5 cose da sapere sulla busta paga di gennaio 2016 tra addizionali e aumenti CCNL

Il Governo ha messo in atto una serie di cambiamenti che riguardano da vicino tutti gli italiani.  In particolare, oggi vi segnaleremo alcuni importati cambiamenti circa la busta paga che dovrete assolutamente sapete per affrontare in maniera assolutamente preparata tutto l’anno:
1. Aumenti per rinnovo CCNL: quest’anno è scattato l’aumento della paga base per il rinnovo del CCNL. Alcuni lavoratori, per questo, troveranno nella loro busta paga la buona notizia dell’aumento della paga base nazionale. Inoltre, ad affiancare l’aumento ci sarà anche l’indennità di contingenza. L’aumento non spetta solo ai lavoratori full time ma anche a quelli part-time anche se sono proporzionati alla percentuale di part-time svolto.
2. Le festività del 1 gennaio e del 6 gennaio: se guardate bene con attenzione la busta paga noterete che il 1 gennaio e il 6 gennaio sono stati retribuiti. I lavoratori impiegati, infatti, retribuiti con 26 giornate, riceveranno 2 giornate pagate, per complessive 26 giornate retribuite. Nel caso in cui il lavoratore il 1 gennaio o del 6 gennaio ha effettivamente lavorato, allora riceverà la retribuzione maggiorata per il lavoro festivo.
3. Bonus Renzi e tassazione nella busta paga di gennaio 2016: una buona notizia, se così la possiamo definire c’è. Le aliquote Irpef 2016 sono rimaste le stesse, quindi fino a 15.000 euro di reddito si paga il 23%, fino a 28.000 euro il 27%, ecc. Da Gennaio nella busta paga del lavoratore ripartono da zero tutti gli imponibili, soprattutto quello fiscale. Proprio per questo il datore di lavoro applicherà la tassazione sulla base del reddito presunto dell’anno 2016. Nella busta paga di gennaio 2016, essendo un mese di 31 giorni, il lavoratore troverà la detrazione per lavoro dipendente calcolata su 31 giorni, pertanto più alta. Pertanto l’Irpef calcolata nel mese sarà pari al reddito del mese di gennaio, sul quale vengono calcolate le aliquote Irpef, meno la detrazione per lavoro dipendente. Coloro che hanno anche familiari a carico, vedranno applicarsi anche la detrazione per figli, coniuge e altri familiari a carico, sempre basata sul reddito presunto. Ai lavoratori che hanno un reddito imponibile fiscale presunto inferiore a 24 mila euro verrà accreditato il Bonus Renzi, di 80 euro.
4. Addizionali regionali e comunali: purtroppo, da gennaio sono partiti anche gli addebiti in busta paga delle addizionali regionali e comunali. Il calcolo delle addizionali, in ogni caso, è basato su delle aliquote stabilite dagli enti locali.
5. Ferie, permessi e assegno per il nucleo familiare: il lavoratore potrà controllare, facendo un confronto con la busta paga di dicembre, l’aumento progressivo delle ore o giorni di ferie e permessi maturati, al netto di quelli goduti o retribuiti. Inoltre, il lavoratore si troverà indicate in busta paga le giornate di ferie anno precedente ancora da godere e le giornate di ferie maturate nell’anno, ossia nel 2016.

Fonte: Fanpage

Le fanno una multa mentre è in ospedale col figlio: la paga un benefattore

C’è ancora chi fa le cose col cuore almeno in Australia dove una mamma per portare il figlioletto malato in ospedale non ha potuto parcheggiare l’auto nel modo più corretto. La donna purtroppo è stata trattenuta per un bel po’ di tempo all’ospedale di Camberra, ovviamente non se l’è sentita di lasciare il piccolo da solo.  I vigili l’hanno multata ma quando la donna si è avvicinata alla macchina non ha trovato la multa, bensì un biglietto rosa scritto da un misterioso benefattore o benefattrice. Ecco cosa c’era scritto:

“Ciao, ho visto che sulla tua auto c’era una multa. Sicuramente quello che stai passando all’ospedale è abbastanza duro, così l’ho pagata per te. Ricevuta n° ***, pagata in data 08/08/15 alle 11.05 am. Spero che le cose si risolvano!”.

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Turisti americani al bar pagano un conto salatissimo: 204 euro in cinque

Doveva essere un semplice pranzetto veloce. Ma quello di una famiglia americana si è rivelato essere un vero e proprio salasso fuori programma. La famiglia avrebbe dovuto visitare i Musei Vaticani ma prima di andare hanno pensato di fermarsi a mangiare qualcosina in un bar in zona. Al bar hanno scelto alette di pollo, patatine fritte, insalata e frutta. E poi birra, acqua e una bibita. Quando gli è stato portato il conto non hanno creduto ai loro occhi: 204,60 euro. Un pranzetto da fast food si è rivelato più costoso di una cena in ristorante.
Ecco le parole della guida turistica intervistata da al sito Romatoday: “Si sono seduti, hanno ascoltato il cameriere che spiegava il menù e hanno scelto”.
Dallo scontrino si evince che ogni cosa ha un prezzo salatissimo, ma sono davvero consentiti prezzi così esagerati?

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