservare in frigo ben tappato.
Assumete un cucchiaino di sciroppo due volte al giorno prima dei pasti. Lo sciroppo va utilizzato per un massimo di 3 settimane e volendo è possibile utilizzarlo nuovamente ma dopo una pausa anch’essa di 3 settimane. Questo sciroppo non va utilizzato da chi soffre di ipertensione.”