Infarto, quasi uno su due è “silenzioso”: arriva senza sintomi e sfugge alle cure

Purtroppo si muore sempre più spesso di Infarto, e come sapete è una malattia silenziosa che non ha particolari sintomi. E’ questo quello che risulta da una recente ricerca del Wake Forest Baptist Medical Center a Winston-Salem, in Carolina del Nord, pubblicato sulla rivista Circulation.
Così una ricerca americana ha realizzato uno studio in cui sono stati analizzati per diversi anni lo stato di salute cardiovascolare di un campione di quasi 9.500 persone selezionati per uno studio sull’aterosclerosi.
Pare che almeno 317 partecipanti hanno avuto un infarto silente, mentre 386 hanno registrato un attacco cardiaco con i classici sintomi clinici (dolore toracico, fiato spezzato, sudore freddo).
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Fonte: Tgcom24

Aneurisma cerebrale: quali sono i sintomi premonitori?

Al giorno d’oggi, purtroppo, sono sempre di più le persone che soffrono o hanno sofferto di un aneurisma cerebrale. Quali sono i sintomi premonitori dell’aneurisma cerebrale?
L’aneurisma cerebrale è un rigonfiamento di un vaso sanguigno del cervello che può anche rompersi, causando un’emorragia (ictus). Si tratta di un problema abbastanza serio che richiede un tempestivo intervento medico. Per fortuna, però, la maggior parte degli aneurismi non si rompe e non crea problemi né sintomi particolari. Ma, quali sono i sintomi, anche premonitori, quando ci sono? Al manifestarsi del mal di testa improvviso e molto forte con perdita di conoscenza o convulsioni, si consiglia di chiamare immediatamente il 118.

In questi casi, infatti, è importante agire tempestivamente perché il sangue può danneggiare le cellule circostanti o addirittura causarne la morte, nonché aumentare la pressione all’interno del cranio. Nei casi più gravi può aversi, oltre che perdita di coscienza, anche il decesso. Purtroppo, gli aneurismi piccoli sono silenti per cui, nella maggior parte dei casi, gli aneurismi veri e propri vengono scoperti solo quando già si sono rotti e quindi vanno trattati come emergenze. Se si è più fortunati, invece, possono essere scoperti per caso attraverso esami di controllo. L’intervento di emergenza, comunque, prevede generalmente delle soluzioni chirurgiche più o meno invasive.

  Incidenti domestici: ecco come prevenirli

La casa deve essere un luogo accogliente e sicuro soprattutto per i più piccoli. Ecco come evitare i pericolosi incidenti domestici:  prevenire incidenti domestici è fondamentale per poter vivere sereni e limitando al massimo i pericoli.

Il racconto di questa mamma ci fa capire quanto è vero che, a volte, basta un attimo per mettere in serio pericolo la vita dei più piccoli. Ecco la sua storia:

“Due anni fa mia figlia Brooke si era appena svegliata dal riposino, era una bimba di 3 anni, stava venendo verso di me in soggiorno, mi ricordo che guardavo il suo incedere curioso e la seguivo sedersi alla scrivania del computer nel corridoio, proprio accanto alla cameretta del fratellino, dove, alla fine, è entrata e da dove ho sentito arrivare il rumore dello schianto. In un istante le nostre vite sono cambiate per sempre.“

Laurie, la mamma, prosegue nel suo racconto: “Ricordo che guardavo dalla porta della camera e riuscivo a vedere il retro della cassettiera ma non Brooke. Iniziai ad andare nel panico quando capii che lei era proprio sotto. Da sola riuscii solo parzialmente a sollevare il mobile anche perché ero reduce di un intervento alla schiena.

Cercai di sollevare il peso dalla sua testa e usai tutta la forza della disperazione. Chiamai gridando mio marito Matt. Lui scaraventò e face letteralmente volare la cassettiera in un angolo della camera. Vidi la sua reazione: sussultò leggermente e vidi del sangue uscire dal suo orecchio destro.

Ricordo perfettamente la disperazione assoluta, i pensieri angoscianti che si facevano spazio nella mia mente mentre stavo dando le informazioni all’operatore del 911. La polizia e i pompieri arrivarono in pochi minuti. Io salii sull’ambulanza con Brooke.”

La mamma ricoda ancora: “Mi sentivo estraniata dal mio corpo come se stessi guardando delle immagini che non appartenevano alla realtà. Vedevo che tagliavano i vestiti di mia figlia, cercavo di parlarle ai medici dicendo che ero la sua mamma, li scongiuravo di aiutarla! Brooke aveva un trauma cerebrale ma sembrava non aver riportato danni gravi, la prognosi rimaneva riservata per 72 ore. C’erano 3 fratture al cranio e la loro preoccupazione era che la fuoriuscita del liquido cerebrale potesse causare un’infezione, anche la meningite. Aveva subito anche uno schiacciamento delle ossa orbitali e si era rotto un osso molto vicino al nervo uditivo. Malgrado tutto ciò sembrava stare bene secondo i dottori.

Avrebbero poi dovuto ricostruire parte del suo cranio, le ossa intorno agli occhi per evitare danni visivi, deformazioni facciali o infezioni, non c’era alternativa.”

Sono passati due anni dall’incidente, Brooke si è completamente ripresa ma non la mamma che continua a voler parlare di prevenire incidenti domestici. Tutto ciò è accaduto semplicemente perché la bambina voleva prendere una Barbie su uno scaffale sopra la cassettiera, una cassettiera che non era mai stata ancorata al muro. La mamma sa tutto ciò e per questo si sente terribilmente in colpa. Purtroppo le cose accadono ed è giusto saperlo. Laurie racconta la sua storia per sensibilizzare tante altri genitori affinché si possa fare la giusta prevenzione, perché nessuno debba più passare ciò che ha passato Brooke e tutta la sua famiglia, è diventata la sua missione.