FACEBOOK, si rischia il carcere: lo facciamo tutti (anche per gioco), ma adesso è REATO

Quante volte vi siete imbattuti, in giro su Facebook, in post o commenti denigratori, offensivi contro altre persone. Bene, non tutti sanno che la diffamazione sui social network è un vero e proprio reato. Non solo sulla carta stampata o sui media tradizionali, insomma, ma anche sui siti Internet e sui social come Facebook… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE[nextpage title=”Reato aggravato perché…”]

Addirittura, come spiega il portale Laleggepertutti.it, si tratta di una diffamazione “aggravata”, in quanto il pubblico di un messaggio su Facebook è potenzialmente indeterminato. Il reato si configura anche nel caso il nome del destinatario non sia esplicitato, ma comunque facilmente riconoscibile… PER CONTINUARE A LEGGERE, CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE[nextpage title=”Ecco le pene previste”]

Il codice penale prevede la reclusione da  6 mesi a 3 anni oppure una multa di almeno 516 euro. Nel caso in cui invece la diffamazione sia relativa a un fatto specifico, la pena sale fino a 2 anni (oppure a 2.065 euro di multa).

“I datori di lavoro devono sapere se un loro lavoratore mi offende. Ecco cosa farò…”

I messaggi di odio sui social network tornano a far discutere. Laura Boldrini, presidente della Camera, è intervenuta a Torino spiegando di aver fatto i nomi di chi l’aveva insultata per renderli…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”Responsabilitò”]

…noti a tutti. “Ognuno si assume le proprie responsabilità”: è questa la conclusione del suo ragionamento. Riceve molte offese sul web e questa è stata la sua reazione. Ha comunque aggiunto…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Possibili denunce”]

…di non avere intenzione di denunciare nessuno e di non sapere se potranno essere pubblicati i messaggi di scuse. PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Notizie false”]

Tra l’altro, la stessa Bordini ha deciso di organizzare a Montecitorio un incontro con giornalisti ed esperti di comunicazione per approfondire le notizie false e i messaggi online che appaiono online.