Elisa, il melanoma non le lascia scampo: “Era una donna speciale”

A Padova si sono svolti i funerali di Elisa Busato, 45enne stroncata da un terribile melanoma che non le ha lasciato scampo. La scoperta del male era avvenuta lo scorso mese di ottobre e i medici le avevano diagnosticato purtroppo la…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 2 DELL’INDICE [nextpage title=”La forma più aggressiva”]

…forma più aggressiva. La donna viveva col compagno e ora viene ricordata da tutti come una donna dolce e dagli occhi azzurri ed espressivi. Lavorava inoltre nella ditta di spedizioni TNT: amava molto i bambini, ma non aveva…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 3 DELL’INDICE [nextpage title=”Amore per i nipotini”]

…figli, ragione per cui aveva un legame speciale con i suoi nipotini. Il fratello maggiore ha ricordato la sua passione per i bimbi e le trasferte calcistiche del Padova Calcio. Le condizioni erano ancora…PER CONTINUARE A LEGGERE CLICCA SUL PUNTO 4 DELL’INDICE [nextpage title=”Aggravamento improvviso”]

…buone tre settimane fa, tanto da consentirle di visitare la madre e i due fratelli. L’aggravamento è stato improvviso e la donna non si è più ripresa, fino al decesso, avvenuto nelle scorse ore.

Melanoma, intercettato segnale che anticipa trasformazione maligna

Finalmente una buona notizia in campo medico: un team di ricercatori israeliani di Tel Aviv, ha scoperto che con un mix di farmaci che già oggi sono presenti sul mercato farmacologico, s i può bloccare lo sviluppo del terribile tumore alla pelle, meglio noto come melanoma. Secondo i ricercatori con questi farmaci il tumore diverrebbe “non letale”.
A quanto pare, la ricerca è stata diretta da Carmit Levy della Sackler School of Medicine, grazie alla collaborazione dei ricercatori dell’Università di Tel Aviv, , del Centro Medico Sheba, dell’Istituto Gustave Roussy e dell’Università di Gerusalemme. Levy ha spiegato che: “Per comprendere il melanoma abbiamo dovuto studiare approfonditamente la struttura e la funzione della pelle sana. Il melanoma è un tumore che ha origine nell’epidermide e, nella sua forma più aggressiva, invade il derma e gli strati sottostanti. Attraverso i vasi sanguigni e i linfonodi si diffonde a tutti gli altri organi, che vengono devastati dalle metastasi”.
Il ricercatore continua: “Doveva esserci qualcosa nel microambiente della pelle che permette alle cellule del melanoma di cambiare caratteristiche. Dovessi ragionare come fa un tumore mi domanderei il perché dover sprecare energia quando nel corpo ce n’è tanta a disposizione?”.
I ricercatori, dopo varie ricerche, hanno evidenziato che il tumore cresce e si diffonde al mutare del microambiente. Ecco le parole del responsabile: “Le normali cellule epidermiche non si spostano. Il melanoma invece prima si sposta verso gli strati superficiali della pelle e poi, solo in un secondo momento, invade gli strati inferiori. Potessimo riuscire a fermarlo quando si trova in superficie, prima della contaminazione dei vasi sanguigni, potremo fermare la progressione del tumore”.
Si ipotizza quindi che in futuro potrebbe essere una crema, quella che blocca la diffusione del tumore. Ecco la conclusione del dottore: “Siamo riusciti ad intercettare il segnale che precede la mutazione del melanoma. Ora dobbiamo soltanto comprendere come bloccare quel segnale. La cosa potrebbe sembrare complicata ma ci sono molti farmaci, già testati sull’uomo, che potrebbero interferire su quel segnale. In un futuro non troppo lontano potremo essere in grado di sviluppare una sorta di crema che funzionerà come una misura di prevenzione. Il melanoma è un tumore in genere lento. Se si riuscissero a sviluppare dei sistemi di analisi precoce potremo finalmente salvare migliaia di persone in tutto il mondo”.
Speriamo che il farmaco contro questo cancro sia presto disponibile.CONTINUA A LEGGERE
Fonte: Fanpage

