Matteo Cambi si è confessato in una pesante intervista rilasciata a Pino Rinaldi durante la trasmissione Vertigo, una confessione che ha dell’incredibile e ci permette di capire che, anche se si ha tutto, a volte si è comunque infelici. L’uomo ha infatti parlato dell’ossessione che nutriva per il denaro e di come l’abbia portato al degrado più totale, insieme alla cocaina:
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“Tutto inizia quando a 18 anni, dopo la morte di mio padre, un direttore di banca di Carpi mi chiama per comunicarmi che nella sua filiale ci sono circa 650 milioni di vecchie lire che lui mi aveva lasciato in eredità. Conosco Lele Mora in Sardegna, era una delle persone più influenti in tv in quel periodo. Personaggi famosi indossano le mie magliette e questo fa partire il successo del mio marchio. È stato un investimento che ha portato i suoi frutti. Successivamente conosco Flavio Briatore e divento sponsor della Renault. A 24/25 anni vivo un exploit del mio marchio e divento ricchissimo. I soldi mi portano ad isolarmi, a uscire fuori dalla realtà. Con la droga inizio a rinchiudermi in casa, non uscivo in più, non mi interessava altro. Prendevo l’elicottero anche per andare a lavoro, anche se per arrivare a Milano ci volevano solo 50 minuti di macchina. Avevo un elicottero, un aereo, uno yacht di 30 metri e uno di 15. Macchine tantissime, un migliaio di orologi. Ero capace di spendere 200 mila per un week end, tra viaggi, cene, cocaina, spostamenti. Poi ero capace di lasciare tutto e tornare a casa solo per farmi di cocaina. Oggi vivo in un appartamento di 80 metri in affitto, per cui pago un affitto di 500 euro. Sono con la mia famiglia e sono felice. Senza mia moglie non potrei stare, è lei che mi ha aiutato, che mi ha permesso di ricostruire il rapporto con mia figlia”. CONTINUA A LEGGERE