La moglie trova nella giacca del marito un bigliettino con scritto il nome di una donna

La moglie trova nella giacca del marito un bigliettino con scritto il nome di una donna.
Alla sera, quando il marito torna a casa, la moglie scaraventa una padella contro di lui.
Il marito: “mariaaa, ma che fai? Sei diventata pazza?”
La moglie: “ah, io sono diventata pazza?! Ho trovato un biglietto dentro la giacca!”
Il marito: “ma no, maria, cosa pensi? E’ il nome di un cavallo che io e I miei amici abbiamo usato per scommettere, micà è una donna!”
La moglie: “ah, scusa pasquale non volevo! Lo sai che sono gelosa!”
Il giorno dopo, quando il marito torna a casa, la moglie gli tira un’altra padella in testa.
Il marito: “maria, un’altra volta? Ma cosa è successo ora?”
La moglie: “pasquale, ti ha telefonato il cavallo!”

Mamma uccisa incinta di 8 mesi, la confessione del marito

Una storia del genere dovrebbe farci riflettere sul vero significato dell’amore: Eligia, una donna di 35 anni che era incinta di otto mesi, è stata uccisa brutalmente per futili motivi.
Eligia era un’infermiera che amava il suo lavoro e si dedicava con passione agli altri, sposata con Christian Leonardi, un disoccupato di 40 anni. Aspettavano una bambina: Giulia che non ha mai potuto abbracciare quella mamma che già la coccolava e la chiamava, accarezzandosi il pancione come molte di voi hanno fatto e stanno facendo in questo momento.
La sua vita è stata spezzata da un atto spregevole di rabbia e follia. La coppia viveva un momento di difficoltà per problemi economici, dovuti anche al fatto che il marito era senza lavoro. Una condizione non rara purtroppo, come può succedere nella vita che può essere fatta di alti e bassi. L’arrivo della bambina poteva rappresentare un punto di forza, una speranza in un futuro migliore e anche un motivo di unione maggiore e invece tutto si è concluso nel peggiore dei modi…

Il 19 gennaio scorso Eligia Ardita aveva invitato per cena i suoi genitori e poco dopo le 21 la serata si era conclusa e la donna era rimasta sola con il marito. Questi aveva espresso l’intenzione di uscire con gli amici come era solito fare, lasciando spesso Eligia sola. La mamma si era opposta, forse aveva con fatica raccolto un po’ di coraggio per esprimere la sua sofferenza e il suo disagio nel sentirsi spesso abbandonata e insiste perché lui resti. Forse sono bastati questi pochi attimi di contrarietà per scatenare la furia cieca del marito.
I vicini avevano sentito delle grida ma erano abituati a sentire i litigi dei due.
Christian la colpisce ripetutamente alla testa, Eligia vomita e sviene, segue un arresto cardiaco che non la farà più riprendere. La piccola Giulia segue la tragica fine della mamma, le due rimarranno abbracciate, l’una dentro l’altra, per sempre. Purtroppo la storia nono finisce qui: il marito trascina la mamma uccisa sul letto, con una freddezza inimmaginabile ripulisce la scena del delitto e chiama il 118, presumibilmente dopo circa un’ora. Una voce fredda e lucida parla con l’operatore dicendo di aver trovato la moglie priva di sensi a letto, probabilmente a seguito di un malore ed era stato svegliato da un rantolo. Arriva subito un’ambulanza che constata la morte di Eligia e corre verso l’ospedale per cercare di salvare la bimba con un cesareo ma è tutto inutile…
Questa versione non aveva mai convinto i genitori di Eligia, in particolare il padre, che fin da subito si è mostrato sospettoso nei confronti del genero, tanto da convincere gli inquirenti ad indagare.
Il marito non aveva seguito la moglie in ambulanza ma aveva detto ai paramedici di voler rimanere a casa per sistemarla e vestirsi, una giustificazione che si commenta da sola, tanto più che era già vestito! Le indagini avevano già sollevato sospetti quando il letto dove era stata adagiata la donna era stato trovato pressoché intatto e la povera Eligia era stata trovata in una posizione innaturale: coperta dal lenzuolo con le braccia incrociate sul petto vestita solo con un maglione a collo alto e non il pigiama.
Eppure per sviare i sospetti il marito aveva addirittura sporto denuncia per malasanità, sostenendo che si poteva salvare Eligia e che i colpi alla testa fossero stati causati dall’ambulanza…
Le indagini svolte, i risultati dell’autopsia ed in ultimo un ulteriore sopralluogo a casa della coppia da parte dei Ris di Messina che hanno trovato tracce di colluttazione e di occultamento di prove hanno incastrato Christian che ha finalmente confessato.
Stanno emergendo anche ulteriori particolari inquietanti e pare che forse la mamma uccisa avesse anche scoperto una relazione extraconiugale del marito e non si escludono per ora eventuali complici.