Melanoma, intercettato segnale che anticipa trasformazione maligna

Finalmente una buona notizia in campo medico. Un team di ricercatori ha scoperto che con farmaci oggi sul mercato potrebbe esser possibile bloccare quel segnale e rendere il tumore “non letale”. La ricerca, diretta da Carmit Levy della Sackler School of Medicine, è stata condotta grazie alla collaborazione dei ricercatori dell’Università di Tel Aviv, del Technion Institute of Technology di Haifa, del Centro Medico Sheba, dell’Istituto Gustave Roussy e dell’Università di Gerusalemme. Gli scienziati, stando a quanto pubblicato sulle pagine della rivista Molecular Cell, sono riusciti a mettere a fuoco lo stadio preciso in cui il cancro diventa maligno, aprendo potenzialmente la strada a nuove forme di prevenzione.
Infatti, pare sia stato intercettato il segnale che attiva il tumore. “Per comprendere il melanoma – ha spiegato Levy – abbiamo dovuto studiare approfonditamente la struttura e la funzione della pelle sana. Il melanoma è un tumore che ha origine nell’epidermide e, nella sua forma più aggressiva, invade il derma e gli strati sottostanti. Attraverso i vasi sanguigni e i linfonodi si diffonde a tutti gli altri organi, che vengono devastati dalle metastasi”.
Prima di tutto questo si svolge però un’azione silente. Il melanoma si estende verso l’alto e lì si organizza per sferrare il suo attacco letale.“Doveva esserci qualcosa nel microambiente della pelle che permette alle cellule del melanoma di cambiare caratteristiche – ha continuato il responsabile dello studio -. Dovessi ragionare come fa un tumore mi domanderei il perché dover sprecare energia quando nel corpo ce n’è tanta a disposizione?”.
“Le normali cellule epidermiche non si spostano – commenta Levy -. Il melanoma invece prima si sposta verso gli strati superficiali della pelle e poi, solo in un secondo momento, invade gli strati inferiori. Potessimo riuscire a fermarlo quando si trova in superficie, prima della contaminazione dei vasi sanguigni, potremo fermare la progressione del tumore”.
In futuro una crema come sistema di prevenzione. “Siamo riusciti ad intercettare il segnale che precede la mutazione del melanoma – ha concluso Levy -. Ora dobbiamo soltanto comprendere come bloccare quel segnale. La cosa potrebbe sembrare complicata ma ci sono molti farmaci, già testati sull’uomo, che potrebbero interferire su quel segnale. In un futuro non troppo lontano potremo essere in grado di sviluppare una sorta di crema che funzionerà come una misura di prevenzione. Il melanoma è un tumore in genere lento. Se si riuscissero a sviluppare dei sistemi di analisi precoce potremo finalmente salvare migliaia di persone in tutto il mondo”.

Nei ai piedi: ecco come riconoscere il Pericolo di un Melanoma

Non tutti sanno che non bisogna sempre spaventasi davanti ad un ritrovamento di un neo in prossimità delle dita dei piedi: parecchie persone si spaventano perché pensano che possa essere qualcosa di grave. In realtà, è necessario prima di tutto conoscere in quali casi un neo al piede può diventare un melanoma, quali sono i rischi che si corrono e come curarsi.
Il melanoma è una forma di cancro (tumore maligno) che ha inizio nelle cellule della pelle chiamate melanociti. Queste cellule sono situate nell’epidermide (lo strato superiore della pelle) e sono responsabili della produzione di melanina, un pigmento scuro naturale.
I piedi sono una delle parti meno curate del corpo e vengono per lo più ignorati a meno che non causino un problema. I tumori del piede e della caviglia sono spesso diagnosticati troppo tardi perché possono essere difficili da identificare. La prognosi è generalmente felice quando una persona si trova davanti ad un tumore questa posizione. Per questo, è necessario stare molto attenti ai nei ai piedi.
Il cancro della pelle sulla pianta del piede e su altre aree della pelle raramente esposte al sole può anche essere collegato ad un virus, all’esposizione a sostanze chimiche cancerogene, ad un’infiammazione cronica o ad un’irritazione oppure anche ai tratti ereditari e alla genetica.
Di seguito, vediamo quali sono i fattori di rischio per il melanoma e per lo sviluppo del cancro della pelle:
• raaggi ultravioletti (UV) ed esposizione alla luce
• nei ai piedi
• pelle chiara, lentiggini e capelli chiari
• storia familiare di melanoma
• storia personale di melanoma
• età
• genere
• Xeroderma pigmentoso.
Vediamo come riconoscere un neo in base alle sue caratteristiche per capire se e quando si può presentare il rischio di malattie gravi come un tumore alla pelle.
• Asimmetria
La metà del neo non è identica all’altra metà, quindi un neo asimmetrico può essere piuttosto pericoloso se non viene tenuto sotto controllo.
• Bordo, contorno del neo
La lesione ha un bordo irregolare o indistinto: anche in questo caso, è necessario tenere il tutto sotto controllo.
• Colore
La lesione presenta più di un colore al suo interno (per esempio marrone e nero, oppure marrone chiaro e scuro)
• Diametro
La lesione ha un diametro maggiore di 6 mm.
Quindi, in sostanza, non è necessario allarmarsi subito quando si vedono i nei ai piedi, ma soltanto fare dei controlli appositi che consentano di definire se i nei sono pericolosi o no (mappa dei nei).