“Sì, il suo amico può entrare”. Cani e gatti negli ospedali anche in Italia

Una novità destinata a fare storia. La Regione Lombardia ha deciso: gli ospedali, le case di cura e quelle di riposa potranno ospitare gli amici a quattro zampe dei pazienti… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Le norme da rispettare”]

Una decisione già attiva a Bergamo, presso l’ospedale di Treviglio, ma che ora verrà estesa a tutto il territorio regionale. Ovviamente ci saranno delle rigide norme da osservare: museruola e guinzaglio di massimo un metro e mezzo per i cani, trasportini per gatti e conigli… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Gli accompagnatori”]

Gli animali dovranno essere accompagnati da persone maggiorenni e i loro peli dovranno essere raccolti in caso di perdita nei luoghi pubblici.

Nicole Di Pietro: Ecco Perché la sua Tomba Oggi è Così

Il 12 febbraio di quest’anno se ne andava questo piccolo angioletto di nome Nicole Di Pietro e la sua mamma, Tania Egitto, rimaneva vittima di un parto traumatico e così “violento” da trasformarsi in una tragedia.

Lo scorso 12 dicembre, alla vigilia del primo Natale senza Nicole, mamma Tania e papà Andrea hanno pubblicato sulla pagina ufficiale dedicata a Nicole: “il girotondo di Nicole” una foto della tomba della loro piccola.
La culla eterna di Nicole Di Pietro è stata addobbata per il prossimo Natale. Non manca nulla: c’è un albero, un Babbo Natale, stelle, cuori e piante che evocano l’atmosfera natalizia.

Guardando la lapide di Nicole colpisce quella data “sola”: 12-2-2015 e intorno l’allegria di una bambina amata, desiderata e voluta. Così si ha l’impressione che la “crudeltà” di questa morte, dolorosa e incredibile, possa essere rotta e riscattata dalla speranza e dall’amore eterno di due genitori che non si arrendono.

La Procura di Catania ha recentemente chiuso le indagini sulla morte di Nicole Di Pietro:
6 sono gli indagati, 3 per omicidio colposo. A quanto risulterebbe dalle indagini, Nicole era già morta quando partì l’affannosa ricerca per una termoculla.
Secondo la Procura di Catania la ginecologa che seguiva mamma Tania non avrebbe proseguito il doveroso monitoraggio del feto durante il travaglio, cosa che avrebbe consentito di prevenire la sofferenza fetale che si è di fatto verificata.
Dopo la nascita di Nicole, il neonatologo e l’anestesista, per parte loro, non avrebbero eseguito le corrette manovre di rianimazione aggravando la sofferenza respiratoria della neonata.