Una donna si sveglia una mattina e si accorge che il marito non è a letto

Forse avete già sentito questa storia ma vale la pena rileggerla.

Una donna si sveglia una mattina e si accorge che il marito non è a letto.
Indossa la vestaglia e va nel soggiorno per cercarlo.
Lo trova seduto al tavolo della cucina mentre tiene una tazza di caffe.
Lo guarda mentre si pulisce una lacrima da un occhio e sorseggia il caffe.
“Cosa c’e caro?” Lei gli sussurra.
“Come mai sei qui a quest’ora di notte?”
Il marito si gira verso di lei,
“Ti ricordi vent’anni fa quando uscivamo le prime volte ed avevamo solo 16 anni?”
“Certo che mi ricordo” risponde lei.
“Ti ricordi quando tuo padre ci ha sorpresi nel sedile posteriore dell’auto mentre facevamo l’amore?”
“Si che mi ricordo!”
Esclama lei avvicinandosi alla sedia dove e seduto.
Il marito continua…….
“E ti ricordi quando tuo padre mi ha puntato il fucile in faccia dicendo
“O sposi mia figlia o ti mando in galera per vent’anni?”
“Certo amore, mi ricordo anche questo” replica lei teneramente.
Mentre si pulisce un’altra lacrima dalla guancia lui dice
“Be, sarei uscito oggi!”

Torino, si sveglia dal coma e accusa il compagno: “Mi ha buttata in mare”

Sicuramente avrete già sentito parlare ai telegiornale di questa strana storia che ha coinvolta una coppia di Torino che era impegnata in una romantica crociera che purtroppo si è trasformata in un vero e proprio giallo.
È la brutta avventura di Flora Stuardo, una donna torinese dirigente Unicredit, precipitata il 19 luglio scorso dalla nave da crociera Costa Fortuna in Norvegia. Recuperata subito e riportata a bordo, le sue condizioni sono apparse gravissime e per quasi un mese è rimasta in coma, ricoverata prima d’urgenza in una clinica norvegese e poi all’ospedale Molinette di Torino. L’impatto con l’acqua, dopo 33 metri di caduta, le aveva danneggiato gli organi interni e provocato diverse fratture. Per questo era stata sottoposta a un intervento chirurgico molto delicato.
Grazie a Dio è avvenuto il miracolo: dopo un mese di cure e attenzioni e finalmente si sveglia. La conferma delle sue condizioni di salute era arrivata anche dal professore della Città della Salute, il dottor Luca Brazzi: “La donna non ha più nessun particolare problema clinico, è fuori pericolo. Si è salvata perché anziché il cemento c’era l’acqua, altrimenti non avrebbe avuto scampo”.
La donna ha detto ai suoi familiari di non volersi uccidere ma di essere stata buttata dalla finestra della sua cabina dal compagno, torinese di 53 anni.
Infatti, alcuni passeggeri della nave hanno detto di aver sentito le voci concitate di una lite e un urlo di donna, che è caduta in acqua di schiena. Ci sarebbero delle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza della nave in cui si vedrebbe la donna appena al balconcino prima di cadere di schiena.
Marito e figlia credono alla donna e non al suo compagno e non permettono che l’uomo si avvicini più al letto d’ospedale di Flora Stuardo. Sarà l’esame delle immagini che la compagnia di navigazione ha fornito agli inquirenti, e una ricostruzione che potrebbe essere affidata al Ris sulla dinamica della caduta, se sia compatibile o meno con il tentativo di togliersi la vita oppure no.