FACEBOOK, si rischia il carcere: lo facciamo tutti (anche per gioco), ma adesso è REATO

Quante volte vi siete imbattuti, in giro su Facebook, in post o commenti denigratori, offensivi contro altre persone. Bene, non tutti sanno che la diffamazione sui social network è un vero e proprio reato. Non solo sulla carta stampata o sui media tradizionali, insomma, ma anche sui siti Internet e sui social come Facebook… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Reato aggravato perché…”]

Addirittura, come spiega il portale Laleggepertutti.it, si tratta di una diffamazione “aggravata”, in quanto il pubblico di un messaggio su Facebook è potenzialmente indeterminato. Il reato si configura anche nel caso il nome del destinatario non sia esplicitato, ma comunque facilmente riconoscibile… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Ecco le pene previste”]

Il codice penale prevede la reclusione da  6 mesi a 3 anni oppure una multa di almeno 516 euro. Nel caso in cui invece la diffamazione sia relativa a un fatto specifico, la pena sale fino a 2 anni (oppure a 2.065 euro di multa).

Ecco cosa si rischia adesso se non si paga una multa

Cosa si rischia in caso di una multa non pagata? D’ora in poi si potrà applicare il mancato ottenimento o rinnovo del passaporto. Si tratta della conversione in pena restrittiva della libertà…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Due alternative”]

…personale. L’ammenda invece è prevista solamente per le contravvenzioni. Le alternative possibili sono sostanzialmente due. Bisogna recarsi all’ufficio che si occupa del recupero crediti nel…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Pena pecuniaria”]

…tribunale che ha emesso la condanna al pagamento della pena pecuniaria. Poi si chiede l’ammontare da versare e si provvede a saldare il debito. In alternativa è possibile chiedere il…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Nullaosta”]

…nullaosta al giudice che cura l’esecuzione della sentenza, anche se sono rari i casi di concessione.